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Dai tuoi fianchi
fiorisce l'aurora
Dai tuoi fianchi fiorisce laurora
e il tuo seno ha profumo di tiglio stamattina.
Maffido al dio che scintilla dai tuoi occhi
e ai tuoi cicli cosmici assaporo
come tutto sia mutevole
e tutto sempre uguale.
Il tuo sorriso ha profumo di tiglio
e i tuoi capelli sono radici della sera.
Nel tuo palpito respirano le stelle.
E il tuo sguardo a tessere
fiori di galassie nel cielo.
Gettiamoci
nell'altra galassia
Gettiamoci nellaltra
galassia,
ci dicemmo altrove, ricordi?
Eravamo nel sole perenne
dove lamore non conosce confini.
Affrontiamo questa morte con gioia,
ci dicemmo nellodore infinito dei pruni.
Eravamo vento divino, ricordi?
Fughe dazzurro, fiamme dimmenso
Non siamo degni di questa vita suprema,
la dobbiamo far nostra,
non sopportiamo tutto questo splendore.
Così ci dicemmo
e cominciammo ad amare il dolore.
Nel groviglio scendemmo
di tutte le guerre, dimenticando
presto la luce, i colloqui beati,
i trasporti violacei, azzurrini.
In un tramonto infilammo
la strettoia di sangue
che conduce alla terra
e ci trovammo con stupore dolente
prigionieri nel primo vagito.
Catturo il
tuo sguardo
Catturo il tuo sguardo nellazzurro
e, fusi nella gioia,
eccoci fuori dalla terra,
catapultati verso i sacri sentieri.
Làncora è salpata, amore mio.
Grandioso è il regno
Alziamo la vela
nella giusta capriola del vento
sfruttando lalata onda solare.
Più in là, nelloceano delle stelle,
i segreti gorgogliano, maestosi, della vita.
Fermi ai bordi della galassia
ne ascolteremo il sussurro fino a sera.
Poi, scesi di nuovo sulla terra,
non caleremo il velo di Maya,
né più coglieremo
i frutti dellalbero proibito.
Scesi sulla terra, amore mio,
là, nel ribollente vulcano del dolore,
nessuno e niente ci priverà
dellarmonia.
Mi lascerò dormire
Mi lascerò dormire in
un angolo
di questo Mediterraneo antico
e me ne andrò mentre il sole
muore alloccaso, me ne andrò
nel suono della tromba che squilla lontano.
Sfonderò il muro dombra
ai cui bordi ho visto volteggiare la luce.
Grande universo accoglimi,
poi lascia chio torni nel mio creato,
lascia che abbracci nel tutto inaccessibile
la verità del mio essere duale!
Da una parte allaltra
di me stesso voglio andare.
Salendo e discendendo, infinite volte
mi sono disperso lungo i sentieri.
E ancora scivolerò,
disarcionato sullerba fremente
dalla alata realtà del mio ronzino.
Ma leccherò le mie piaghe con gioia
sotto albe di sconosciuta armonia.
Laverò le mie ferite
con la mia sola acqua sorgiva.
Fino a quando, dolcemente
scambiando i valori, tutto me stesso
a me stesso non avrò confessato.
Dal vulcano
Fui sputato dal vulcano come
lapillo
e per ventura il mio cuore non gelò.
Saltellai sul mare di lava che invase la valle
e rinacque lazzurro dal fuoco dei miei
occhi
Cielo dopo cielo, in una fuga a ritroso
nel cosmo, dopo avere visto e saputo,
tornerò laddove il vulcano eruttò.
Aurora
Laurora, stupenda più
che mai,
vestita con abiti leggeri,
sul suo cocchio dorato
solca a velocità di crociera
limmenso spazio galattico
salutando il quarto della luna.
La carezza del sole la intride
di profumi sognatori
e a uno stridio di fringuelli
giunge in giuochi di rugiada.
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