AMORI
COSMICI
Sono
da sempre amanti
la Luna e il Mare.
Di questa storia son le Stelle complici,
l'Alta Marea la prova
dell'attrazione.
Amor grande a distanza
che suscita l'ombrosa gelosia
dell'invidiose Nubi che frappongono
le loro forme cupe tra gli sguardi.
Allora il Mar s'infuria,
scuro diventa, si dispera e sbatte
il fluido suo corpo sugli scogli
e sparge stille amare verso il cielo.
Il Vento, che fu il primo testimone
della passione,
che colse sin dal Caos il giuramento
degli ancestrali, separati amanti,
non condiscende
a negar loro pure la visione:
perciò, soffiando, sgombra
le Nuvole gelose dell'idillio.
La Luna quindi,
facendo capolino lentamente,
proietta il dolce sguardo luminoso
che come una carezza, in superficie,
acquieta l'ansia del promesso sposo.
E le Stelline, vaghe confidenti,
van tremulando qual celesti moccoli.
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ASTRO - NOMI
Specchio stellato che tutto riflette
simile alluomo il cielo fu creato
e luomo consciamente diede nomi
secondo il suo sentire a mille corpi.
E chiamò Luna lastro capriccioso
che non risplende del proprio splendore,
che non mostra di sé quellaltra faccia,
il vero volto che non è lunatico.
Lucifero chiamò la più superba,
la stella che pretende di portare
la luce in terra, mera presunzione
perché da lei mai sorgerebbe unalba.
Non ritrovando in cielo le sue guerre
fissò lo sguardo sul pianeta rosso,
natura umana vintravide sangue,
scagliò per dardo lira e disse Marte.
Scrutò Saturno e non vi trovò Dio,
così là vimpiantò malinconia,
si scelse il pianetino più veloce
che battezzò Mercurio messaggero.
Non gli bastò ricevere missive,
un dio troppo lontano non esiste,
serve vicino, chiaro, grande e grosso,
e luomo pose in Giove il re dei numi.
Ancora inappagato era dagli astri,
è triste un cielo senza la bellezza,
non bastano la forza e la potenza,
perciò, voglia damore, spuntò Venere.
Ma nonostante tutto nello specchio
del firmamento non si rispecchiava,
non era luomo un uomo senza larte,
nel Sole mise la virtù dApollo.
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