Variabili eruttive

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 La seconda grande classe di variabili è quella che raccoglie le variabili di tipo eruttivo. I principali gruppi che rientrano in questa categoria sono quelli delle T Tau, delle R CrB e quelli più spettacolari delle novae e delle supernovae.

Le stelle del tipo T Tau (dal nome della variabile T della costellazione del Toro = T Tauri, abbreviato in T Tau) sono variabili irregolari di vario tipo spettrale, variabile anch'esso (nel caso di V1057 Cyg da K0 ad A1). Il loro splendore varia con ampiezza di varie magnitudini in modo spesso improvviso e senza alcuna regolarità. Si tratta di stelle ancora molto giovani, che non hanno raggiunto la fase di sequenza principale e quindi neppure una fase di stabilità nella loro struttura. Queste stelle emettono fortemente nel dominio infrarosso dello spettro; in quello visibile presentano uno spettro caratterizzato da intense righe di emissione, le quali si originano nell'estesa cromosfera che si ritiene circondi tali stelle. Le T Tau non sono generalmente oggetti isolati, ma si trovano raggruppate in regioni chiamate associazioni T e sono circondate da nebulosità formate da gas e polveri, note come oggetti di HerbigHaro. Nello spettro infrarosso di una stella T Tau si è recentemente scoperta resistenza di ghiaccio, e in quello di altre, righe di assorbimento dovute a vapor acqueo. La presenza di tali composti chimici, caratteristici della materia interstellare starebbe a dimostrare come queste stelle siano oggetti estremamente giovani. Le stelle del tipo R CrB (R della Corona Boreale) sono anch'esse variabili irregolari; la loro caratteristica principale è quella di presentare una curva di luce dall'aspetto opposto rispetto a quello delle altre variabili. Infatti, mentre nella maggior parte delle stelle variabili la luminosità della stella presenta un aumento a intervalli più o meno regolari, nel caso delle stelle R CrB la luminosità, a intervalli irregolari, diminuisce improvvisamente per poi ritornare gradualmente, dopo mesi o anche anni, al valore iniziale caratteristico di stelle supergiganti di tipo F. L'ampiezza della curva di luce è notevole e può raggiungere anche le otto magnitudini.

La causa che produce questo interessante fenomeno non è ancora chiara: sembra che alla fase di minimo splendore la radiazione che la stella usualmente emette sia assorbita da grani di grafite presenti nella sua atmosfera e riemessa poi a lunghezze d’onda maggiori. Ciò sarebbe confermato dall'osservazione di una intensa radiazione infrarossa quando la stella presenta debole splendore nel dominio ottico. Non è però facile spiegare per quale meccanismo i grani di grafite diventino più numerosi in certi periodi.

 

 

 

 

 

 

 

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