Astrologia? No, grazie!

L'Astrologia sotto esame a Porta a Porta e a "Il Verdetto" - Martedì 31 maggio 2005

 

Un Commento alle trasmissioni
"Il verdetto" e "Porta a Porta"


Questa data rappresenta senza dubbio una svolta nella nostra campagna di sensibilizzazione sull'uso distorto dell'astrologia sui mezzi di comunicazione.
Branko, Paolo Fox, Cassandra, Sirio.. le nostre controparti sono delle vere e proprie corazzate, con amicizie consolidate tra i potenti (nella politica e nel mondo dello spettacolo), in grado di muovere, direttamente o attraverso "l'indotto", un mercato dell'ordine di grandezza di qualche miliardo di euro l'anno.

Ad esempio, citando uno dei sondaggi presentati da Renato Mannheimer a Porta a Porta, è piuttosto impressionante il raddoppio di coloro che ricevono l'oroscopo sul cellulare: dal 2% al 4% dal 2002 ad oggi. Viste le gigantesche dimensioni del giro d'affari della telefonia mobile, si tratta di cifre considerevoli in gioco !
In questo contesto, la UAI, con la proposta di legge relativa all'avvertenza da apporre sugli oroscopi sulla loro mancanza di attendibilità scientifica, è riuscita a "bucare il video" e a porre il problema dell'eccessiva diffusione degli oroscopi in trasmissioni di primo piano alla RAI. Mettere in discussione l'astrologia è diventato un argomento di attualità, approdato anche alle reti Mediaset: un risultato di tutto rispetto.
Ovviamente non ci prendiamo tutto il merito: il terreno è stato preparato dalla incessante attività del Cicap, i cui rappresentanti erano ospiti nelle due trasmissioni (Stefano Bagnasco su Rai1, Steno Ferluga su Rete 4).

Strategie di comunicazione
Le due trasmissioni meriterebbero una analisi approfondita per comprendere ed adottare le migliori metodologie per comunicare al pubblico i nostri obiettivi.
Una certa aggressività può servire a "creare il personaggio", ma alla lunga può suscitare indisponenza e non aiuta a portare acqua al nostro mulino. L'affabulatore Branko talora ne approfitta ed ha buon gioco nel fare il "piacione" e a catturare la simpatia di una buona fetta di pubblico. Forse è necessaria una giusta via di mezzo, o, quando possibile, la presenza di più ospiti - esponenti del mondo scientifico - alcuni un po' più battaglieri - per tenere vivo efficacemente il dibattito , altri più portati al ragionamento pacato, per cercare di far capire al pubblico le nostre ragioni.
Comunque sia, fedeli al nostro metodo scientifico, cerchiamo di estrapolare alcuni punti fermi emersi dai dibattiti nelle due trasmissioni, cercando di non farsi influenzare dalla simpatia degli ospiti.

Cos'è l'astrologia?
Su questo si sono scritti interi libri, ma limitiamoci ai due programmi televisivi.
In questo senso, sembra emerso che nessuno alla fine riesce a darne una definizione sintetica e univoca. La figura peggiore l'ha fatta Sirio su Rete 4, esagitata per l'intera durata del "processo", insistendo sul fatto che l'astrologia è una scienza - vaneggiando che anche Einstein era un po' astrologo - mentre altri "testimoni" l'hanno definita "una disciplina". Su Rai 1 Branko e soci si affrettavano a definirla "un'arte"! Si metteranno d'accordo?

Ipse Dixit
Caratteristica comune dei difensori dell'astrologia è stata la citazione di personaggi celebri per provare la fondatezza dell'astrologia. Galileo e Newton erano *anche* astrologi, Jung viene sempre tirato nel mezzo, adesso perfino Einstein.
Una volta per tutte: una affermazione è corretta se lo si può provare sperimentalmente, non perché lo ha detto tizio o caio. Galileo e Newton probabilmente facevano oroscopi anche per campare - in particolare per Galileo era fondamentale ingraziarsi i potenti, trovare dei protettori a corte e un mecenate che sostenesse la propria carriera. Inoltre la separazione tra astronomia e astrologia è stato, inevitabilmente, un processo graduale, così come è avvenuto in vari altri settori: per restare all'epoca di Newton, si pensi al passaggio dall'alchimia alla chimica. Non è facile abbandonare secoli di credenze ed affermare un nuovo modello di descrizione del mondo.
Quanto alla correttezza di una teoria, solo le verifiche possono accertarne la veridicità. Anche Einstein ha sbagliato (si pensi alla "costante cosmologica" ed al modello statico di universo, smentito dall'universo in espansione, confermato dalle osservazioni di Edwin Hubble).
Quindi affermare che l'astrologia è attendibile solo perché la praticava un qualche personaggio famoso, non prova assolutamente nulla.

Gli oroscopi "fanno male"?
La distinzione tra astrologi "professionisti" e i "ciarlatani" è uno dei tanti "misteri" che rimangono costantemente insoluti.
Dal nostro punto di vista "scientifico" è piuttosto facile: nessuno dice qualcosa di attendibile. E' chiaro che facendo migliaia di previsioni sui temi più disparati, qualcuno ci indovina. Così come accade per i numeri del Lotto.
Dal punto di vista sociale (e se vogliamo, giuridico), l'argomento è senza dubbio più articolato e complesso. Gli astrologi "alla Branko" sono sostanzialmente degli intrattenitori, non sarebbe corretto metterlo sullo stesso piano di Wanna Marchi e il suo terrorismo psicologico a colpi di fatture e malocchi per estorcere denaro ai più indifesi.
Certo che questa costante presenza di Oroscopi a tutte le ore contribuisce a creare un background in grado di influenzare, e parecchio, le fasce culturalmente più deboli.
In quanti pensano: "lo ha detto la televisione, ci sarà pur qualcosa di vero, no?".
L'impressione che se ne ricava è che comunque gli astrologi siano molto egocentrici e narcisi: tutti ammettono che esistono i ciarlatani (ma sono sempre "gli altri") e difendono a spada tratta i propri oroscopi.
"Il Verdetto" su Rete 4 è stato comunque un successo su tutta la linea per chi critica l'astrologia.
E' molto difficile parlare di inefficacia dell'astrologia e del reale aspetto della volta celeste al di fuori delle "riserve indiane" in cui siamo in genere relegati (TG3 Leonardo e affini).
Ascoltare Sante Licheri su Rete 4, in un programma nazional-popolare, spiegare per filo e per segno la precessione degli equinozi, è stato davvero un evento al di sopra delle più ottimistiche aspettative!

A cosa serve l'astrologia?
Questo è uno degli aspetti più interessanti emersi da Porta a Porta. Ammesso che l'astrologia non sia un scienza, ma che servirebbe piuttosto a dare delle indicazioni, a fornire una spinta per affrontare il futuro, a trovare nuovi stimoli per vivere meglio . Ma allora, il presunto influsso degli astri, che senso ha?
Mettendo insieme le previsioni lette in studio, se ne ricava una serie di banali consigli per affrontare la vita di tutti i giorni: si chiude un capitolo e se ne apre un altro, i giorni si susseguono uno dopo l'altro, con la forza di volontà si può emergere nel lavoro, bisogna avere un po' di pazienza e l'amore arriverà..
In tutto ciò, da dove emerge la necessità di avere Saturno e Marte in determinate posizioni geometriche?

Non possiamo fare a meno a questo punto di accennare al problema della precessione degli equinozi, il fenomeno per il quale le costellazioni reali attualmente non coincidono con i "segni".

Si discute spesso se questa sia o meno un'arma per mettere in difficoltà gli astrologi.
E' ormai noto che gli astrologi conoscono benissimo la precessione, quindi l'astrologo non viene messo in imbarazzo da queste puntualizzazioni.
Riteniamo tuttavia utile continuare a raccontare al pubblico questo importante fenomeno celeste: il Sole all'inizio delle Primavera è nei Pesci e non nell'Ariete. L'oroscopo vi dice che Saturno e nel Cancro, ma in realtà è nei Gemelli.
L'astrologo vi dice che è solo una simbologia: ma appunto per questo, alla fine, non essendoci alcuna interazione fisica tra pianeti e costellazioni, quello che resta, scavando sempre più in profondità, è il nulla!
Potremmo usare costellazioni diverse, magari adottare simbologie egizie - ci troveremmo tra Ippopotami e Coccodrilli. Potremmo usare elementi naturali che non siano oggetti della volta celeste. Corrado Lamberti provocatoriamente diceva che potremmo osservare la direzione dei vermi che escono da un mucchio di terra ..
A conti fatti, le costellazioni sono solo dei "testimonial" dell'astrologia, utili per unire antiche tradizioni ad una scontata fascinazione che possono indurre nel pubblico: se l'astrologia diventasse la "vermologia" di Lamberti perderebbe molto appeal. In effetti nei tempi antichi si traevano vaticini anche dalle viscere degli animali, e come si vede questa pratica, nell'era dalla comunicazione globale, si è estinta. E' facile fare una trasmissione TV con l'appeal di Branko e Paolo Fox e sorridendo delle svolazzanti amenità di Flavia Vento: evidentemente l'esame di fegati spappolati e frattaglie varie non avrebbe la stessa audience.

A ognuno il suo ruolo

Dovendo sintetizzare i rispettivi ruoli, penso di poter esprimere questa opinione personale:
al Cicap il compito di proseguire l'azione di controllo, smentendo le capacità divinatorie dell'astrologia. Pizzicare gli oroscopi sbagliati sarà sempre utile, ed è un'operazione che prescinde da considerazione di carattere astronomico.
Alla UAI il ruolo di divulgare le scienze astronomiche, spiegando il reale aspetto della volta celeste, la totale inconsistenza di legami astrali tra corpi celesti e destini delle singole persone, e, soprattutto, mostrando a tutti l'incomparabile bellezza dell'universo. Osservare gli anelli di Saturno o un'eclisse totale di Sole può offrire sensazioni di un fascino che non si può raccontare senza averlo vissuto in prima persona.

A Branko e soci, consigliamo di cambiare mestiere. Visto che l'astrologia, nella loro concezione, non pretende di conoscere nel dettaglio il nostro futuro, ma piuttosto vuole dare strumenti per affrontare meglio la vita, allora l'astrologo dovrebbe riciclarsi nel ruolo di "consigliere spirituale", di "personal trainer dell'anima". Potremmo finalmente svincolarci da ormai anacronistiche raffigurazioni del cosmo (mentre i due robot Spirit e Opportunity ancora viaggiano sulla superficie di Marte, ha un senso dare la colpa al Pianeta Rosso della nostra aggressività, del nostro spirito bellicoso, magari della situazione in Medio Oriente?) .
La diatriba tra astrologi e astronomi/astrofili cesserebbe e comincerebbe quella con gli psicologi e i relativi ordini professionali !


Il sondaggio
A Porta a Porta sono stati illustrati alcuni sondaggi, che si possono consultare anche in questo sito:
http://www.doxa.it/italiano/inchieste/oroscopi/testo.html
In più ce n'era uno nuovo, che ovviamente riguardava l'argomento più recente, la proposta di legge presentata dalla UAI.

Questi i risultati:
Domanda = La presenza di una scritta di avvertenza sui rischi muterebbe la sua fiducia negli oroscopi?
Sì, in meglio 3%
Sì, in peggio 21%
No 60%
Non so 16%

Bruno Vespa, superficialmente, lo ha ritenuto un duro colpo per i promotori della proposta.
Ad una analisi più approfondita, in parte accennata da Mannheimer, il risultato si mostra tutt'altro che disprezzabile.
Intanto, far cambiare idea, o almeno orientamento, al 21% dell'opinione pubblica, è un risultato enorme (in politica, con un 5% in più o in meno si decidono spesso i destini di una intera nazione!).
Va detto poi che, come detto in trasmissione, non è ancora stato formulato il testo di questi avvisi, per cui il risultato del sondaggio va preso con cautela. L'efficacia affettiva potrà essere valutata solo quando si arriverà ad una applicazione pratica della proposta.
Inoltre, in quel 60% di coloro i quali non cambierebbero idea, sono compresi anche quelli che già non credono agli oroscopi (secondo un altro sondaggio ben il 62% degli intervistati ritiene che gli oroscopi non ci indovinano mai o quasi mai).
Comparando questi dati, possiamo senz'altre trarre lo stimolo per proseguire nella nostra campagna di sensibilizzazione per promuovere sempre più una riflessione sulla inutilità di ricorrere a certe discipline (o arti? Come dovremo chiamarle?) ormai prive di qualsiasi giustificazione nel XXI secolo.

Il Futuro
Un'ultima riflessione. In trasmissione i "pro-oroscopi" si sono esibiti sciorinando fior di citazioni poetiche e letterarie dedicate al futuro.
Ebbene, tutte queste opere di scrittori e poeti : a) non provano nulla in merito all'efficacia dell'astrologia; b) non sono affatto in contraddizione con lo spirito scientifico.
Anzi, chi più dello scienziato è proiettato nel futuro, immaginando di poter contribuire ad una migliore qualità della vita con le proprie scoperte? Non confondiamo la scienza con la pessima applicazione tecnologica che se ne fa. La scienza non è la bomba atomica.
Pensiamo alla medicina, ai trasporti, alle telecomunicazioni. A quanti scenari immaginati da studiosi e romanzieri, da Leonardo da Vinci a Giulio Verne, si sono tramutati in realtà!
E comunque credere nella scienza non significa negare il ruolo dei sentimenti e, per chi ce l'ha, della fede. L'obiettivo è solo smentire affermazioni palesemente prive di fondamento, quali l'esistenza di una qualsivoglia influenza degli astri sui nostri destini personali.
Non deleghiamo alle stelle e ai pianeti le nostre responsabilità.
Prendere coscienza di ciò, non ci impedirà di vivere, amare, sognare e lavorare per un futuro migliore.

Paolo Volpini

Rassegnastampa - Radio e televisione