Viaggio del signor Broucek sulla luna di Leóš Janácek (1854-1928)
libretto di Viktor Dyk, Karel Masek, Zikmund Janke, Frantisek Gellner,
Jirí Mahen e Frantisek Serafínsky Procházka,
Opera in due atti
Personaggi:
il signor Matej Broucek ; Mazal/Cerulo, pittore ; Málinka/Etherea, sua fidanzata;
il sagrestano della cattedrale di San Vito/Selenio, padre di Malinka ; l’oste Würfl ;
il suo garzone/il bambino prodigio;
Arcilume; Nebulo ; artisti della Vikárka, compagne di Etherea, artisti lunari
Davanti all’osteria, in preda a un impeto di gelosia, Málinka sta litigando con Mazal, minacciandolo di preferirgli Broucek come futuro marito. Quest’ultimo, interrogato dal sagrestano sulla serietà delle sue intenzioni, replica di poterla sì sposare, ma solamente sulla luna, dove di lì a poco si ritrova per assistere a una bizzarra serie di visioni, che altro non sono se non la trasposizione onirica delle stesse vicende e degli stessi personaggi (che qui assumono nomi fantasiosi e più consoni all’ambientazione selenita) che Broucek ha lasciato sulla terra. I dialoghi sono uno stravagante e divertito trionfo di barocchismi poetici prossimi al delirio e al nonsense , che confondono sempre di piùil malcapitato Broucek. Appena può, sfugge (a cavallo di Pegaso) dall’imbarazzante triangolo amoroso, dopo aver vagheggiato, con grande scandalo degli esteti lunari, ciò che sulla terra più gli stava a cuore, ossia le fumanti salsicce dell’osteria, nel cui familiare interno infine si ritrova (ponendo così fine al suo incubo da ubriaco), mentre, nel frattempo, Málinka e Mazal si sono riappacificati.
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