Si
racconta che nella notte dal 26 al 27 maggio 1860, prima della
battaglia per Palermo, il Generale Garibaldi andasse ad ispezionare
i volontari siciliani, armati di pochi fucili, di pali di
ferro, di vecchie sciabole, ma pieni di sacro ardore e di
entusiasmo.
Garibaldi si congratulò per l'ottima posizione occupata
e, rivolgendosi a Nino Bixio, gli fece notare la particolare
lucentezza di una stella:
- Vedi come brilla Arturo!
Considerò la cosa come una promessa, un presagio, che
diede ancora più coraggio alle sue truppe.
Garibaldi non poteva credere seriamente ai presagi delle stelle,
ma da buon marinaio sapeva che proprio in quel periodo dell'anno
era ben visibile, alta nel cielo, la costellazione del Bootes,
di cui Arturo è la stella più luminosa.
In ogni caso, la battaglia di Palermo fu vinta, grazie anzitutto
al genio militare di Garibaldi ed alle forza d’animo
dei suoi combattenti.
L’idea
di coniugare Garibaldi e l’astronomia è venuta
leggendo delle iniziative di divulgazione organizzate dal
Planetario Pythagoras di Reggio Calabria: serate di osservazione
astronomica in Aspromonte, teatro di tanta storia garibaldina,
mostrando al pubblico le stelle e raccontando le storie di
garibaldine che hanno avuto quei luoghi come scenario.
Dato che il planetario di Ravenna si trova in un territorio
che ha vissuto profondamente la vicenda garibaldina, è
stato naturale proporre qualcosa di analogo a Ravenna, e altrettanto
naturale è stato contattare chi ha a cuore la memoria
di questo periodo storico, in primo luogo la Società
Conservatrice del Capanno Garibaldi che ha risposto con entusiasmo
alla nostra proposta.
E
questo ha portato alla nostra partecipazione alla giornata
garibaldina del 25 aprile, festeggiata tutti gli anni presso
il Capanno Garibaldi, situato nelle paludi a nord di Ravenna,
e in cui il Generale trovò rifugio durante la fuga
dagli eserciti nemici.
Durante la giornata si sono succedute commemorazioni storiche,
contornate dalla presenza dei volontari della Colonna Garibaldi,
con vestiti, uniformi e armi dell’epoca.
Come astrofili abbiamo allestito una stazione astronomica
dedicata all’osservazione del Sole in luce bianca e
in H-Alfa, e un telescopio dedicato all’osservazione
delle valli circostanti.
La
parte conviviale era costituita dal pranzo, dove ognuno poteva
portare ciò che voleva: l’organizzazione aveva
messo a disposizione dei grandi barbecue su cui poter cucinare
carne e salsicce, nonché il vino sulle tavole per i
partecipanti.
Il vicesindaco della città, Giannantonio Mingozzi,
appassionato di storia del Risorgimento e della memoria garibaldina,
nonché sostenitore del neo-costituito Museo del Risorgimento
di Ravenna, non poteva mancare.
Degna chiusura della giornata, l’invito a tutti i partecipanti
a prendere parte a una serata astronomica presso il Planetario,
con l’osservazione sia simulata (nella cupola del planetario)
e reale (nel cortile dello stesso) della stella Arturo e dei
tesori del cielo della primavera.
Garibaldi
e l’astronomia: nel corso delle nostre piccole ricerche
ci avrebbe fatto piacere trovare un libro dal titolo “Garibaldi
e l’astronomia”, che rendesse conto della passione
per le stelle del Generale – oltre alla pura conoscenza
tecnica testimoniata dalla formazione marinaresca del Generale.
Questo libro non esiste, ma tuttavia abbiamo trovato un’infinità
di tracce, citazioni, rimandi, con i quali abbiamo costruito
il numero speciale del nostro bollettino Oculus Enoch.
Queste molte tracce testimoniano anzitutto della competenza
astronomica del marinaio Giuseppe Garibaldi, e della sua familiarità
con il cielo stellato.
Non abbiamo però trovato in Garibaldi solamente un
conoscitore per necessità e professione del cielo stellato,
ma anche un appassionato della natura nel suo insieme e, necessariamente,
anche del cielo stellato, che amava quanto la libertà.
Dal
telescopio avuto in dono dai garibaldini inglesi, ai rapporti
con Meucci e Filopanti, dai titoli dei libri della sua biblioteca,
alla corrispondenza con l’astronomo Gaetano Cacciatore:
tante pennellate astronomiche nel quadro di una vita fra le
più movimentate e avventurose che si possano desiderare.
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