WILLIAM
WORDSWORTH
Daffodils
Per
William Wordsworth (1770-1850) la principale fonte di
ispirazione era rappresentata dal mondo della natura ed è
scolasticamente definito come uno dei primi poeti "romantici".
La poesia "Daffodils" ne è un esempio lampante.
In questo componimento si descrive un campo di "daffodils",
cioè un campo di giunchiglie gialle. Il poeta per descrivere
questi fiori usa, nella seconda strofa, una bella similitudine
con il cielo: "come le stelle brillano e occhieggiano
sulla via lattea, così i fiori si allungano in una linea infinita
lungo il margine di una baia". Tradotta in italiano la
poesia perde gran parte del suo fascino e si perdono anche
le rime preziosamente incastonate dall'autore. Quindi non
aggiungo altro e lascio la parola alla magica "Daffodils".
I wondered lonely as a cloud
That floats on high o'er and hills,
When all at once I saw a crowd,
A host of golden daffodils;
Beside the lake, beneath the trees,
Fluttering and dancing in the breeze.
Continuous as the stars that shine
And twinkle on the milk way,
They stretched in never ending line
Along the margin of a bay:
Ten thousand saw I at a glance,
Tossing their heads in sprightly dance.
The waves beside them danced but they
Outdid the sparkling waves in glee:
A poet could not be gay,
In such a jocund company:
I gazed -and gazed- but little thought
What wealth the show to me had brought:
For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.
Commento
e segnalazione di Francesca Benedetti (Pozzi
- LU)
La
redazione aggiunge una traduzione, certamente inadeguata,
di questi versi per chi desiderasse comprenderne meglio
il senso:
Vagabondavo solo come una nuvola/ Che alta fluttua su valli
e colline,/Quando a un tratto vidi una folla,/Una schiera
di dorati narcisi/ Lungo il lago e sotto gli alberi/Una
miriade ne danzava nella brezza./Fitti come le stelle che
brillano/ E sfavillano sulla Via Lattea,/Cosi' si stendevano
in una linea infinita/ Lungo le rive di una baia./Una miriade
ne colse il mio sguardo/I fiori si lanciarono in una danza
gioiosa/Lì presso danzavano le onde scintillanti,
/Superate in letizia dai narcisi;/Un poeta non poteva che
esser lieto/In così ridente compagnia. /Mirando e
rimirando, pensai poco/Al bene che la vista mi recava:/Spesso
quando me ne sto disteso,/Senza pensieri, o pensieroso,/Essi
balenano al mio occhio interiore/Che rende la solitudine
beata,/E allora il mio cuore si riempie di piacere,/ e danzo
con i narcisi.
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