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Bioastronomia

A cura di Corrado Ruscica

 

LA RICERCA DI “SEGNI” DI VITA NELL’UNIVERSO (pag.3)
di Corrado Ruscica
Novembre 2004
(pag 1)

3 - Il ruolo delle galassie

La materia di cui siamo formati noi esseri umani si forma nelle stelle; è la stessa che forma i pianeti e si produce dall’esplosione delle supernovae. Le supernovae immettono continuamente materia nel mezzo interstellare a velocità dell’ordine di 20.000 Km/sec e questo materiale sarebbe disperso se non fosse per la presenza di una grande forza di attrazione che lo frena e lo porta indietro, per così dire, a contrarsi per formare nuove stelle e pianeti: questa forza è esercitata appunto dalle galassie.

Le galassie si possono considerare dei giganteschi calderoni dove vengono cucinati, per così dire, gli ingredienti necessari che porteranno alla formazione di nuovi sistemi solari accompagnati da pianeti dove potrebbe svilupparsi la vita.

 

 

Dalla Terra noi possiamo ammirare la galassia NGC 4594, nota anche come la Galassia a Sombrero per la sua caratteristica forma del cappello messicano. – Credit: Keck Observatory






Oggi noi sappiamo che esistono sistemi solari simili al nostro dove sono stati osservati pianeti extrasolari. Nella nostra posizione, circa 30.000 anni-luce dal centro della Via Lattea, c’è ancora del gas dove le stelle si stanno formando. Nelle regioni più interne, prossime al nucleo della Galassia, esistono invece stelle più vecchie che si sono formate in tempi più remoti all’epoca di formazione della Galassia.

 

 

 

Rappresentazione artistica di un pianeta extrasolare.
Credit: JPL

 

 

 

La posizione occupata dal nostro Sistema Solare è una regione intermedia alle due e si può considerare composta da un insieme di stelle e di gas.
Noi osserviamo numerose stelle che hanno la stessa età del Sole e la stessa composizione chimica. Questa deve essere la regione dove cercare altri sistemi solari. Ed è proprio in questa area che noi li stiamo osservando.

Il nostro Sistema Solare si può considerare in definitiva un posto “normale”. Guardando intorno si scoprono decine e centinaia di galassie vicine che assomigliano alla nostra Via Lattea. Queste galassie hanno, come la nostra, stelle che abitano in queste regioni intermedie, con la stessa età del Sole, stessa luminosità, stessa massa, stessa composizione chimica. Perciò diventa molto probabile che pianeti e sistemi solari, simili al nostro, si stiano formando in altre galassie e in gran numero.

 

 

 

 

Il nostro Sistema Solare si è formato in una regione intermedia della Via Lattea: nè troppo al centro della Galassia nè troppo lontano, dove gli elementi pesanti avrebbero poca probabilità di formare i pianeti.
 
Credit: Keck Observatory

 

 

 

 

 

E’ importante ricordare che le condizioni per la nascita della vita sulla Terra si sono avute circa 4,6 miliardi di anni fa quando appunto è nato il Sole con il suo Sistema Solare.

Possiamo osservare altri sistemi solari in altre galassie risalenti anche a epoche precedenti.

Quello di cui abbiamo bisogno oggi sono osservazioni su larga scala di migliaia di galassie per studiarne il contenuto stellare, le loro abbondanze metalliche, la composizione chimica degli elementi più pesanti al fine di capire come e quando le galassie siano diventate adatte per cominciare il processo della formazione della vita.

Per cercare la vita o le condizioni per cui essa si possa sviluppare nel passato abbiamo bisogno di telescopi enormi per raccogliere la luce ed uno spettrografo per analizzarla. Dallo spettro possiamo imparare tante cose che possono essere fondamentali per comprendere se la vita possa essersi sviluppata in altre galassie. Lo spettro di una galassia si può ritenere come la sua impronta digitale poichè ogni spettro è unico, essendo le galassie differenti una dall’altra. Questa informazione ci dice di cosa è fatta la galassia, come si muove, quanto è distante, quanto è grande, insomma quali e quanti elementi esistono (ossigeno, carbonio, ferro) per cui possiamo capire se esistano gli ingredienti giusti ed il “punto di cottura” adatto per formare nuovi pianeti.

Oggi noi sappiamo, osservando galassie vecchie di 8-9 miliardi di anni, le galassie più grandi, che  la produzione degli elementi pesanti, che arricchisce il mezzo interstellare, si è propagata, come un’onda, dal centro verso la periferia della Galassia in un tempo dell’ordine di alcuni miliardi di anni. Questo spiega perchè il nostro Sole si sia formato 4,6 miliardi di anni fa, in un passato relativamente vicino, cioè in un punto della Galassia dove l’onda che trasportava gli elementi pesanti ha determinato la formazione di un Sistema Solare adatto alla vita.

L’evidenza suggerisce che le galassie giganti formano nuovi sostemi planetari lungo una onda che si propaga dai loro centri verso la periferia man mano che il mezzo interstellare viene arricchito di elementi pesanti. – Credit: Keck Observatory

Questo vuol dire che esisterebbero molti sistemi solari nelle regioni centrali delle galassie che sarebbero perciò il vero luogo dove osservare i più vecchi sistemi simili al nostro.

L’Universo si può comunque considerare un luogo ospitale per lo sviluppo della vita, dato che ci sono miliardi e miliardi di galassie che stanno formando gli elementi che porteranno alla formazione di nuove stelle e perciò di nuovi sistemi planetari. Questo processo è iniziato in epoche remote, nella gran parte delle galassie, ancor prima di quanto sia accaduto nella Via Lattea.

Possiamo allora pensare all’Universo come un gigantesco giardino cosmico dove i fiori sono le galassie che, a loro volta, sono i luoghi dove la vita si può sviluppare.

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Coordinamento: Pasqua Gandolfi
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