Alcuni
versi che dimostrano come i navigatori greci conoscessero
il cielo e gli oggetti celesti per orientarsi durante
la navigazione. In innumerevoli altri casi i fenomeni
astronomici sono raccontati
identificandoli come azioni compiute dagli dei o dalle ninfe.
Qui Ulisse, costruita
una zattera con l'aiuto degli strumenti forniti dalla ninfa
Calipso, ormai rassegnata alla sua partenza, lascia l'isola
di Ogigia, (che oggi viene identificata con Gozo, l'isola
maltese, o con una delle Eolie) e naviga per 17 giorni verso
l'isola dei Feaci.
Utilizza le stelle per orientarsi nella navigazione. Se
deve tenere l'Orsa a sinistra dovrebbe essere un viaggio
da Occidente verso Oriente; verso la magna Grecia? Sul viaggio
di Ulisse e sull'individuazione delle tappe e dei tragitti
chr potrebbe aver compiuto, sono state fatte infinite ipotesi...
Odissea
- LIBRO V
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Lieto
l'eroe dell'innocente vento,
La vela dispiegò. Quindi al timone
Sedendo il corso dirigea con arte,
Né gli cadea su le palpébre
il sonno
Mentre attento le Pleiadi mirava.
E il tardo
a tramontar Boote e l'Orsa
Che detta è pure il Carro, e là si gira
Guardando sempre in Orione, e sola
Nel liquido Ocean sdegna lavarsi
L'Orsa, che Ulisse, navigando, a manca
Lasciar dovea, come la diva ingiunse.
Dieci pellegrinava e sette giorni
Su i campi d'Anfitrite. Il dì novello
Gli sorse incontro co' suoi monti ombrosi
L'isola de' Feaci, a cui la strada
Conducealo più corta, e che apparìa
Quasi uno scudo alle fosche onde sopra.
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segnalazione di Massimo Mazzoni
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