Astroletteratura
Cognizioni
ROBERTO
VACCA
Incomunicabilità
Il giorno
in cui l'uomo e gli extraterrestri si incontrarono per
la prima volta non ebbe niente di drammatico. Gli extraterrestri
erano troppo piccoli perche' l'uomo potesse vederli. Non
potevano essere uditi, toccati o fiutati. Per molto tempo
gli uomini non si accorsero di loro e la loro presenza
sulla terra non ebbe conseguenze.
Anche gli extraterrestri non si accorsero della presenza
degli uomini. Alla fine del viaggio alcuni capitarono
nei punti in cui erano raccolti acidi forti e furono distrutti.
Altri capitarono sul suolo pietroso dei deserti e furono
annientati dalle alte temperature. Molti arrivarono sul
mare o fra i ghiacci, dove potevano soltanto conservarsi
in stato di ibernazione. Solo quelli che trovarono un
terreno fecondo e ricco di materia organica, cominciarono
a svilupparsi.
Finalmente gli extraterrestri si accorsero dell'uomo e
cercarono di stabilire un contatto, di comunicare. I primi
tentativi non ebbero successo. Non poteva essere diversamente
per la mancanza sia di ogni esperienza comune, sia di
sensazioni comparabili. Tanto gli uomini quanto gli extraterrestri
sono sensibili agli stessi stimoli termici e luminosi,
ma le reazioni agli stimoli erano diverse e non costituivano
terreno comune.
Le capacita' di apprendimento degli extraterrestri non
erano maggiori di quelle dell'uomo ed essi erano sfavoriti
da notevoli limitazioni alla mobilita'. Pero' erano sensibili
alla differenza di temperatura fra il corpo umano e l'ambiente
circostante e cominciarono a sentirsi frustrati dalla
mancanza di risposte dell'uomo ai loro approcci. Tentarono
a lungo di manifestare la loro presenza, sempre senza
successo. Infine provarono a farsi conoscere con il solo
mezzo disponibile: quello di inserirsi nel ciclo dello
sviluppo biologico dell'uomo modificandolo. Questo tentativo
raggiunse lo scopo. L'uomo si accorse della presenza degli
extraterrestri senza possibilita' di dubbio. Alcuni uomini
cominciarono a vivere con loro in simbiosi strettissima
per tutta la vita - che veniva accorciata in conseguenza
della simbiosi stessa.
Quando un extraterrestre comincia a vivere con un uomo,
inizia un periodo di grandi speranze. E' il solo modo
in cui possiamo cercare di verbalizzare lo stato interno
dell'extraterrestre: ogni sviluppo da lui causato e' un
tentativo di comunicare. Ogni crescita e' un simbolo.
Ma l'uomo non capisce: e' solo dominato dalla paura. E
finalmente scende nella tomba insieme al suo ospite.
Questa situazione e' in atto da trentamila anni. Non tutti
gli uomini vengono avvicinati, ma anche quelli che non
entrano in contatto diretto con i cosmoctoni sanno che
i loro amici o parenti sono stati raggiunti. Nessuno ha
capito finora quale sia il messaggio. Anzi: quasi nessuno
sospetta che un messaggio esista. Viene solo comunicato
uno stato di terrore.
Gli uomini parlano degli extraterrestri in termini velati,
sebbene abbiano trovato un nome per definirli. Anche gli
scienziati usano il nome esplicitamente solo quando il
discorso è generico, non quando parlano di una
persona data. E' un brutto nome. Il cancro.
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