Gli stadi della fotosintesi
Già nei primi anni del XX secolo il botanico inglese F.F. Blackman dimostrò che il processo fotosintetico avviene in due stadi. Egli si era accorto che la velocità della fotosintesi aumenta con l'aumentare dell'intensità luminosa, ma questo aumento è condizionato dalla temperatura ambientale; ad alte intensità di luce, infatti, la velocità di fotosintesi aumenta con l'aumentare della temperatura, ma solo fino a 30°C . Questa osservazione servì a Blackman per concludere che, nel processo di fotosintesi, vi sono sia reazioni che dipendono strettamente dalla presenza di luce sia reazioni che sono condizionate soprattutto dall' attività degli enzimi, i quali perdono di efficacia oltre una certa temperatura.
Oggi sappiamo che le reazioni della fotosintesi si svolgono in effetti in due stadi . Nel primo stadio, ossia nelle reazioni luce-dipendenti, la luce colpisce le molecole di clorofilla a che sono ammassate nelle membrane dei tilacoidi con una disposizione del tutto particolare. Gli elettroni delle molecole della clorofilla a sono spinti a livelli di energia maggiore e le molecole di clorofilla a si ossidano. Attraverso una serie di reazioni a tappe, l'energia trasportata da questi elettroni viene usata per formare ATP a partire da ADP e per ridurre una molecola di NADP+. Il NADP+ assomiglia molto al NAD+ e anch'esso si riduce tramite raggiunta di due elettroni e un protone, formando NADPH. In questo stadio della fotosintesi avviene anche la scissione delle molecole d'acqua mediante cui si liberano ioni H+, ossigeno gassoso e gli elettroni necessari a sostituire quelli perduti dalle molecole di clorofilla a.
Nel secondo stadio della fotosintesi, ossia nelle reazioni luce-indipendenti, l'ATP e il NADPH che si sono formati nel primo stadio vengono utilizzati per ridurre l'anidride carbonica e sintetizzare zuccheri. Contemporaneamente si forma uno scheletro carbonioso con cui si possono costruire altre molecole organiche; questa incorporazione di anidride carbonica in composti organici, che avviene nello stroma del cloroplasto, è detta fissazione del carbonio e implica una serie di reazioni conosciuta come ciclo di Calvin.