ALESSANDRO
MANZONI
La peste e le comete
I promessi sposi
CAPITOLO XXXIII
... Vedevano, la più parte di loro, l'annunzio e
la ragione insieme de' guai in una cometa apparsa l'anno
1628, e in una congiunzione di Saturno con Giove, "inclinando,
- scrive il Tadino, - la congiontione sodetta sopra questo
anno 1630, tanto chiara, che ciascun la poteua intendere.
Mortales parat morbos, miranda videntur". Questa predizione,
cavata, dicevano, da un libro intitolato Specchio degli
almanacchi perfetti, stampato in Torino, nel 1623, correva
per le bocche di tutti. Un'altra cometa, apparsa nel giugno
dell'anno stesso della peste, si prese per un nuovo avviso;
anzi per una prova manifesta dell'unzioni. Pescavan ne'
libri, e pur troppo ne trovavano in quantità, esempi
di peste, come dicevano, manufatta: citavano Livio, Tacito,
Dione, che dico? Omero e Ovidio, i molti altri antichi che
hanno raccontati o accennati fatti somiglianti: di moderni
ne avevano ancor più in abbondanza.
Da
ricerche effettuate non risulta che negli anni citati nel
romanzo I promessi sposi sia apparsa alcuna cometa. Nell'anno
1618 invece furono visibili ben 3 comete e una di queste
il 16 novembre fu visibile di giorno.
Alessandro Manzoni, nato nel 1785 e morto nel 1873, deve
aver assistito alla comparsa di alcune comete. Tra le altre
egli potrebbe aver visto:
-
La grande cometa del 1843, sotto molti riguardi una
delle più notevoli del secolo, che apparve all'improvviso
sulla fine del febbraio, vicinissima al sole.
Nei paesi più meridionali era visibile ad occhio
nudo in pieno giorno.
- Nel 1835 il ritorno della cometa di Halley.
- Nel 1862 comparve un'altra cometa. Gli osservatori
videro svilupparsi per breve tempo anche una seconda coda.
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