SEMPRE A
PROPOSITO DELLA CROCE DEL SUD
.L'autore anonimo
che ha affrescato la Sala della Creazione a Palazzo Besta,
(Teglio - 1550 circa) doveva essere un pittore lombardo
del cinquecento che operava su un vasto territorio. Molti
spunti sono senz'altro ispirati dall'opera di Petrus Apianus,
come si può capire dalla volvella delle costellazioni
dell' Astronomicum, e in particolare nell'affresco che riporta
per intero il cielo
australe, (Tutti gli affreschi sono visibili nel
sito www.atlascoelestis.com
)
Qui un particolare
del polo antartico; vi si riconoscono la Croce del Sud,
le due Nubi di Magellano, Fetonte in figura femminile nelle
acque di Eridano.
L'autore del
sito sopra citato ha ravvisato una corrispondenza tra questa
raffigurazione e la Copia manoscritta della "Lettera
di Andrea Corsali allo illustrissimo Principe Duca Juliano
de Medici, venuta Dellindia del mese di Octobre nel XDXVI,
preparata per Andrea Gritti, Doge di Venezia dal 1523.
La lettera, di Andrea Corsali, fu spedita da Cochin a Giuliano
de Medici, a Firenze .
Se ne parla
diffusamente in alcune pagine di questo sito, nella sezione
Personaggi, alla voce Andrea
Corsali e la Croce del Sud
e in particolare nella pagina in cui è riprodotto
il manoscritto,
oggi custodito alla National Library of Australia.
La somiglianza di questo affresco con il manoscritto è
evidente; sono riportati anche gli errori, sia quelli relativi
alle posizione delle stelle che quelli relativi alla grandezza
e posizione delle due nubi. Il pittore potrebbe aver avuto
tra le sue mani il manoscritto di Corsali, e averne fatto
una copia. Ecco le due figure a confronto.
Riportiamo la
testimonianza scritta dalla lettera che descrive il cielo
australe.
"...Dapoi che partimmo da Lisbona navigammo sempre
con prospero vento, non uscendo da scilocco e libeccio,
e passando la linea equinoziale fummo in altura di trentasette
gradi nell'altro emispero, a traverso di capo di Buona Speranza,
clima ventoso e freddo, ch'a quei tempi il sole si trovava
ne' segni settentrionali, e trovammo la notte di 14 ore.
Qui vedemmo un mirabil ordine di stelle, che nella parte
del cielo opposita alla nostra tramontana infinite vanno
girando. In che luogo sia il polo antartico, per l'altura
de' gradi, pigliammo il giorno col sole e ricontrammo la
notte con l'astrolabio, ed evidentemente lo manifestano
due nugolette di ragionevol grandezza, ch'intorno ad essa
continuamente ora abbassandosi e ora alzandosi in moto circulare
camminano, con una stella sempre nel mezzo, la qual con
esse si volge lontana dal polo circa undici gradi. Sopra
di queste apparisce una croce maravigliosa nel mezzo di
cinque stelle, che la circondano (com'il Carro la Tramontana)
con altre stelle, che con esse vanno intorno al polo girandole
lontano circa trenta gradi: e fa suo corso in 24 ore, ed
è di tanta bellezza che non mi pare ad alcuno segno
celeste doverla comparare, come nella forma qui di sotto
appare...."
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