Aristotele le riteneva
solo un fenomeno meteorologico, di esalazioni sublunari [1], una
perturbazione atmosferica causata quando le emanazioni terestri
si incendiavano nella zona di fuoco che egli riteneva circondasse
il pianeta.Pochi invece adottarono la stessa chiarezza investigativa
di Seneca che, nel I secolo d.C., sostenne che i movimenti delle
comete, essendo simili a quelli dei pianeti, escludevano ipse facto
che si trattasse di fenomeni atmosferici.
Inoltre scrisse profeticamente: Verrà il tempo in
cui queste cose che rimangono ignote saranno messe in luce [...]
Qualcuno verrà che dimostrerà dove corrano le comete,
perché errino scostandosi tanto dagli altri astri
[2]. Cicerone, generalmente scettico sugli influssi astrali, attribuiva
alla cometa dell87 a.C. la sfortuna della guerra di Ottavio:
questa fu con tutta probabilità la cometa di Halley. Sempre
sulla scia dellinfausto è la testimonianza di Plinio,
il quale riporta che limperatore Augusto fece erigere un tempio
a Venere per il culto delle comete, volendo celebrare quella che
era apparsa dopo la morte di Cesare. Secondo limperatore,
questa cometa era lanima del dittatore suo zio tra gli dei
immortali.
Durante limpero romano anche Tacito riferisce per Nerone lopinione
del volgo che le comete presagiscano il cambio del re
[3], e Svetonio concorda dopo che lapparizione di una cometa
che comunemente si ritiene annunziatrice di rovine al potere
supremo...deliberò di far scempio dei più nobili cittadini
[4].
1.2 Dalle superstizioni del 1300 alle teorie di Brahe
Nel 1301 lennesima comparsa della cometa di Halley
si prestò alla contemplazione di Dante e Giotto. IlNel 1401,
invece, unaltra grande cometa apparsa a fine febbraio fu poi
confusa con quella che la seguì nel 1402: in coincidenza
dellevento si ebbe la morte di Gian Galeazzo Visconti, duca
di Milano. Secondo le cronache questultimo, saputo della cometa,
ringraziò Dio di aver annunziato agli uomini la sua morte
con un segno celeste [5].
Continua pertanto la serie delle stragi attribuite alle comete,
ma Shakespeare chiarisce che quando muoiono i poveri non
si vedono le comete [6].Famose sono invece le osservazioni
di Tycho Brahe: dapprima aveva composto un catalogo di 788 stelle,
molto preciso.
Queste stelle erano poi usate come riferimento nelle osservazioni.
Egli ebbe modo di scoprire e catalogare sei comete: nel 1577, 1580,
1582, 1590, 1593, 1596. Per le osservazioni della cometa del 1577,
le sue misure si rivelarono precise a 4; per quella del 1582
addirittura a 1, al limite della risoluzione dellocchio
umano.
Tycho scrisse infine un libro ove riportava le sue teorie ed osservazioni
sulle comete, il De mundi aetherei (1588): conclude demolendo
la teoria aristotelica delle esalazioni sublunari e precisa che
le comete erano caratterizzate da orbita ellittica e non circolare.
1.3 Le scoperte di Halley e luso della tecnica
La
prima cometa scoperta col cannocchiale fu quella di Kirch del
1680; essa fu anche la prima ad essere calcolata con orbita
parabolica. Ma la vera rivoluzione avvenne nel 1675 con le scoperte
di Edmond Halley, figlio di un benestate fabbricatore di sapone.
Alletà di 17 anni il padre gli regalò un
telescopio di 7 metri di lunghezza e lo mandò a studiare
alla Oxford University. Halley applicò un procedimento
matematico trovando che le comete osservate da Apiano nel 1531,
da Keplero nel 1607 e da lui stesso nel 1682 erano la medesima:
fu così che a questa cometa venne dato il nome di Halley. |
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E.Halley
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Nel 1705 egli pubblicò
il libro Sinossi dellAstronomia delle Comete, in cui
previde che la cometa da lui osservata sarebbe riapparsa nel 1758,
cioè dopo 76 anni.Nonostante la previsione fosse esatta,
egli non ebbe modo di verificarla, poiché morì nel
1742.
Lultimo passaggio della cometa Halley risale al 1986, quando
essa venne avvicinata dalle sonde sovietiche Vega 1 e Vega 2 e dalla
sonda europea Giotto.
Nel 1813 Laplace effettuò la distinzione tra comete a breve
periodo e comete a lungo periodo, stabilendo che queste ultime si
allontanavano fino a 8 bilioni di chilometri dal Sole; e prime invece
si comportavano più o meno come i pianeti avendo un periodo
di circa 30 anni.
Luso di strumenti scientifici nellosservazione delle
comete permise di acquisire nuove conoscenze.
Il primo uso della polarimetria per una cometa fu fatto a Vienna
da Murman, che, con un prisma di Nicol, scoprì la polarizzazione
della luce delle code.
Schiaparelli, nel 1866, espose la sua teoria sulla relazione tra
comete e pioggie meteoriche. La prima cometa osservata con uno spettroscopio
fu quella di Tempel del 1864, osservata da Huggins, il quale vi
trovò composti di idrogeno e di ossigeno. Nel 1882, Vogel
trovò poi segni di sodio nella cometa di Wells.
Nel XX secolo il progresso tecnologico ha permesso di capire molto
di più sulle comete, grazie alluso di telescopi ed
attrezzature potenti e precise, nonché sonde spaziali.