Ubriaco
di luna
Hugh
Mc Diarmid
Quando il sonoro vortice
del mondo
E' sibilo di trottola, quel chiaro
Corpo di corvo che è la Luna siede
Ai crocicchi del vento e scruta attorno.
E mi vede - mi vede - mi balza
Con esattezza sul vivo del cuore,
E il suo raggio dorato con freddezza
Completamente ubriaco mi rende.
Il ruggito di tutti gli oceani mi sembra
Ora soltanto un suono debolissimo,
il tuono,
Soltanto il tintinnio d'una campana,
E i l t e m p o i l v o l t e g g i
a r e d ' u n a m o s c a
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Vino dolce ed inebriante è la contemplazione della luna e delle
stelle, e chi guarda il cielo lancia il suo pensiero e il suo
cuore nello spazio infinito, senza bisogno di astronave. E’ un
naufragio nell’aria, nel buio della notte, che atterrisce e attira.
Il poeta è il vero viaggiatore nello spazio, e solo il poeta sa
che c’è un tempo per la vita e un tempo, senza orologi, per la
poesia. Sono molti gli artisti che hanno raffigurato gli oggetti
celesti con colori e pennelli, ma assai più numerosi sono i poeti
e gli scrittori che con versi e strofe hanno dipinto i loro scenari
ispirandosi alle bellezze del firmamento che evocano spiritualità,
purezza e mistero. In queste pagine riconosciamo nei versi e
negli scritti non solo l'ispirazione poetica ma anche il rigore
scientifico nel rispetto delle leggi che governano l’Universo.
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ALL'ASTRONOMIA.
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