ALLA
RICERCA DEL POLO
E DELLA CROCE DEL SUD
Cronache di grandi
navigatori
Da "Navigationi et viaggi"
di Giovan Battista Ramusio (Treviso 1485 - Padova 1557),
umanista italiano.
Data di pubblicazione : 1588 - 1606
(da Liber Liber )
Alvise
Ca' da Mosto
(Venezia 1432 - Venezia 1488)
Compì numerosi viaggi a scopo commerciale lungo
le coste del Mediterraneo e dell'Atlantico. Verso il 1455
esplorò le Canarie ed il Capo Bianco. Quindi, in
una successiva spedizione, su incarico del principe Enrico
scoprì le Isole di Capo Verde.
1455
- Quanta alta vedeano
la nostra tramontana, e delle sei stelle del polo antartico,
e della grandezza del giorno che avean alli 2 luglio,
e della qualità del paese e modo del seminare,
e come in quelli luoghi nasce il sole senza farsi aurora.
.........Nelli
giorni che noi stemmo sopra la bocca di questo fiume non
vedemmo piú che una volta la tramontana, e ne pareva
molto bassa sopra il mare; e però la convenivamo
vedere con tempo molto chiaro, e ne pareva sopra il mare
l'altezza di una lanza. Ancora avemmo vista di sei stelle
basse sopra il mare, chiare, lucide e grandi, e tolte
quelle a segno per il bossolo, ne stavano dretto per ostro,
figurade in questo modo sequente:
le quali
giudicammo esser il carro dell'ostro; ma la stella principale
non vedemmo, perché non era ragionevole di poterla
discoprire, se non perdevamo la nostra tramontana. E in
questo luogo trovammo la notte di ore undeci e mezza,
il giorno di dodici e mezza, essendo i primi giorni di
luglio, salvo il vero a' duoi del detto mese.
Questo paese è sempre caldo tutto il tempo dell'anno;
vero è che fa qualche varietà e quella chiamano
inverno, perché, cominciando il mese di luglio
fino per tutto ottobre, el piove quasi ogni giorno continuamente
su l'ora del mezzodí in questo modo: levansi alcune
nugole continuamente di sopra terra tra greco e levante,
o da levante e sirocco, con grandissimi tuoni e lampi
e fulgori, e cosí piove una grandissima acqua.
E a quel tempo i Negri cominciano a seminare nel modo
che fanno quelli del regno di Senega, e il viver suo è
pur di migli e legumi, carne e latte. E ho inteso che
in questo paese fra terra, per la gran calidità
dell'aere, l'acqua che piove è calda, e la mattina
quando si fa il giorno, el non fa alcuna aurora al levar
del sole come fa nelle nostre parti, che dall'aurora al
levar del sole è sempre un breve spazio; anzi,
come disparono le negrure della notte, subito si vede
il sole: non però che per spazio di mezz'ora el
rendi chiaritade, perché pare tutto torbido e a
modo d'affummato nel primo levare. E la causa di questa
vista del sole cosí presta la mattina, contra l'ordine
de' paesi nostri, non intendo che possa procedere da altra
cagione che per esser i terreni di questi paesi molto
bassi, spogliati di montagne; e di questa opinione si
trovarono tutti quelli nostri compagni.............
Carta do Mestre João para D. Manuel
I, Porto Seguro, 1 de Maio de 1500. Instituto dos Arquivos
Nacionais/Torre do Tombo, Lisboa.
Somente mando a Vossa Alteza como estão
situadas as estrelas do (sul), mas em que grau está
cada uma não o pude saber, antes me parece ser
impossível, no mar, tomar-se altura de nenhuma
estrela, porque eu trabalhei muito nisso e, por pouco
que o navio balance, se erram quatro ou cinco graus, de
modo que se não pode fazer, senão em terra.
E quase outro tanto digo das tábuas da Índia,
que se não podem tomar com elas senão com
muitíssimotrabalho, que, se Vossa Alteza soubesse
como desconcertavam todos nas polegadas,riria disto mais
que do astrolábio; porque desde Lisboa até
às Canárias desconcertavam uns dos outros
em muitas polegadas, que uns diziam, mais que outros,
três e quatro polegadas, e outro tanto desde as
Canárias até às ilhas de Cabo Verde,
e isto, tendo todos cuidados que o tomar fosse a uma mesma
hora; de modo que mais julgavam quantas polegadas eram,
pela quantidade do caminho que lhes parecia terem andado,
que não o caminho pelas polegadas.
Tornando, Senhor, ao propósito, estas
Guardas nunca se escondem, antes sempre andam ao derredor
sobre o horizonte, e ainda estou em dúvida que
não sei qual de aquelas duas mais baixas seja o
pólo antártico; e estas estrelas, principalmente
as da Cruz, são grandes quase como as do Carro;
e a estrela do pólo antártico, ou Sul, é
pequena como a da Norte e muito clara, e a estrela que
está em cima de toda a Cruz é muito pequena.
Não quero alargar mais, para não importunar
a Vossa Alteza, salvo que fico rogando a Nosso Senhor
Jesus Cristo que a vida e estado de Vossa Alteza acrescente
como Vossa Alteza deseja. Feita em Vera Cruz no primeiro
de maio de 1500. Para o mar, melhor é dirigir-se
pela altura do sol, que não por nenhuma estrela;
e melhor com astrolábio, que não com quadrante
nem com outro nenhum instrumento. Do criado de Vossa Alteza
e vosso leal servidor.
Johannes
Amerigo
Vespucci
(1454- 1512)
1500
- Nell'opera
dell'Abate Angelo Maria Bandini "Vita e lettere di
Amerigo Vespucci" scritta nel 1745 ecco una lettera
scritta da Siviglia, il 18 luglio del 1500 e diretta a
Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici in cui Vespucci racconta
del suo secondo viaggio.
" e
come desideroso, d'essere autore, che segnassi la stella
del Firmamento dell'altro polo, perdei molte volte il
sonno di notte in contemplare il movimento delle stelle
dell'altro polo, per segnar quanto di esse tenessi minor
movimento, e che fussi più presso al Firmamento,
e non potetti con quante male notti ebbi, e con quanti
strumenti usai, che fu il quadrante, e l'astrolabio. Non
segnai stella che tenessi men che dieci gradi di movimento
all'intorno, dimodochè non restai satisfatto in
me medesimo di nominar nessuna, essendo il polo del meridiono,
a causa del gran circolo, che facevano intorno al Firmamento:
e mentre che in questo andavo, mi ricordai di un detto
del nostro poeta Dante, del quale fa menzione nel
primo capitolo del Purgatorio, quando finge
di salire di questo emisperio, e trovarsi nell'altro,
che volendo descrivere il polo Antartico dice:
.......
22 I' mi volsi a man destra, e puosi mente
a l'altro polo, e vidi quattro stelle
non viste mai fuor ch'a la prima gente.
25 Goder pareva
'l ciel di lor fiammelle:
oh settentrional vedovo sito,
poi che privato se' di mirar quelle!
Che scondo me
mi pare, che il Poeta in questi versi voglia descrivere
per le quattro stelle il Polo dell'altro Firmamento, e
non mi diffidi fino a qui, che quello che dice non salga
a verità; perché io nottai quattro stelle
figuranti come una mandorla, che tenevano poco movimento,
e si Dio mi da vita, e salute, spero presto tornare in
quello emisperio , e non tornar senza notare il polo.
Si
fa notare che nel 1500 la Croce del Sud distava da 30
a 36 gradi dal polo, mentre questa mandorla non dovrebbe
essere distante più di 10 gradi, proprio perchè
aveva poco movimento. In un secondo documento stilato
nel 1502 diretto al medesimo Lorenzo de' Medici, dove
descrive il suo terzo viaggio, Vespucci descrive le
Costellazioni australi.
"Il polo
Antartico non ha l'Orse maggiore, né Minore, siccome
si può vedere nel nostro polo artico, nè
lo toccano alcune stelle, che risplendono, ma quelle che
lo circondano sono quattro, che hanno forma di quadrangolo.
E mentre queste nascono, si vede dalla parte sinistra
un Canopo risplendente di notabile grandezza."
.......
"Dopo questo seguono sei altre lucenti stelle, le
quali di splendore avanzano tutte l'altre, che sono nell'ottava
sfera; delle quali quella, che è nel mezzo nella
superficie della detta sfera, ha misura di circonferenza
gradi 32. Dopo queste figure seguita un gran Canopo, ma
fosco, le quali tutte si veggono nella Via Latea."
- L'astronomo
Ilderer pensò di riconoscere in queste stelle
a e b
Centauri, la Croce del Sud , le nebulose oscure Coalsack
e le nubi di Magellano.
Andrea
Corsali
(Firenze 1487...??)
1515
-
Di Andrea
Corsali fiorentino allo illustrissimo signor duca
Giuliano de' Medici lettera scritta in Cochin, terra dell'India,
nell'anno MDXV, alli VI di gennaio.
Come nella navigazione passando la linea equinoziale
furono in altura di gradi trentasette nell'altro emispero,
a traverso di capo di Buona Speranza, dove viddono un
mirabil ordine delle stelle nella parte del cielo opposta
alla nostra tramontana.
Dapoi che
partimmo da Lisbona navigammo sempre con prospero vento,
non uscendo da scilocco e libeccio, e passando la linea
equinoziale fummo in altura di trentasette gradi nell'altro
emispero, a traverso di capo di Buona Speranza, clima
ventoso e freddo, ch'a quei tempi il sole si trovava ne'
segni settentrionali, e trovammo la notte di 14 ore. Qui
vedemmo un mirabil ordine di stelle, che nella parte del
cielo opposita alla nostra tramontana infinite vanno girando.
In che luogo sia il polo antartico, per l'altura de' gradi,
pigliammo il giorno col sole e ricontrammo la notte con
l'astrolabio, ed evidentemente lo manifestano due nugolette
di ragionevol grandezza, ch'intorno ad essa continuamente
ora abbassandosi e ora alzandosi in moto circulare camminano,
con una stella sempre nel mezzo, la qual con esse si volge
lontana dal polo circa undici gradi. Sopra di queste apparisce
una croce maravigliosa nel mezzo di cinque stelle, che
la circondano (com'il Carro la Tramontana) con altre stelle,
che con esse vanno intorno al polo girandole lontano circa
trenta gradi: e fa suo corso in 24 ore, ed è di
tanta bellezza che non mi pare ad alcuno segno celeste
doverla comparare, come nella forma qui di sotto appare.
Empoli
è la città in cui la famiglia di Andrea
Corsali ha avuto origine.
Uomo dottissimo,viaggiatore illuminato, buon letterato,
corografo, cosmografo, astronomo, un personaggio insigne
ancora in parte da ricostruire e valorizzare, possedeva
una cultura scientifica e umanistica insieme "...sa
bene la lingua persica e la malabare.... " , viaggiava
come diplomatico per conto di Papa Leone X. Conosciuto
e citato in Cina, America e Australia (di cui intuì
l'esistenza) per primo disegnò e descrisse la costellazione
più celebre dell'emisfero australe, la Croce
del Sud, come si può vedere nel disegno.
Ringrazio
la professoressa Giulia Grazi Bracci. A Lei devo la conoscenza
di tutte le notizie che riguardano questo personaggio
e la lettura delle magnifiche pagine sui viaggi del Corsali
e degli altri grandi navigatori e sulla descrizione del
cielo australe.
..
Antonio
Pigafetta
Vicenza 1480 o 1490/1491 - Vicenza
1534 ?
1520
- Probabilmente cavaliere di Rodi, fu a Barcellona al
seguito di F. Chiericati, per le cui raccomandazioni ottenne
da Carlo V il permesso di poter prendere parte al viaggio
di circumnavigazione di Magellano (20 settembre 1519-
6 settembre 1522). Fu uno dei diciotto superstiti che
riuscirono a rientrare in patria dopo tre anni di navigazione.
Conclusa la straordinaria impresa, Pigafetta riuscì,
dopo molte difficoltà, a far pubblicare il suo
resoconto.
........Il
polo antartico non ha stella alcuna della sorte del polo
artico, ma si veggon molte stelle congregate insieme,
che sono come due nebule, un poco separate l'una dall'altra,
e un poco oscure nel mezzo. Tra queste ne sono due, non
molto grandi né molto lucenti, che poco si muovono:
e quelle due sono il polo antartico. L'agucchia del nostro
bossolo, variandosi un poco, si voltava sempre verso il
polo artico; nondimeno non ha tanta forza come quando
ch'ella è in queste parti del polo artico, ed era
necessario di aiutar la detta agucchia con la calamita,
volendo navigar con quella, perciò ch'ella non
si moveva cosí come fa quando ch'ella è
in queste nostre parti. Quando furono al mezzo del golfo,
viddero una croce di cinque stelle chiarissime diritto
per ponente, e sono egualmente lontane l'una dall'altra.....
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