ALL'OPERA
SOTTO LE STELLE Arnold Schönberg
Pierrot lunaire
(op. 21) per voce femminile recitante (Sprechgesang), clarinetto in si bemolle (alternato con il clarinetto basso), violoncello, violino (alternato con la viola), flauto (alternato con l'ottavino) e pianoforte.
Scritta su commissione nel 1912 ed eseguita per la prima volta a Berlino il 16 ottobre dello stesso anno, è forse l'opera più famosa di Schönberg ed è considerata una sorta di manifesto dell'espressionismo musicale, che propone in musica le stesse tematiche di quello figurativo.
Pierrot Lunaire è basato su un ciclo di lied facenti parte di una raccolta di 50 poesie (Schönberg ne scelse 21) del simbolista Albert Giraud, musicate nella traduzione tedesca di Otto Erich Hartleben. Le poesie sono divise in 3 gruppi di 7.
Il protagonista, il poeta virtuoso Pierrot, eroe malinconico e triste, si destreggia poeticamente esprimendo se stesso e il suo ambiguo carattere. L'immagine romantica è deformata in smorfie e proiettata in immagini ora grottesche ora allucinate: canta alla luna che lo ispira, vive l'angoscia più profonda, si immagina assassino, ed infine dopo tormenti e attimi di puro cinismo, torna alla sua patria, Bergamo, invocando nell'ultimo brano «l'antico profumo dei tempi delle fiabe».
UNA PALLIDA LAVANDAIA
Una pallida lavandaia
pallidi panni lava la notte.
le nude argentee braccia
immerge nei flutti.
Nella radura soffiano i venti
muovono dolcemente la superficie delle acque.
Una pallida lavandaia
pallidi panni lava la notte.
E la dolce fanciulla dei Cieli
Teneramente accarezzata dai rami
Stende sui prati bui
I suoi teli di lino intessuti di luce
Una pallida lavandaia.
INVITIAMO I VISITATORI A SEGNALARCI
ALTRE
OPERE
MUSICALI
ISPIRATE
ALL'ASTRONOMIA
O
CON
RIFERIMENTI
ALL'ASTRONAUTICA.
LE SEGNALAZIONI
PIÙ INTERESSANTI SARANNO
PUBBLICATE CON IL NOME DEL MITTENTE AL QUALE ANDRANNO I RINGRAZIAMENTI DELLA REDAZIONE.