L'abbondanza degli elementi necessari
Gli elementi pesanti, quali il silicio e il ferro, sono essenziali nella formazione di mondi rocciosi come la Terra. Discriminare sulla loro abbondanza o sulla loro rarità potrebbe quindi costituire un buon indizio a favore di una delle due teorie.
La quantità di questi elementi rispetto al materiale stellare varia a seconda del tipo di stella. Si va da un valore inferiore allo 0,1% per le vecchie stelle contenute negli ammassi globulari (situati nella periferia della Galassia) fino a circa il 2% per stelle come il nostro Sole.
Gli elementi pesanti vengono sintetizzati dalle reazioni nucleari delle stelle e quando queste esplodono come supernovae sono liberati nello spazio, pronti per essere riciclati in nuove stelle. Per questo motivo le stelle di “prima generazione”, le più vecchie, possiedono meno elementi pesanti rispetto a quelle di “seconda generazione”.
La composizione della nostra stella, peraltro, è simile a quella di miliardi di altre stelle galattiche e nubi di gas. Di elementi pesanti necessari a costruire pianeti come la Terra, dunque, ce n’è una smisurata quantità sia nella nostra galassia che nel nostro universo.
Anche degli ingredienti per la vita vi è grande quantità. Il carbonio - il componente base delle molecole organiche – è il quarto elemento per abbondanza dopo l’idrogeno, elio e ossigeno. Sono state inoltre trovate grandi quantità di molecole organiche nelle comete e nelle nubi di gas. Questo significa, dunque, che il materiale necessario per costruire i pianeti e la vita è la fuori, sparso più o meno uniformemente per tutto l’Universo.
Tutt’al più si potrà stabilire che esistono regioni della Galassia dove la concentrazione di materia è maggiore (a circa 20 000 anni luce dal nucleo), e quindi più alto il tasso di formazione stellare e più efficiente il meccanismo che porta alla produzione degli elementi pesanti (di cui ad esempio scarseggiano le regioni periferiche della Galassia, dove predominano le stelle di prima generazione, per lo più concentrate negli ammassi globulari).