L'Universo e le Distanze Astronomiche



Capitoli
  1. Il Tutto dal Nulla
  1. La Formazione delle Galassie
  1. La nostra posizione nella Galassia
  1. Il Sistema Solare
  1. Le distanze dell'Universo
  1. Il Futuro dell'Universo

Appendici
  1. Filosofia e Religione
  2. La Vita delle Stelle
  3. La Magnitudine
  4. Le Comete
  5. Le Distanze Astronomiche
Filosofia e Religione
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I fenomeni astronomici e quelli naturali in genere da sempre suscitano la curiosità dell’uomo: perché il Sole si oscurava ogni tanto? E perché compariva quella strana stella luminosa, dalla forma allungata? Cosa regola il buio e le ore di luce?
L’astronomia è strettamente collegata alle varie religioni che nel corso dei secoli e dei millenni hanno cercato di dare una risposta a questi interrogativi, dalle figure degli dei come responsabili dell’alternarsi del giorno e della notte, dei venti e delle tempeste, alla figura di un unico Dio; fino alle prove scientifiche che ne metterebbero addirittura in dubbio l’esistenza.
Secondo la religione ebraico-cristiano-islamica l’Universo è nato in un tempo passato preciso da una “Causa Prima”. Era necessario trovare questa causa prima poiché nell’Universo ogni causa era a sua volta la conseguenza di una causa precedente, fino quindi all’infinito.
Sant’Agostino trova la causa prima in Dio che avrebbe creato l’Universo nel 5000 a.C. circa, data che aveva stimato seguendo i calcoli dal libro della Genesi.
Aristotele e i suoi discepoli non credevano invece all’idea della creazione perché questa avrebbe previsto un intervento divino. La scusa più ovvia era che il genere umano e l’Universo così come si osserva sia esistito da sempre ed è perciò destinato a non finire mai.
Anche il filosofo tedesco I. Kant si dedicò a questo problema nella sua celeberrima opera La Critica della Ragion Pura. Tale problema lo chiamò antinomia, cioè contraddizione della ragione: egli infatti si era reso conto di aver trovato tematiche e prove che reggevano entrambe le tesi dell’inizio dell’Universo in un tempo definito, e dell’età infinita dell’Universo.
Se l’Universo non avesse avuto un inizio preciso, ci sarebbe dovuto essere un tempo infinito prima di ogni evento e questo è per lui impossibile, quindi sosteneva l’idea dell’inizio dell’Universo in un tempo finito.
D’altra parte se l’Universo avesse avuto un inizio, prima ci doveva essere stato un tempo comunque infinito e non vedeva perché la nascita dell’Universo si doveva porre in un certo momento o in un altro.
Questi ragionamento seguono comunque lo stesso filo conduttore: infatti sia che l’Universo abbia avuto un inizio determinato oppure no, si può notare che il tempo continua a ritroso all’infinito. L’unica differenza è che prima della formazione dell’Universo il concetto di tempo non ha alcun significato.
Questo ha spinto lo stesso sant’Agostino a chiedersi cosa potesse fare Dio prima della formazione dell’Universo, ma non riuscì a dare una risposta precisa, disse solo che il tempo era stato creato da Dio con l’Universo e che prima non esisteva nulla.
A queste domande fu risposto solo secoli dopo grazie a Edwin Hubble che, grazie alle osservazioni condotte, si rese conto che in qualsiasi parte si osservi, la galassie si allontanano da noi e ciò vuol dire che ci deve essere stato un tempo in cui erano molto più vicine e perché no, magari in un unico punto di densità infinita e quindi solo la scienza poteva ora occuparsi dell’affettiva origine dell’Universo.



















I. Kant

I. Kant