Fantascienza
LE
RAYON VERT - IL RAGGIO VERDE
Jules Verne
Articolo
di Andreina Ricco e Marco Meniero
sul fenomeno
Il
raggio verde - film di Eric Rohmer
Avez-vous quelquefois
observé le soleil qui se couche sur un horizon de mer?
Oui! sans doute. L'avez-vous suivi jusqu'au moment où,
la partie de son disque effleurant la ligne d'eau, il va disparaître?
C'est très probable. Mais avez-vous remarqué
le phénomène qui se produit à l'instant
précis où l'astre radieux lance son dernier
rayon, si le ciel, dégagé de brumes, est alors
d'une pureté parfaite?
Non! peut-être.
Eh bien, la première fois que vous trouverez l'occasion
- elle se présente très rarement - de faire
cette observation, ce ne sera pas, comme on pourrait le croire,
un rayon rouge qui viendra frapper la rétine de votre
oeil, ce sera un rayon vert, mais d'un vert merveilleux, d'un
vert qu'aucun peintre ne peut obtenir sur sa palette, d'un
vert dont la nature, ni dans la teinte si variée des
végétaux, ni dans la couleur des mers les plus
limpides, n'a jamais reproduit la nuance! S'il y a du vert
dans le paradis, ce ne peut être que ce vert-là,
qui est, sans doute, le vrai vert de l'espérance.''
|
|
Avete osservato
qualche volta il sole che tramonta su un orizzonte marino?
L'avete seguito fino al momento in cui il disco sfiorando
la linea del mare sta per scomparire? E' probabile. Ma avete
percepito il fenomeno che si produce nell'istante preciso
in cui l'astro radioso lancia il suo ultimo raggio, se il
cielo, sgombro da brume, è allora di una perfetta purezza?
No! forse no.
Ebbene, la prima volta che avrete l'occasione - capita raramente
- di fare questa osservazione, non sarà, come si potrebbe
credere, un raggio rosso che colpirà la retina del
vostro occhio, sarà invece un raggio verde, ma di un
verde meraviglioso, di un verde che nessun pittore può
ottenere sulla sua tavolozza, un verde di cui la natura nè
nella varietà dei vegetali, nè nel colore del
mare più limpido, ha mai riprodotto la sfumatura!
Se c'è del verde in paradiso, non può essere
che quel verde, il vero colore della speranza.
|
La macchina
fotografica di Riccardo Renzi ha fortunosamente catturato
il raggio verde
e poi il rarissimo raggio blu,
il giorno di Natale 2003 dal Monte Labro.
* * *
Ciò che
Miss Campbell non disse loro, è che per la precisione
questo raggio verde si riferisce a una vecchia leggenda
di cui le era sfuggito il senso fino a quel momento, leggenda
misteriosa tra tante altre, nate nel paese delle Higlands,
che racconta: questo raggio ha la virtù di far sì
che chi l'abbia veduto non possa più ingannarsi nelle
vicende sentimentali; la sua apparizione distrugge illusioni
e menzogne; chi avesse avuto il privilegio di scorgerlo
una volta, vedrebbe chiaro nel suo cuore e in quello degli
altri.
|
Helena Campbell, nella sua ostinazione,
crede, e vuole credere, che il raggio verde sia qualcosa di magico,
e non vuol sentire ragioni, anche se un suo sgradito corteggiatore
tenta di dare una spiegazione...scientifica...
"E -
per esempio, quel raggio verde che mi ostino a perseguitare
, perchè non potrebbe essere la sciarpa di qualche
Walkyrie, la cui frangia strascicasse nelle acque dell'orizzonte?
- Ah! No, esclamò Aristobulos Ursiclos, questo
poi no!
Io ve lo dirò cos'è questo raggio verde!...
- Non me lo dite, non lo voglio sapere!
- Ma sì, rispose Aristobulos Ursiclos, risolutamente
riscaldato dalla discussione.
- Ve lo proibisco...
- Lo dirò lostesso, Miss Campbell. L'ultimo raggio
che lancia il sole nel momento in cui il margine superiore
del suo disco sfiora l'orizzonte, se è verde, è
forse perchè nell'istante in cui attraversa il
sottile strato d'acqua, si impregna del suo colore ..
- Tacete signor Ursiclos!
- Se pure questo verde non succede affatto naturalmente
al rosso del disco, scomparso repentinamente , ma di cui
il nostro occhio ha conservato l'impressione, perchè
in ottica il verde ne è il colore complementare!
- Ah! signore! I vostri ragionamenti fisici...
- I miei ragionamenti, Miss Campbell, sono d'accordo colla
natura delle cose, rispose Aristobulos Ursiclos, e per
l'appunto io mi propongo di pubblicare una memoria in
proposito.
- Partiamo zii miei! esclamò Miss Campbell, propriamente
irritata. Il signor Ursiclos, colle sue spiegazioni finirebbe
per guastare il mio raggio verde!...
|
E' sempre il corteggiatore sgradito
il colpevole di questo ennesimo fallimento dell'impresa...
Essi guardavano,
chiudendo a mezzo le palpebre, quel disco che si deformava,
che si gonfiava parallelamente alla linea d'acqua, e pigliava
la forma d'un enorme pallone scarlatto. Non vi era un
sol vapore al largo.
- Io credo che l'abbiamo stavolta! ripetè il fratello
Sam.
- lo credo anch'io! rispose il fratello Sib.
- Silenzio, zii miei! esclamò Miss Campbell.
Ed essi tacquero, trattenendo la respirazione, come se
avesero temuto che esse si condensassero in forma di una
leggera nube, capace di velare il disco del sole.
L'astro aveva finalmente morso l'orizzonte con suo orlo
inferiore. Esso si allargava, si allargava ancora come
se fosse empito internamente d'un fluido luminoso. Tutti
aspiravano cogli occhi i suoi ultimi raggi. Così
Arago, stando nei deserti di Palma, nella costa di Spagna,
spiava il segnale di fuoco che doveva apparire sulla vetta
dell'isola Ivice, e permettergli di chiudere l'ultimo
triangolo della sua meridiana.
Finalmente un leggero segmento dell'arco superiore fu
tutto ciò che rimase del disco sfiorante le acque.
In meno di 15 secondi l'ultimo raggio doveva essere lanciato
nello spazio, e dare agli occhi pronti a riceverla quell'impressione
di un verde paradisiaco! Ad un tratto due spari rimbombarono
fra le rupi del litorale, al di sotto della collina. Sorse
un fumo, e fra le sue volute si stese tutto un nugolo
di uccelli di mare, gabbiani, gabbianelli, procellarie,
spaventati da quelle schioppettate intempestive. Quel
nugolo salì diritto, poi interponendosi come una
cortina fra l'orizzonte e l'isola, passò dinanzi
all'astro morente, nel momento in cui esso mandava alla
superficie delle acque il suo ultimo sprazzo di luce.
|
La storia sta giungendo alla
sua conclusione, inaspettata e sorprendente.
In verità
quella sera il tramonto del sole prometteva di essere
così bello, che il più insensibile, il più
positivo, il più prosaico dei mercanti della Citè
, o dei negozianti della Canongate, avrebbe ammirato il
panorama di mare.
Miss Campbell si era sentita rinascere in quell'atmosfera
impregnata di emanazioni saline distillate da una leggera
brezza venuta dal largo. I suoi begli occhi si aprivano
sui primi piani dell'Atlantico. Alle sue guance pallide
per la stanchezza ritornavano i colori resei della sua
tinta scozzese. Quanto era bella così! Che fascino
nella sua persona! Oliviero Sinclair camminava un po'
indietro, contemplandola in silenzio, e lui, che fino
allora l'accompagnava nelle sue lunghe passeggiate, ora
turbato, coll'angoscia in cuore, osava appena guardarla!
Quanto ai fratelli Melvill essi erano così positivamente
radiosi, come il sole. Essi gli parlavano con entusiasmo,
lo invitavano a tramontare sopra un orizzonte senza brume:
lo supplicavano di mandar loro il suo ultimo raggio alla
fine di quel bel giorno. E le ricordanze delle poesie
ossianesche si frammischiavano alle loro parole.
" O tu che rotoli sopra le nostre teste, tondo come
lo scudo dei nostri padri, dimmi donde partono i tuoi
raggi, o divino sole! Donde viene la tua luce eterna?"
"Tu ti avanzi nella tua bellezza maestosa! Le stelle
compaiono nel firmamento! La luna pallida e fredda si
nasconde nelle onde dell'Occidente, Tu solo ti muovi o
sole!
" Chi potrebbe esserti compagno nella tua corsa?
La luna si perde nei cieli; tu solo sei sempre lo stesso!
Tu rallegri di continuo, nella tua carriera splendida!
Il sole si abbassava. Alla superficie delle acque tremolava
una larga striscia dargento, lasciata dal disco,
la cui irradiazione era ancora insopportabile alla vista.
Bentosto da quella tinta di vecchio oro che esso pigliava
cadendo, passava alloro rossiccio.
Dinanzi agli occhi, velandoli con le palpebre, lampeggiavano
dei rombi rossi, dei circoli gialli, che sincrociavano
come i colori fuggevoli del caleidoscopio. Leggere strisce
ondulate rigavano quella specie di coda di cometa che
il riflesso tracciava sulla superficie delle acque.
Era come un fascio di pagliuzze inargentate, il cui splendore
impallidiva avvicinandosi alla spiaggia.
Di nubi, di nebbia, di vapori, per quanto tenui, non ce
nera apparenza su tutto il perimetro dellorizzonte.
Nulla turbava la purezza di quella linea circolare che
un compasso non avrebbe tracciato più nettamente.
Tutti, immobili, più commossi che non si potrebbe
credere, guardavano il globo che movendosi obliquamente
allorizzonte, discese ancora e rimase come sospeso
un istante sullabisso. Poi, la deformazione del
disco, modificata dalla rifrazione , si fece a poco a
poco sentire, esso si allargò a detrimento del
suo diametro verticale, e ricordò la forma di un
vaso etrusco, dai fianchi rigonfi, il cui piede si tuffava
nellacqua. Non vi era più dubbio sullapparizione
del fenomeno. Nulla turberebbe quello stupendo tramonto
dellastro radioso!
Nulla verrebbe ad intercettare lultimo dei suoi
raggi!
Poco stante, il sole sparve a mezzo dietro la linea dellorizzonte.
Alcuni getti luminosi, lanciati come frecce doro,
vennero a colpire le prime rupi di Staffa. Le rupi di
Mull e le vette del Ben Nore, si tinsero duna pennellata
di fuoco. Infine non fu più che un sottile segmento
dellarco superiore allo sfioramento del mare.
Il raggio verde! Il raggio verde! Esclamarono ad
una voce i fratelli Melvill. Bets e Partridge, i cui sguardi
per un quarto di secondo avevano afferrato quella impareggiabile
tinta di diaspro liquido.
Soli, Oliviero ed Helena non avevano visto nulla del fenomeno
apparso finalmente dopo tante vane osservazioni! Al momento
in cui il sole dardeggiava il suo ultimo raggio attraverso
lo spazio, i loro sguardi si incrociavano ed essi si dimenticavano
entrambi nella medesima contemplazione?
Ma Helena aveva veduto il raggio nero che lanciavano gli
occhi del giovinotto; Oliviero, il raggio azzurro che
sfuggiva dagli occhi della fanciulla.
Il sole era interamente scomparso, Oliviero ed Helena
non avevano veduto il raggio verde.
|
Eccolo, per il nostro piacere e
per la soddisfazione di Miss Campbell, in uno scatto di Marco
Meniero da Marina di Pisa, il 3 febbraio 2005.
Per uno studio particolareggiato sul reale fenomeno un articolo
di Andreina Ricco e Marco Meniero.
Altre immagini nel sito www.meniero.it
Da una segnalazione di Gian Marco Rinaldi
Si ringrazia la
Biblioteca Labronica di Livorno
per il testo in parte riprodotto
dal volume,
presente nel reparto libri antichi,
Il raggio verde - Editore Guigoni - Milano - 1898
torna su
Fantascienza
Indice
|