ATTO III
Cirano e de
Guiche
DE GUICHE (entra
mascherato, avanza a tastoni nel buio): Maledetto frate,
dove si sarà cacciato?
CIRANO: Diavolo!...
E se riconosce la mia voce? Bisogna che mi rimetta a parlare
guascone!
DE GUICHE (guardando la casa): E' qui. Non vedo niente.
Questa maschera mi acceca!
(Fa per entrare. Cirano salta dal balcone tenendosi al
ramo e cade tra la porta e de Guiche. Finge di cadere
da grande altezza e si lascia andare per terra, come stordito.
De Guiche fa un salto indietro)
Chi è là?
(Quando alza gli occhi
il ramo si è raddrizzato, non si vede che il cielo.
Non capisce da dove Cirano sia caduto)
Da dove casca quest'uomo?
CIRANO (mettendosi
a sedere e parlando con la voce alterata dall'accento
guascone): Dalla luna!
DE GUICHE: Dalla?!...
CIRANO (come
sognando): Che ore sono?
DE GUICHE: E'
pazzo?
CIRANO: Che
ora? Che paese? Che giorno? Che stagione?
DE GUICHE: Ma...
CIRANO: Sono
frastornato.
DE GUICHE: Signore...
CIRANO: Sono
appena caduto dalla luna - come una bomba.
DE GUICHE (spazientendosi):
Via, signore!
CIRANO (alzandosi,
con voce terribile): Io sono caduto!
DE GUICHE (indietreggiando):
Va bene, va bene! Siete caduto...Dev'essere
un demente.
CIRANO (andando
verso di lui): Proprio così! Sono caduto - e senza
metafora!
DE GUICHE: Ma...
CIRANO: Cent'anni
o un minuto - non so quanto è durata la mia caduta!...
Ero in una palla color zafferano.
DE GUICHE (alzando le spalle): Va bene. Ora lasciatemi
passare!
CIRANO (fermandolo):
Dove sono? Ditemi la verità, signore. Dov'è
che sono finito come una meteora?
DE GUICHE: Uffa!...
CIRANO: Abbiate
pazienza - cadendo dalla luna non ho potuto scegliere
il punto d'atterraggio, e ora non so dove mi trovo. Da
che parte mi avrà portato il peso del mio culo,
su un'altra luna o su una terra?
DE GUICHE:
Ma vi sto dicendo, signore...
CIRANO (con
un grido di terrore, che fa indietreggiare de Guiche):
Oddìo!... In questo paese la gente ha il viso nero!
DE GUICHE (portandosi una mano al viso): Come?
CIRANO (con
enfatico terrore): Sono caduto ad Algeri? Siete un indigeno?...
DE GUICHE (toccandosi
la maschera): E' una maschera!
CIRANO: Allora
sono a Venezia o a Genova?
DE GUICHE):
Scusate, sono atteso da una signora.
CIRANO (completamente
rassicurato): Allora sono a Parigi.
DE GUICHE (sorridendo
suo malgrado): E' proprio pazzo!
CIRANO: Ah,
ridete?
DE GUICHE: Sì,
rido, ma voglio passare.
CIRANO (felice):
Sono ricaduto a Parigi!
(Finalmente a suo agio,
ridendo, spolverandosi, salutando)
Scusatemi - arrivo
con l'ultimo tifone. Sono un po' sporco d'etere. Ho viaggiato!
Ho ancora gli occhi
pieni di polvere di stelle. Agli speroni m'è rimasto
impigliato qualche pelo di pianeta.
(Togliendosi qualcosa
dalla giacca) Ecco, sulla mia giubba, un capello di cometa!...
(soffia per mandarlo via)
DE GUICHE (fuori
di sé): Signore!...
(Cerca di passare, ma Cirano lo arresta stendendo la gamba
per mostrargli qualcosa)
CIRANO: Mi sono
preso nel polpaccio un dente dell'Orsa Maggiore e, sfiorando
il Tridente, per evitare una delle sue tre punte, sono
caduto a sedere sulla Bilancia, che ora segna il mio peso
tra le stelle!
(Impedisce a de Guiche di passare afferrandolo per la
giubba) Se poi provate a stringermi il naso, ne verrà
fuori latte.
DE GUICHE: Latte?!
CIRANO: Sì,
della Via Lattea.
DE GUICHE: Oh,
per l'inferno!
CIRANO: E' il
cielo che mi manda!
(Incrociando le braccia) Non ci credereste, ma cadendo
ho scoperto che Sirio, la notte, si mette un turbante.
(Confidenziale) L'Orsa Minore è ancora troppo piccola
per mordere.
(Ridendo) Nell'attraversare
la Lira, ne ho spezzato una corda.
(Orgoglioso) Ma ora
conto di raccontare tutto questo in un libro.
Userò come asterischi
le stelle d'oro che, tra mille pericoli, sono riuscito
a catturare col mantello!
DE GUICHE: Insomma,
io voglio...
CIRANO: Lasciatemi
indovinare!
DE GUICHE: Signore,
io...
CIRANO: Vorreste
apprendere dalla mia viva voce com'è fatta la luna
- e se è abitata!
DE GUICHE (urla):
Ma no! Io voglio...
CIRANO: Sapere
come ci sono arrivato. Con una macchina di mia invenzione.
DE GUICHE (scoraggiato):
E' matto!
CIRANO: Non
ho mica rifatto quello stupido aquilone di Regiomontano,
né il timido piccione di Archita!
DE GUICHE: Però,
è istruito.
CIRANO: No, non ho imitato niente che sia già stato
fatto!
(De Guiche è riuscito a passare e si dirige verso
la porta di Rossana, Cirano lo segue, pronto a bloccarlo).
Ho inventato sei modi di violare l'azzurro vergine del
cielo!
DE GUICHE (voltandosi):
Sei?
CIRANO: Potrei
mettermi nudo e cospargere il mio corpo di fiale di cristallo
piene di rugiada, poi espormi al sole e farmi aspirare
in cielo coi vapori del mattino.
DE GUICHE (interessato,
fa un passo verso Cirano): Sì, questo è
uno.
CIRANO (indietreggiando
per tirarselo dietro): Poi potrei fare incetta di vento,
per prendere lo slancio, rarefacendo l'aria in un contenitore
di cedro mediante specchi ardenti disposti a icosaèdro!
DE GUICHE (fa
un altro passo avanti): E due!
CIRANO (arretrando ancora): Bene, potrei farmi scagliare
nei prati blu in cui pascolano le stelle dallo scatto
d'acciaio di una cavalletta meccanica sospinta da una
carica esplosiva!
DE GUICHE (seguendolo senza sospetto e contando sulle
dita): Tre!
CIRANO: E dato
che il fumo tende a salire, potrei raccoglierne in una
sfera quanto mi basta per farmi sollevare!
DE GUICHE (come
sopra, sempre più confuso): Quattro!
CIRANO: E dato poi che Febo,
quando è giù di tono, ama succhiare il midollo
di bue... potrei cospargermene!
DE GUICHE (stupefatto): Cinque!
CIRANO (che,
parlando, lo ha tratto fin dall'altro lato della scena):
Infine, dopo essermi
steso su un disco di ferro, potrei prendere una calamita
e lanciarla in aria! E' un buon metodo: il ferro sale
attratto dalla calamita; si rilancia immediatamente in
alto la calamita, e così di seguito. Si può
ascendere così all'infinito.
DE GUICHE: E sei! -
Sei sistemi davvero eccellenti!... Ma voi, signore, quale
avete scelto?
CIRANO: Un settimo.
DE GUICHE: E
quale?
CIRANO: Provate
a indovinare.
DE GUICHE: Questa
storia diventa interessante!
CIRANO (imitando il rumore delle onde con grandi gesti
misteriosi): Uhuuu!... Uhuuuh!..
DE GUICHE: Beh?
CIRANO: Avete indovinato?
DE GUICHE: No.
CIRANO: La marea!...
Nell'ora in cui la luna attira l'onda, ho fatto un bagno
di mare e mi sono steso sulla sabbia. La testa è
stata la prima a sollevarsi, poiché i capelli raccolgono
più acqua del resto del corpo. Poi mi sono sollevato
del tutto, trascinato sempre più in alto, come
un angelo. E salivo, salivo dolcemente, senza sforzo,
quando all'improvviso ho sentito un colpo!... e allora...
DE GUICHE (incuriosito, sedendosi): Allora?
CIRANO: Allora...
(riprendendo la sua voce naturale) Il quarto d'ora è
passato, signore. Vi lascio libero. Il matrimonio è
celebrato.
DE GUICHE (alzandosi di colpo): Ma... questa voce?
(Si apre la porta della
casa. La luce illumina il viso di Cirano) E questo naso!...
Cirano?
CIRANO: Cirano. (Indica la porta) Si sono appena scambiati
l'anello.
DE GUICHE: Chi?
(Si volta. Sulla porta
sono apparsi Cristiano e Rossana che si tengono per mano.
Il cappuccino li segue sorridendo. Ragueneau tiene alta
una lampada. Chiude il corteo la governante, intontita,
in vestaglia)
Cielo!
|
|
ACT III
Cyrano et De Guiche.
DE GUICHE (qui entre, masque,
tatonnant dans la nuit)
Qu'est-ce que ce maudit capucin peut bien faire?
CYRANO: -Diable! et ma voix?.
. .S'il la reconnaissait?
Cyrano, reprenez l'accent de Bergerac!. . .
DE GUICHE: (regardant la
maison): Oui, c'est la. J'y vois mal.
Ce masque m'importune!
(Il va pour entrer, Cyrano saute du balcon en se tenant
a la branche, qui
plie, et le depose entre la porte et De Guiche; il feint
de tomber lourdement, comme si c'etait de tres haut, et
s'aplatit par terre, ou il reste immobile, comme etourdi.
De Guiche fait un bond en arriere)
Hein? quoi?
(Quand il leve les yeux, la branche s'est redressee; il
ne voit que le ciel;
il ne comprend pas)
D'ou tombe donc cet homme?
CYRANO: (se mettant sur son
seant, et avec l'accent de Gascogne): De la lune!
DE GUICHE: De la?. . .
CYRANO (d'une voix de reve):
Quelle heure est-il?
DE GUICHE: N'a-t-il plus
sa raison?
CYRANO: Quelle heure? Quel
pays? Quel jour? Quelle saison?
DE GUICHE: Mais. . .
CYRANO: Je suis etourdi!
DE GUICHE: Monsieur. . .
CYRANO: Comme une bombe -
Je tombe de la lune!
DE GUICHE: (impatiente) Ah
ça! Monsieur!
CYRANO: (se relevant, d'une
voix terrible) J'en tombe!
DE GUICHE (reculant): Soit!
soit! vous en tombez!. . .c'est peut-etre un dement!
CYRANO: (marchant sur lui)
Et je n'en tombe pas metaphoriquement!. . .
DE GUICHE: Mais. . .
CYRANO: Il y a cent ans,
ou bien une minute, -J'ignore tout a fait ce que dura
ma chute! - J'etais dans cette boule a couleur de safran!
DE GUICHE: (haussant les
epaules) Oui. Laissez-moi passer!
CYRANO:: Ou suis-je? soyez
franc! Ne me deguisez rien! En quel lieu, dans quel site,
viens-je de choir, Monsieur, comme un aerolithe?
DE GUICHE: Morbleu!. . .
CYRANO: Tout en cheyant je
n'ai pu faire choix
De mon point d'arrivee,--et j'ignore ou je chois! Est-ce
dans une lune ou bien dans une terre, Que vient de m'entrainer
le poids de mon postere?
DE GUICHE: Mais je vous dis,
Monsieur. . .
CYRANO: (avec un cri de terreur
qui fait reculer de Guiche)
Ha! grand Dieu!. . .je crois voir Qu'on a dans ce pays
le visage tout noir!
DE GUICHE (portant la main
a son visage): Comment?
CYRANO (avec une peur emphatique):
Suis-je en Alger? Etes-vous indigene?. . .
DE GUICHE (qui a senti son
masque): Ce masque!. . .
CYRANO: Je suis donc dans
Venise, ou dans Gene?
DE GUICHE(voulant passer):
Une dame m'attend!. . .
CYRANO (completement rassuré):
Je suis donc a Paris.
DE GUICHE (souriant malgre
lui): Le drole est assez drole!
CYRANO: Ah! vous riez?
DE GUICHE: Je ris, Mais veux
passer!
CYRANO (rayonnant): C'est
a Paris que je retombe! (Tout a fait a son aise, riant,
s'epoussetant, saluant)
J'arrive--excusez-moi!--par la derniere trombe. Je suis
un peu couvert d'ether. J'ai voyagé!
J'ai les yeux tout remplis de poudre d'astres. J'ai aux
eperons, encor, quelques poils de planete!
(Cueillant quelque chose sur sa manche) Tenez, sur mon
pourpoint, un cheveu de comete!. . .(Il souffle comme
pour le faire envoler )
DE GUICHE (hors de lui):
Monsieur!. . .
(au moment ou il va passer, tend sa jambe comme pour y
montrer quelque chose et l'arrete)
CYRANO: Dans mon mollet je
rapporte une dent de la Grande Ourse,--et comme, en frolant
le Trident, je voulais eviter une de ses trois lances,
Je suis alle tomber assis dans les Balances, dont l'aiguille,
a present, la-haut, marque mon poids!
Si vous serriez mon nez, Monsieur, entre vos doigts, il
jaillirait du lait!
DE GUICHE: Hein? du lait?. . .
CYRANO: De la Voie Lactée!. . .
DE GUICHE: Oh! par l'enfer!
CYRANO: C'est le ciel qui
m'envoie!
(Se croisant les bras) Non! croiriez-vous, je viens de
le voir en tombant, que Sirius, la nuit, s'affuble d'un
turban?
(Confidentiel) L'autre Ourse est trop petite encor pour
qu'elle morde!
(Riant) J'ai traverse la Lyre en cassant une corde!
(Superbe) Mais je compte en un livre ecrire tout ceci,
et les etoiles d'or qu'en mon manteau roussi Je viens
de rapporter a mes perils et risques, quand on l'imprimera,
serviront d'asterisques!
DE GUICHE: A la parfin, je
veux. . .
CYRANO: Vous, je vous vois
venir!
DE GUICHE: Monsieur!
CYRANOVous voudriez de ma
bouche tenir comment la lune est faite, et si quelqu'un
habite dans la rotondite de cette cucurbite?
DE GUICHE: (criant): Mais
non! Je veux. .
CYRANO: Savoir comment j'y
suis monte.
Ce fut par un moyen que j'avais inventé.
DE GUICHE (decourage): C'est
un fou!
CYRANO (dedaigneux): Je n'ai
pas refait l'aigle stupide de Regiomontanus, ni le pigeon
timide D'Archytas!. . .
DE GUICHE: C'est un fou,--mais
c'est un fou savant.
CYRANO: Non, je n'imitai
rien de ce qu'on fit avant!
(De Guiche a reussi a passer et il marche vers la porte
de Roxane. Cyrano le suit, pret a l'empoigner)
J'inventai six moyens de violer l'azur vierge!
DE GUICHE: (se retournant):
Six?
CYRANO (avec volubilite):
Je pouvais, mettant mon corps nu comme un cierge, la caparaconner
de fioles de cristal toutes pleines des pleurs d'un ciel
matutinal, et ma personne, alors, au soleil exposee, l'astre
l'aurait humée en humant la rosée!
DE GUICHE ): Tiens! Oui,
cela fait un!
CYRANO (reculant pour l'entrainer
de l'autre cote): Et je pouvais encor
faire engouffrer du vent, pour prendre mon essor, en rarefiant
l'air dans un coffre de cedre par des miroirs ardents,
mis en icosaèdre!
DE GUICHE (fait encore un pas): Deux!
CYRANO (reculant toujours):
Ou bien, machiniste autant qu'artificier, sur une sauterelle
aux detentes d'acier, me faire, par des feux successifs
de salpetre, lancer dans les pres bleus ou les astres
vont paitre!
DE GUICHE (le suivant, sans
s'en douter, et comptant sur ses doigts)
Trois!
CYRANO: Puisque la
fumée a tendance a monter,
En souffler dans un globe assez pour m'emporter!
DE GUICHE (meme jeu, de plus
en plus etonne): Quatre!
CYRANO: Puisque Phoebe, quand
son arc est le moindre,
Aime sucer, o boeufs, votre moelle. . .m'en oindre!
DE GUICHE (stupefait): Cinq!
CYRANO (qui en parlant
l'a amene jusqu'a l'autre cote de la place, pres d'un
Banc): Enfin, me placant sur un plateau de fer, prendre
un morceau d'aimant et le lancer en l'air! Ça c'est
un bon moyen le fer se precipite, ussitot que l'aimant
s'envole, a sa poursuite; On relance l'aimant bien vite,
et cadedis! On peut monter ainsi indefiniment.
DE GUICHE: Six! - Mais voila
six moyens excellents!. . .Quel système
Choisites-vous des six, Monsieur?
CYRANO: Un septieme!
DE GUICHE: Par exemple! Et
lequel?
CYRANO: Je vous le donne
en cent!. . .
DE GUICHE: C'est que ce matin-la
devient interessant!
CYRANO: (faisant le bruit
des vagues avec de grands gestes mysterieux) Houuh! houuh!
DE GUICHE: Eh bien!
CYRANO: Vous devinez?
DE GUICHE: Non!
CYRANO: La marée!.
. . A l'heure ou l'onde par la lune est attirée,
Je me mis sur la sable--apres un bain de mer-- Et la tete
partant la premiere, mon cher, --Car les cheveux, surtout,
gardent l'eau dans leur frange!-- Je m'enlevai dans l'air,
droit, tout droit, comme un ange.
Je montais, je montais doucement, sans efforts, quand
je sentis un choc!. . .Alors. . .
DE GUICHE (entraine par la
curiosite, et s'asseyant sur le banc)
Alors?
CYRANO: Alors. . . (Reprenant
sa voix naturelle) Le quart d'heure est passe, Monsieur,
je vous delivre, le mariage est fait.
DE GUICHE (se relevant d'un
bond) - Ça, voyons, je suis ivre!. . . Cette voix?
(La porte de la maison s'ouvre, des laquais paraissent
portant des candelabres allumes. Lumière. Cyrano
ote son chapeau au bord abaisse) Et ce nez--Cyrano?
CYRANO(saluant): Cyrano.
Ils viennent a l'instant d'echanger leur anneau.
DE GUICHE: Qui cela?
(Il se retourne.TDerriere les laquais Roxane et Christian
se tiennent par la main. Le capucin les suit en souriant.
Ragueneau élève aussi un flambeau. La duegne
ferme la marche, ahurie, en petit saut de lit)
Ciel!
|
ATTO V
Rossana
Io vi resi infelice! Io!
Cirano
Voi? Di tutte ignaro
dolcezze femminili, non alla madre caro,
privo d'una sorella, cresciuto nel terrore
dell'amante dall'occhio sarcastico, il mio core
per voi ebbe un'amica, almeno. Voi faceste
passar nella mia vita il fruscio di una veste.
Le
Bret (mostrandogli il chiaro di Luna attraverso i rami)
E l'altra amica tua, ti reca il suo saluto!
Cirano (sorridendo alla luna)
Vedo.
Rossana
Un essere solo amavo, e l'ho perduto due volte!
Cirano
Io monterò nell'opalina luna,
Le Bret, senza il soccorso di macchina veruna.
Rossana
Che dite?
Cirano
Sì, lassù, ve lo dico io,
mi manderanno a fare il paradiso mio.
Più di un'anima cara esser vi de' in esilio,
troverò Galileo con Socrate a concilio.
Le
Bret (ribellandosi)
No! no! Sarebbe troppo stupido, troppo ingiusto!
Un tal poeta! Un cuor così grande, sì augusto
morir così...Morire!...Oh, amico!
Cirano
(alzandosi, gli occhi smarriti)
Questi sono i cadetti di Guascogna!...Sì, dico...
La massa elementare...Eh, sì...Ma questo è
il punto!
Le
Bret
La sua scienza!
Cirano
Copernico ci lasciò detto appunto...
Rossana
Ahimè!
Cirano
Ma che diavolo, andava a far, che c'era,
che mai ci andava a fare egli in quella galera?
"Astronomo, filosofo eccellente.
Musico spadaccino, rimatore, del ciel viaggiatore
Gran maestro di tic-tac.
Amante - non per sè - molto eloquente
Qui riposa Cirano
Ercole Saviniano
Signor di Bergerac,
Che in vita sua fu tutto e non fu niente!"
Io me ne vo...Scusate: non può essa aspettarmi.
Il raggio della luna, ecco, viene a chiamarmi!...
|
|
ACT V
Roxane
J' ai fait votre malheur ! Moi ! Moi !
Cyrano
Vous ? ... au contraire !
J' ignorais la douceur féminine. Ma mère
ne m' a pas trouvé beau. Je n' ai pas eu de soeur.
Plus tard, j' ai redouté l' amante à l'
oeil moqueur.
Je vous dois d' avoir eu tout au moins, une amie.
Grâce à vous une robe a passé dans
ma vie.
Le Bret, (lui montrant
le clair de lune qui descend à travers les branches.
Ton autre amie est là, qui vient te voir!
Cyrano, souriant
à la lune.
Je vois.
Roxane
Ie n' aimais qu' un seul être et je le perds deux
fois!
Cyrano
Le Bret, je vais monter dans la lune opaline,
sans qu' il faille inventer, aujourd' hui, de machine...
Roxane
Que dites-vous ?
Cyrano
Mais oui, c' est là, je vous le dis,
que l' on va m' envoyer faire mon paradis.
Plus d' une âme que j' aime y doit être exilée,
et je retrouverai Socrate et Galilée !
Le Bret (se révoltant)
Non! Non! C' est trop stupide à la fin, et c' est
trop injuste !
Un tel poète ! Un coeur si grand, si haut !
Mourir ainsi ! ... mourir ! ...
Cyrano (se soulevant,
l' oeil égaré)
Ce sont les cadets de Gascogne...
-La masse élémentaire...eh ! Oui !...voilà
le hic...
Le Bret
La science... dans son délire !
Cyrano
Copernic a dit...
Roxane
Oh !
Cyrano
Mais aussi que diable allait-il faire
mais que diable allait-il faire en cette galère
? .
Philosophe, physicien, rimeur, bretteur,
musicien, et voyageur aérien,
grand riposteur du tac au tac,
amant aussi-pas pour son bien ! -
ci-gît Hercule-Savinien
De Cyrano De Bergerac
qui fut tout, et qui ne fut rien.... mais je m'en vais,
pardon, je ne peux faire attendre :
vous voyez, le rayon de lune vient me prendre !...
|