Torna alla Home-Page


Home              Contattaci              Regolamento per gli autori e per chi vuole collaborare              Ultimi aggiornamenti nel sito


Astronomia

Mitologia


COSTELLAZIONI ESTINTE
di Claudio Ciofi* e Pietro Torre

Le costellazioni non sono sempre esistite così come noi le conosciamo oggi. Alcune soltanto ci sono pervenute nelle loro forme originali. Il termine latino "constellatio" (raggruppamento di stelle) nasce solo nel 1265, mentre fino a quel momento veniva semplicemente usato il nome di "astra" o "sidera" (=stelle).
Oggi il reperimento degli astri e dei vari oggetti celesti si fa comodamente con sistemi di coordinate o, meglio ancora, con dei moderni computer, per cui il riconoscimento delle costellazioni può talvolta sembrare quasi superfluo agli astronomi stessi. Tuttavia risulta se non altro interessante per un primo approccio al cielo e per familiarizzare con quella che può a buon diritto essere considerata "la parte superiore del nostro habitat".
E' comunque indubbiamente utile, almeno in chiave storica, ripercorrere le varie tappe che hanno portato al cielo attuale.
Furono probabilmente i Caldei che, 500 anni prima della nostra era, cominciarono a dividere il cielo in asterismi, una sorta di "protocostellazioni", che altro non erano che zone di cielo arbitrariamente tracciate tenendo conto della loro altezza. Portavano i nomi degli Dei del cielo, della Terra e delle acque.
La prima carta del cielo conosciuta (200 a. C.) è il planisfero di Geruvigo che menziona 45 figure chiaramente ispirate a quelle Caldee. Ipparco, primo grande "catalogatore" della storia, tra il 162 e il 127 a. C., menziona ben 1080 stelle ancora ripartite sulle stesse 45 costellazioni. Tycho Brahe, ne aggiungerà una sola nel suo catalogo, edito nel 1602, un anno dopo la sua morte. L'anno successivo Johann Bayer pubblica la sua celebre "Uranometria" che contiene una lista di 1706 stelle ripartite stavolta in 60 costellazioni.
Successivamente Johannes Hewel (detto Hevelius) nel 1690 e Nicholas Louis de La Caille nel 1752 estenderanno pian piano questo tipo di descrizione a tutto il cielo australe che era ancora privo di nomenclatura. Le nuove costellazioni ebbero così dei nomi direttamente ispirati a questa terre inesplorate: Camaleonte, Pesce Volante, Tucano, Fenice, Uccello del Paradiso, ecc.; o ancora derivarono i nomi di strumenti scientifici e di navigazione, così utili nel periodo delle esplorazioni: Telescopio, Microscopio, Ottante, Bussola, Compasso…Tutti nomi che sussistono ancora oggi.
L' Unione Astronomica Internazionale (I.A.U.) nel congresso di Roma del 1922 decise di metter ordine nel cielo e definì finalmente i confini delle costellazioni, ufficializzandone 88 e definendone i confini utilizzando archi di meridiani e paralleli. Per questa opera di ordinamento ci si basò su due opere molto importanti: "Uranometria Nova" (di Argelader edita nel 1843) per il cielo boreale, e "Uranometria Argentina" (di Gould, 1879) per quello australe. Da questo momento alcune costellazioni cessarono veramente di esistere, mentre altre "nacquero" dalla fusione di asterismi preesistenti o, al contrario, da divisioni di altri.
Qui di seguito facciamo un elenco e un'illustrazione delle costellazioni "estinte", cioè non più esistenti.

Le costellazione sono riportate in ordine cronologico di "nascita".

Le costellazioni di John Hill
Costellazioni e scienze naturali
oltre il 1800

Emisfero boreale
VENDEMMIATORE (Provindemiator):
costellazione antica la cui traccia è rimasta nella stella Vindemiatrix (e della Vergine) e che rappresenterebbe Ampelo, figlio di un satiro e di una ninfa, amico d'infanzia e primo amore di Dioniso sui monti Ismari in Tracia.

Mitologia della costellazione



Emisfero boreale
I CAPRETTI (Haedi):
La costellazione dell'Auriga era immaginata dagli antichi come un guidatore di cocchio con in braccio una capra (la stella Capella) e due capretti [stelle "Haedi", z (zeta) ed h (eta)].

Mitologia della costellazione







Emisfero boreale
TESTA DI MEDUSA:
fa parte di Perseo, ma qualche antico la considerava una costellazione a sè stante a causa della nota variabilità della stella Algol, detta "Il demone che saluta".
(Immagine da Poeticon astronomicon di Hyginus del 1482).
 

Una rappresentazione della Testa di Medusa insieme ad altre costellazioni perdute in una carta stampata nel 1804, appartenente all’Atlas Célèste di John Flamsteed

 


Emisfero boreale
IL PRESEPIO (Praesepe):
Piccola costellazione nel Cancro così denominata da Ipparco (I° secolo a.C.): due stelle del Presepio furono dette "Aselli" (= Asinelli) da Plinio.

Mitologia della costellazione


Emisfero boreale
LE PLEIADI E LE IADI:
questi celebri ammassi aperti oggi sono considerati asterismi, ma anticamente erano vere e proprie costellazioni. Il mito le racconta come sorelle ( erano chiamate Atlantidi, figlie di Atlante e di due madri diverse: Pleione ed Etra).





Delle Pleiadi (qui raffigurate) sono visibili a occhio nudo 7 stelle che hanno nome: Atlante e Pleione, (i genitori), Maia, Elettra, Taigéte, Astèrope, Mèrope, Alcione, Celèno.

 

 



LE Iadi, un ammasso molto meno vistoso che ora forma il muso del Toro, con la stella Aldebaran a fare da occhio, erano le figlie di Atlante ed Etra: si ricordano Eudora, Korònide, Faio, Kleéa e Fesùla.
Omero le chiamava "piovose"
, perchè in quei lontani tempi la loro levata e tramonto coincidevano con l'inizio delle piogge.



Emisfero boreale
ANTINOO:

Questa costellazione si trovava a sud dell'Aquila. Per alcuni incarnava il pastore Ganimede rapito da Zeus trasformato in aquila per condurlo sull'Olimpo. Per altri rappresentava Antinoo, giovane schiavo greco divenuto il favorito dell'imperatore Adriano che la introdusse nel 130 d.C.Tycho Brahe la elencò come costellazione indipendente nel 1603, ma era già stata rappresentata nel 1551 da Gerardus Mercator sul suo mappamondo celeste. Hevelius lo rappresenterà con un arco e una freccia, poi sarà definitivamente inglobato nell'Aquila da J. Bode. Non apparendo nell'opera di Agelander, non fu mantenuta dall'IAU nella sua lista.





Emisfero boreale

LA ROSA:
Appare per la prima volta in un planisfero del 1536.Qui rappresentata in una tavola pubblicata nel 1540 nell'Astronomicum Caesareum di Petrus Apianus (1495-1552) : astronomo, cartografo, ideatore di strumenti e professore di matematica presso l'Università di Ingolstadt.
L' Astronomicum Caesareum anche se ne esistono solo poco più di cento copie, è in tutte le più importanti biblioteche del mondo ed è citatissimo. Ha inoltre influenzato nel '500 moltissimi affreschi che rappresentano il cielo, ad esempio Teglio e Caprarola.
Una copia è a Milano alla Braidense.
La Rosa, secondo B. Brown, inglese della prima metà del '900 e storico della cartografia celeste, potrebbe rappresentare Cor Caroli (i Canes Venatici disegnati nella mappa non coincidono infatti con le stelle dell'attuale costellazione).

(dal sito www.atlascoelestis.com)



ARCO E FRECCE:
Furono aggiunte nel 1690 da Hevelius alla figura di Antinoo.

 

Emisfero australe
TRIANGOLO E SCIMITARRA:
li inserisce nel suo emisferoaustrale Petrus Apianus nel 1540: si noti come la Coppa sia disegnata simile ad un secchio, mentre il Corvo ha i lineamenti di un avvoltoio





Emisfero boreale:
DELTA O DELTOTON:
fra la Testa di Medusa, la testa dell’Ariete e il posteriore di Andromeda. Introdotto da Petrus Apianus nel 1540, fu poi detto Triandolo Boreale.






 






Emisfero australe
TRIANGOLO ANTARTICO:
introdotto da Plancius e raffigurato nel 1589: è rappresentato con il suo vertice meridionale nel Camaleonte e le altre 2 stelle nella costellazione della Carena.

 

 

 





Emisfero australe
CORDICELLA DEI PESCI AUSTRALE (Linum austrinus) e

Emisfero boreale
CORDICELLA DEI PESCI BOREALE (Linum Boreum)
Introdotte da Thomas Hood nel 1590. Troviamo le denominazioni in Hevelius, Blaeu.

J. Hevelius, Uranographia, Danzica 1690







Il Bode riunì in un'unica cordicella le due precedenti:
CORDICELLA DEI PESCI (Linum Piscium)




Emisfero australe
POLOPHILAX (Guardiano del Polo):
Come Artofilace Guardiano dell'orsa, (Bootes), era una figura umana posta vicino al Polo Sud
.




Emisfero australe

FENICOTTERO (Phoenicopterus):
Fu creata da Bayer nel 1603.
Bayer chiamò la costellazione "Grus", ma in realtà disegnò un Fenicottero.
Invece Hevelius disegnò una gru.La costellazione è ancora in uso.





Emisfero australe
APE:

Si trovava nei pressi della Croce del Sud, in un atlante di Bayer del 1603. Fu successivamente rinominata da Lacaille "Mosca australe", divenuta poi semplicemente "Mosca".Aveva un'omologa nell'emisfero nord, la "Mosca boreale", inizialmente pure chiamata Ape e poi estinta.










Emisfero boreale
IL FASCIO DI SPIGHE:
introdotto da Bayer nel 1603 all'incirca al posto della Chioma di Berenice: disegnato in basso a sinistra nella tavola del Boote
.



L'astronomo Petrus Plancius nel 1613 osservando alcune stelle poco luminose nell'emisfero Boreale aggiunse 8 nuove costellazioni. Di queste soltanto 2 sono sopravvissute al tempo: Camelopardalis e Monoceros.
Approfondimento



Emisfero boreale
MOSCA BOREALE (
o VESPA o APE):
Chiamata anche "Vespa" o "Ape" a seconda degli atlanti e dei periodi. Il termine "boreale" la distingueva dalla "Mosca australe", ancora oggi esistente nei pressi della Croce del Sud, e ora chiamata semplicemente "Mosca".
Nei suoi pressi si trovava anche un'altra costellazione oggi estinta, il "Triangolo minore".


Una rappresentazione della Mosca Boreale insieme ad altre costellazioni perdute in una carta stampata nel 1804, appartenente all’Atlas Célèste di John Flamsteed



I
deate dall'astronomo tedesco Isaac Habrecht II nel 1621 e riprese da Jakob Bartsch, genero di Keplero nel 1624:






Emisfero boreale
IL FIUME GIORDANO


 

 

 

 









Emisfero boreale
E I FIUMI TIGRI ED EUFRATE
, i tre fiumi che avevano origine dal Paradiso terrestre: si snodavano tra le costellazioni dall' Orsa Maggiore dividendosi in due rami serpeggianti fino al sud della Lira e del Cigno.













Emisfero australe
IL GALLETTO
:

in ricordo del gallo che cantò 3 volte in occasione del tradimento di Pietro verso Gesù durante la notte dei Getsemani.
A sud-est di Monoceros, nei pressi di
Argo Navis, Canis Major, Puppis.




















da Harmonia Macrocosmica
di Andreas Cellarius







Emisfero boreale
CANCRO MINORE (Cancer Minor)
:
Piccola costellazione introdotta da Petrus Plancius e riprodotta nelle carte disegnate da Andreas Cellarius verso la metà del XVII° secolo. Secondo un'altra fonte essa fu aggiunta nel XVII° secolo dal nobiluomo astronomo polacco Stanislaus Lubienitzki (1623-1675), si trovava nella parte ovest della costellazione del Cancro.

 

 

 

 

 


Emisfero australe
FRECCIA AUSTRALE
(Sagitta Australis)
:
Fu inventata da Petrus Plancius e collocata fra Sagittario e Scorpione, con la punta verso la coda di quest'ultimo; raffigurata nelle tavole di Andreas Cellarius (Amsterdam, 1661).


1627: CRISTIANIZZAZIONE DELLE COSTELLAZIONI ( approfondimento)

Emisfero boreale
CROCE DI SANT'ELENA:

Figura creata da Schiller nel 1627. Si trasformerà nell'attuale Cigno in epoca rinascimentale. Prima si chiamava Avis.

Julius Schiller, dopo alcuni tentativi precedenti, (tra cui quello del Frate Anton Maria de
Rheyta con il suo Sudario di Cristo ) tentò lìoperazione di cristianizzare le costellazioni. Presentò nel 1627 nel Coelum stellatum christianorum, una serie di belle mappe: i dodici segni zodiacali erano diventati gli apostoli e le altre costellazioni, erano state ribattezzate con nomi che si riferivano ai personaggi o alla storia biblica: per esempio la Corona Australe era stata rinominata Diadema di Salomone, Boote era San Silvestro, la Chioma di Berenice ricordava il Flagello di Cristo, il Drago i Santi Innocenti, l'Orsa Minore era ora San Michele, Cassiopea si riferiva a Santa Maria Maddalena, la Nave Argo nell'Arca di Noè, il gigante Orione era San Giuseppe, Perseo era ora San Paolo ed Eridano ricordava il Passaggio del Mar Rosso. Ma questa iniziativa non fu accolta con favore nemmeno negli ambienti ecclesiastici, e anche gli affreschi dei palazzi romani continuarono ad essere affrescati con le immagini mitologiche classiche.






Emisfero boreale
GIGLIO (Lilium):

E' il nome che l'astronomo francese Royer dette alla Mosca Boreale, per celebrare le armate
francesi che appunto erano simboleggiate da questo fiore.
Uno slancio patriottico che non ebbe successo.
 

 






Emisfero australe
SUDARIO DI CRISTO:

Creata dal monaco Anton Maria de Rheyta nel 1643, fu rimpiazzato dal Sestante di Hevelius pochi anni dopo.

Sulla costellazione e sulla figura del Frate una pagina di Camille Flammarion

 

 

 



Emisfero australe

CUORE DI CARLO (Cor Caroli Regis Martyris):

creata nel 1673 da Scarborough in onore di Carlo I°; egli
battezzò la stella più brillante dei Cani da Caccia "Cor Caroli" (Il Cuore di Carlo), in onore all'audacia del suo Re, Carlo II d'Inghilterra. E' la stella a della costellazione dei Cani da caccia, ancora in uso.

 





Emisfero australe
QUERCIA DI CARLO"Robur Carolinum":

Edmond Halley, che fu allievo di Hevelius, nel 1677 chiamò Quercia di Carlo una regione centrata sull'attuale Eta Carinae, vicino alla "Nave di Argo". Tale quercia era divenuta celebre in Inghilterra perché il Re vi aveva trovato rifugio durante una ritirata tattica in una battaglia.









Emisfero boreale

IL POMO IMPERIALE (Pomum Imperiale) (1688)
Questa costellazione
fu creata dall’astronomo tedesco Gottfried Kirch nel 1688 sopra la mano destra di Antinoo e comprese alcune stelle denominate con lettere tali da formare il nome di LEOPULD in onore dell'imperatore Leopoldo I.


 

 

 

 

 

 




Emisfero australe
SCETTRO DI BRANDEBURGO
(Sceptrum Brandenburgicum):
Nella stessa
area di cielo, tra Eridano e la Lepre, l'astronomo prussiano Kirsch disegnò nel 1688 questa costellazione per celebrare la reale famiglia dei Brandeburgo. Oggi le stelle dello Scettro di Brandeburgo appartengono a Eridano..







Emisfero boreale
SPADE INCROCIATE DELL'ELETTORE DI SASSONIA (Gladii Electorales Saxonici):
costellazione introdotta da Gottfried Kirch nel 1684 e collocata fra Arturo (a Bootis), la Testa del Serpente e la b della Bilancia, proprio a ridosso dell'ammasso M 5 da lui scoperto. Simboleggiava le spade incrociate dell'elettore di Sassonia ed era composta da 9 stelline che Kirch indicò con le lettere
I, o, h, a, n formanti quindi il nome Iohan e indicanti una spada e G, e, o, r, g formanti il nome Georg e indicanti l'altra spada; la "o" era una sola stella comune alle 2 spade e dunque collocata proprio nel punto del loro incrocio. Venne ben presto dimenticata!






Emisfero boreale
MONTE MAENALUS:
Creata da Hevelius nel 1690, resta una delle costellazioni dalle origini più oscure. Potrebbe riferirsi al monte Arcadia, che si trova nel Peloponneso. Maenalus sarebbe stato il figlio maggiore di Licaone, re di Arcadia. Costituiva una montagna su cui si ergeva il Bovaro (Bootes).

 




Emisfero boreale
CERBERO E IL RAMO:

Situata tra Ercole e la Lira, raffigurava per la mitologia greca il cane con tre teste che sorvegliava l'ingresso degli Inferi e che fu domato da Ercole in una delle celebri 12 fatiche. La costellazione, che viene attribuita a Eudosso o a Hevelius, veniva raffigurata normalmente come tre serpenti avvolti tra di loro e attorno a un ramo. Oggi le sue stelle più luminose fanno parte di Ercole.





 

Emisfero boreale
OCA:

Creata da Hevelius, fu poi assorbita dalla Volpetta, la cui stella "alfa" ancora oggi si chiama "Anser" (oca in Latino).



1700: LE COSTELLAZIONI DI JOHN HILL Costellazioni e Scienze naturali
Nel 1754 il naturalista inglese John Hill (1707 - 1775), nella sua opera Urania: or, a compleat view of the Heavens; containing the Ancient and modern Astronomy in form of a Dictionary, etc., indicò 13 nuove costellazioni da lui inventate, inserendole negli spazi poveri di stelle fra le figure tradizionali rappresentanti varie creature del regno animale, alcune anche un po' sgradevoli...
segue




Emisfero australe
QUADRATO:

Ideata da Allard, nel 1706, si trovava vicino alla Grande Nube di Magellano








Emisfero boreale
TRIANGOLO MINORE:

Era costituita da deboli stelline subito a sud del Triangolo (che all'epoca era distinto come "maggiore"). La sua paternità è da attribuirsi a Hevelius. Occasionalmente oggi si trova in alcuni atlanti la dicitura "Triangoli" per indicarli entrambi.



Emisfero boreale
RENNA (Rangifer):

Fu immaginata nel 1743 dall'astronomo francese Le Monnier a seguito di un viaggio in Lapponia, che lo spinse a collocare correttamente l'animale presso il Polo Nord celeste, tra il Cefeo e la Giraffa, vicino ad un'altra costellazione estinta, il "Custode delle messi".




Emisfero australe
NAVE ARGO:
Si trattava di una grande costellazione del cielo australe (più di 800 stelle visibili ad occhio nudo) di cui esistono varie versioni mitologiche.
Per il poeta latino Manilio rappresentava la nave che Giasone e gli argonauti costruirono per trovare il "vello d'oro".
Per gli Egiziani era invece l'imbarcazione usata da Iside e Osiride per salvarsi dal Diluvio.


Ancora, per la tradizione Cristiana, era l'Arca di Noè. Fu nel 1752 che La Caille decise lo smantellamento dell'enorme asterismo in 3 costellazioni oggi ufficialmente accettate: la Carena, la Poppa e le Vele.

ALBERO MAESTRO:
Faceva parte della stessa nave e divenne la Bussola (o Compasso).Vicino alla Nave Argo si trovavano anche la "
Quercia di Carlo" e "La sagola e il solcometro".




In una stampa del XVIII° secolo sono comparse anche lo Stendardo della Nave, fra Albero e Vele, Idra e Cane minore e nella stessa area del cielo in un disegno di Sir James Thornhill (1725), sull’Albero è disegnata la Coffa per la vedetta.

 

 

Emisfero boreale
CUSTODE DELLE MESSI:
Data di nascita: 1775. Rappresentava un contadino intento a custodire il grano: infatti questa costellazione era anche conosciuta come "Campo di Grano". Venne anche chiamata "Le Messier", in onore al cacciatore di comete, il cui nome in francese vuol dire appunto "custode delle messi". Ciò tuttavia non le valse la fortuna di passare alla storia, visto che velocemente scomparve dagli atlanti.
Si trovava tra Giraffa, Cefeo e Cassiopea.

 

 




 

Emisfero boreale
TORDO SOLITARIO:

Fu inventata dall'astronomo francese Pierre Charles Le Monnier nel 1776. In origine questo nome faceva riferimento a un uccello chiamato "Il Solitario", più conosciuto col nome di "Dodo". Una cattiva interpretazione (o un errore di traduzione) l'avrebbe trasformato in tordo. Fu poi inglobata in parte dall'Idra e in parte dalla Bilancia, nei cui pressi si trovava.

 

 





Emisfero boreale
TORO DI PONIATOWSKI:
Fu creata nel 1777 da Martin Poczobut, abate polacco direttore dell'osservatorio reale di Vilna, per celebrare il Re di Polonia Stanislao Poniatowski. Consisteva in alcune stelle oggi appartenenti all'Ofiuco, in particolare da un gruppetto che pare formare una lettera "V", come le Iadi nella costellazione zodiacale del Toro. Era conosciuta anche come "Toro Reale", mentre alcune delle sue stelle prima ancora avevano fatto parte di un'altra costellazione estinta, il "Fiume Tigri".



Emisfero boreale
LEONE PALATINO (Leo Palatinus):
Fu creata dall'astronomo tedesco Koenig nel 1785 e raffigura un singolare leone con una corona in testa. Apparve in "Carolo Theodoro et Elisabetha Augusta. Domus Comitium Palatinorum Rheni Solisbacensis Feliciter Regnantibus, Universae Serenissimae Domus Palatinae Sumis Honoribus Leo Palatinus Observationibus Coelestibus Definitus. In nova Costellatione Coelo Inlatus, et Favente Rev.mo et Excell.mo D. L. B. de Oberndorf Conf. et Status Ministro, Ord. Melit. Equite et demissime Oblatus. Die 4 Novembris 1785 a Carolo Joseph Koenig Astronomo Aulico".
Situata appena a Sud dell'equatore in una zona compresa tra Antinoo e Acquario. La linea che passa tra le lettere e l'immagine del leone è quella dell'equatore celeste. Le iniziali CTEA stanno per Charles Theodore Elector e sua moglie Elisabetta Augusta




Emisfero boreale
ONORI DI FEDERICO:
Fu creata nel 1787 dall'astronomo tedesco Johann Ellert Bode per celebrare la gloria di Federico il Grande di Prussia, morto nel 1786. Si trovava tra le costellazioni moderne di Lucertola, Cassiopea e Andromeda ed era raffigurata con un bastone reale, una corona e un ramoscello d'alloro. Oggi le sue stelle appartengono ad Andromeda e Cassiopea
.








Emisfero australe
SOLCOMETRO e SAGOLA
(Lochium funis)
Nate sempre nel 1787 per ricordare strumenti usati per misurare le distanze percorse in mare.



Emisfero boreale
ARPA DI GIORGIO:

l'Arpa di Giorgio , creata nel 1781 da Maximillian Hell, un gesuita astronomo tedesco che aveva utilizzato alcune stelle situate sotto
le zampe del Toro.
Hell l'aveva chiamata Salterio Giorgiano (Psalterium Georgianum) in onore di re Giorgio III d'Inghilterra, che aveva protetto William Herschel, lo scopritore del pianeta Urano. Fu Bode a cambiarne il nome in Arpa di Giorgio: omaggio reso al
re Giorgio III d'Inghilterra dall'abate Maximilian Hell nel 1871. "Vibrava" a nord di Eridano, cui poi è stata accorpata.


Una rappresentazione dell'Arpa di Giorgio insieme ad altre costellazioni perdute in una carta stampata nel 1804, appartenente all’Atlas Célèste di John Flamsteed

 

 





Il Salterio di Giorgio da
Ephemerides Astronomicae Vindobonensis






Emisfero boreale
SCETTRO e MANO DELLA GIUSTIZIA:
Pare che Kirsch abbia cercato di rispondere al tentativo dell'astronomo francese Royer di adulare la potenza del Re Sole, inventando la non longeva costellazione dello Scettro e Mano della Giustizia, posizionata nei pressi dell'odierna Lucertola







Emisfero australe
GRANDE TELESCOPIO di HERSCHEL:

Creandola nel 1781 l'astronomo austriaco Hell volle rendere omaggio al grande astronomo inglese Sir William Herschel. Era costituita da stelle oggi appartenenti a Gemelli e Auriga.



 

Per commemorare la scoperta del pianeta Urano, Hell aveva creato nel 1789 due costellazioni: la prima, situata tra i Gemelli e Auriga, rappresentava il telescopio lungo 6 metri di Herschel; e l'altra, stretta tra Orione e il Toro, raffigurava il suo riflettore di 2 metri.

Bode le ridusse a una sola, raffigurando il telescopio con il quale Herschel aveva scoperto Urano nel punto dove Hell aveva posto il Grande telescopio, e lo chiamò il Telescopio di Herschel.




PICCOLO TELESCOPIO di HERSCHEL:

Flamsteed creò anche un "Piccolo telescopio di Herschel", situato tra il Toro e Orione, che non ebbe tuttavia maggior fortuna.


Una rappresentazione del Piccolo Telescopio di Herschel insieme ad altre costellazioni perdute in una carta stampata nel 1804, appartenente all’Atlas Célèste di John Flamsteed



Emisfero boreale
QUADRANTE MURALE:

Questa costellazione fu creata nel 1795 dal francese Lalande per celebrare uno dei suoi più utili strumenti di lavoro. Comprendeva parte delle stelle oggi appartenenti al Bovaro (Bootes).Anche se la costellazione non esiste più, il suo nome rivive con lo sciame delle "Quadrantidi", visibili all'inizio di Gennaio, che hanno il loro radiante proprio in quella parte di cielo un tempo chiamata così.




Nel Quadrante Murale, Lalande aveva volutocommemorare uno strumento montato a parete che egli usava per misurare la posizione delle stelle.



 

Emisfero boreale
TARTARUGA:

L'origine di questa costellazione è incerta; probabilmente fu l'astronomo inglese Smyth a proporla nel 18° secolo. Era costituita da deboli stelle comprese tra la coda della Balena e il nastro che lega i Pesci tra loro.


Da non confondersi con la rappresentazione come Testuggine della costellazione della Lira che si riferisce allo strumento come costruito dal dio Ermes con un guscio di tartaruga







Emisfero australe
LA LIVELLA:

La costellazione del Triangulum Australe è stata chiamata da J. E. Bode anche Libella ossia la Livella, il tipico strumento dei carpentieri. Bode seguì Lacaille unendo un filo a piombo al triangolo. Questo nome è stato attribuito erroneamente da alcuni alla Squadra (Norma et Regula), ma le indicazioni nelle mappe storiche sembrano smentire ciò. Infatti nella XXa tavola dell’Uranographia del Bode (1801), qui riportata leggiamo: “Triangul. Australe seu Libella” (Triangolo Australe o Livella) mentre più in alto (come vediamo nella mappa a più largo campo sotto a sinistra), sono ben distinte “Regula” (Riga) e “Norma” (Squadra).
Una conferma ulteriore viene anche da un particolare di un’altra mappa raffigurato sotto, a destra, dove si legge “il Livello”.
 

Emisfero australe
STUDIO DEL TIPOGRAFO:

Fu creata da Johann Bode nel 1800 per celebrare il 350° anniversario dell'invenzione della stampa da parte di Gutemberg. Si trovava a est della stella Sirio; farà una sola riapparizione nel Planisfero di Padre Angelo Secchi del 1878, dopodiché non si hanno più menzioni.






Emisfero australe
PALLONE AEROSTATICO:

La costellazione era situata sotto il Capricorno, ed è dovuta a Lalande che la creò nel 1798. Bode la riprese nel 1805.
In onore dei fratelli Montgolfier, pionieri dei palloni aerostatici; fu posta a sud dell'Acquario e del Capricorno.
Fu rappresentato anche da Secchi col nome italiano di "Aerostato".







Emisfero australe
GATTO:
Grandissimo amante dei gatti, l'astronomo francese Lalande tentò di disegnare l'immagine del suo animale preferito nel firmamento. Lo descrisse nella sua Bibliographie astronomique del 1805 come "Chat" (=gatto in francese). Tale figura sarà menzionata solo da Padre Secchi (col nome italianizzato di "gatto") nel solito planisfero del 1878. Si trovava tra l'Idra e la Macchina Pneumatica.




Emisfero australe
MACCHINA ELETTRICA
Fu creata da Bode nel 1800 per celebrare l'invenzione del generatore elettrico e si trovava tra la Fornace e lo Scultore (costellazione ancora esistente) , che all'epoca venivano anche chiamate rispettivamente "Apparato chimico" e "Apparato dello Scultore".







Emisfero australe
IL BUSTO DI CRISTOFORO COLOMBO (Marmor Sculptile)
Apparve in A mercator Map of the Starry Heavens.(Boston, 1810) introdotta da William Croswell, astronomo americano vissuto dal 1760 al 1834; la costellazione fu dedicata a Cristoforo Colombo, scopritore del Nuovo Mondo, e rimpiazzava quella del Reticolo.






Emisfero boreale
BATTERIA DI VOLTA:
in onore di Alessandro Volta, era posta sotto la costellazione del Cavallino.


 






NORMA NILOTICA:
strumento di misura, posto nella mano sinistra dell'Acquario da Alexander Jamieson nel 1822.



Emisfero boreale
CIVETTA (Noctua):

Ha rimpiazzato per un po' di tempo la costellazione del "Tordo Solitario". Fu introdotta nel 1822 da Jamieson e poi in un atlante dell'astronomo americano Elijah Burritt, intorno al 1835. Nemmeno questo nome della costellazione è però sopravvissuto.



Emisfero australe
SOLARIUM:
l'origine è sconosciuta. Inserita da Elijha Burritt nel 1835 nel suo Atlas of Heavens, si trovava tra l'Orologio, l'Hydrus, il Serpente di mare e il Dorado.


 




LINEA NAUTICA

Introdotta da Eliza A. Bowen, Astronomy by Observation, New York, 1888:fra la Nave Argo, la Macchina Pneumatica, il Gatto e l'Officina Tipografica, attorno alla Bussola, al posto di Lochium Funis:


Emisfero boreale
CAMMELLO:

Si tratta di un tentativo (fallito) di trasformazione della Giraffa in Cammello da parte dell'astronomo inglese Proctor nel 19° secolo.


Emisfero boreale
UCCELLI:

Antica denominazione di una vasta zona di cielo raggruppante grosso modo le moderne costellazioni del Cigno della Lira e dell'Aquila. Anche la Lira infatti era disegnata come un uccello, un rapace dalle ali aperte all'interno del quale c'era lo strumento musicale; quindi queste costellazioni erano indicate come gli Uccelli boreali, in contrapposizione a quelli (numerosi ma poco appariscenti per splendore di stelle) dell'emisfero australe (Pavone, Gru, Tucano, Fenice, ecc.)


Emisfero australe
LO SCOIATTOLO VOLANTE (Sciurus Volans)
Nome di due stelle della costellazione del Camaleonte


Claudio Ciofi e Pietro Torre in collaborazione con Pasqua Gandolfi
Ottobre 2004 - Gennaio/Aprile 2005 - Febbraio 2008



*Socio dell'Unione Astrofili Senesi (Siena) e del
Circolo Casolese Astrofili "Betelgeuse" (Casole d'Elsa - SI)


Le costellazioni
di John Hill
Costellazioni e scienze naturali
oltre il 1800


torna su

 

Coordinamento: Pasqua Gandolfi
© Copyright UAI