Questo
romanzo fa parte di una serie avventurosa realizzata da Asimov
negli anni Cinquanta. David "Lucky" Starr è un
agente al servizio del Consiglio della Scienza che è chiamato
a svolgere delicate missioni all'interno del sistema solare.
Nella prefazione Asimov dice di aver scritto il romanzo basandosi
sulle conoscenze astronomiche degli anni 50, che sono state presto
rese obsolete dalla successiva epoca di esplorazione spaziale.
Una delle principali inesattezze, su questo dato si basa infatti
tutta l'ambientazione, riguarda il periodo di rotazione di Mercurio
che nel 1955, anno in cui fu scritto il romanzo, si riteneva fosse
sincronizzato con quello di rivoluzione pari a 88 giorni.
<<Tuttavia
nel 1965 gli astronomi studiarono la superficie di Mercurio con
i raggi radar e si accorsero con grande sorpresa che le cose non
stavano affatto così. Mercurio ruota sul suo asse in 59
giorni e quindi non ha un lato perpetuamente illuminato o in ombra.
Ogni parte del pianeta conosce il giorno e la notte, e il Sole
traccia un percorso alquanto complesso nel cielo di Mercurio,
si ingrandisce e si rimpicciolisce e a volte torna indietro. Se
scrivessi oggi questo romanzo terrei certamente conto di questi
fatti
prego comunque di non dimenticare che il progresso
scientifico può rendere superato anche il più coscienzioso
scrittore di fantascienza e che le mie descrizioni astronomiche,
almeno in questo caso, non sono più attendibili.>>
Il racconto inizia con l'arrivo di David "Lucky" Starr
su Mercurio allo scopo di investigare e risolvere il caso di una
serie di sabotaggi ad un programma scientifico per l'energia solare,
particolarmente abbondante da quelle parti: il Progetto Luce.
Subito Lucky viene fatto oggetto di un attentato mentre visita
la superficie del pianeta, ma come ogni eroe che si rispetti se
la cava ed inizia a dipanare il mistero con l'aiuto del suo amico
marziano (di nascita) John Bigman Jones. In effetti Asimov pare
si diverta a giocare con i nomi dei personaggi, Bigman è
infatti di piccola statura (ma di temperamento infiammabile),
Mindes è l'ingegnere che impazzisce (temporaneamente) e
tenta di uccidere Lucky Starr, mentre il medico della stazione
scientifica si chiama Gardoma e l'antipatico antieroe di turno
è l'urtante investigatore Urteil.
LA CORONA
SOLARE:
Una sezione dell'orizzonte si delineava nettissima
contro un tratto di cielo perlaceo. Le scabrosità vi si
stagliavano perfettamente a fuoco; subito sopra, il cielo era
soffuso
da una morbida luminescenza che si attenuava via
via verso l'alto e che proveniva da chiare, ondulate fasce di
pallida luce. << Quella è la Corona, signor Jones>>
LA CROMOSFERA
E LE PROTUBERANZE SOLARI:
E poi fu come se il paesaggio si fosse
coperto di sangue
<< Cosa è successo? >>
domandò Bigman. << Il Sole è calato quanto
basta perché rispetto alla cima della montagna, al di sopra
dell'orizzonte restino solo la corona e le protuberanze solari.
Queste sono getti di idrogeno che si sollevano per migliaia di
chilometri sopra la superficie del Sole, e sono di un colore rosso
vivo. Le protuberanze
ci sono sempre ma la loro luce viene annullata da quella del Sole.>>
Nel sottosuolo
di Mercurio si trovano delle forme di vita che si nutrono di energia
termica, con grave danno per i pochi sventurati che vi si sono
imbattuti, mentre sulla superficie "permanentemente"
esposta al sole del pianeta Lucky Starr individua un robot che
distrugge sistematicamente le installazioni del Progetto Luce.
Il nostro eroe tenta di farsi dire dalla macchina chi gli abbia
dato quell'incarico ma il robot, impazzito per le condizioni estreme
a cui è sottoposto il suo delicato cervello positronico,
tenta di ucciderlo nonostante Lucky si appelli vigorosamente alle
famose tre leggi
La storia
si snoda rapidamente mentre i personaggi svolgono i propri ruoli
secondo le loro caratteristiche psicologiche abbastanza stereotipate
con una serie di colpi di scena nemmeno troppo originali, ma l'autore
dedica anche molto spazio alla descrizione dell'ambiente mercuriano
specialmente in termini astronomici, tutto sommato il romanzo
è breve e non si fa a tempo ad annoiarsi
I PIANETI:
Venere e Terra dovevano essere sorte
all'orizzonte. E difatti Venere era più in alto: una scheggia
di diamante, luminosissima, più vivida di come appariva
vista dalla Terra
Al momento Venere si trovava a 53 milioni
di chilometri da Mercurio
un occhio acuto avrebbe individuato
il pianeta nella forma di un piccolo disco
Individuò
senza difficoltà anche la Terra
La luce di Venere
era di un bianco purissimo: la Terra emanava un bagliore verde
azzurro. Inoltre lì accanto, proprio a sfiorare l'orizzonte
c'era la luminosità più piccola, dorata, del suo
satellite, la Luna
Per quasi tutta la sua storia l'uomo
aveva abitato la Terra. Chi poteva guardare il lontano puntino
luminoso di quel pianeta senza un brivido di emozione?
Alla fine si assiste ad una resa dei conti degna di Agatha Christie
che non voglio rivelare per non farvi perdere il gusto della lettura.
Fanno
parte della serie:
1. Lucky
Starr il vagabondo dello spazio
2. Lucky Starr e i pirati degli Asteroidi
3. Lucky Starr e gli oceani di Venere
4. Lucky Starr e le lune di Giove
5. Lucky Starr e gli anelli di Saturno
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