Grande cosa
è certamente alla immensa moltitudine delle stelle
fisse che fino a oggi si potevano scorgere con la facoltà
naturale, aggiungerne e far manifeste all'occhio umano altre
innumeri, prima non mai vedute e che il numero delle antiche
e note superano più di dieci volte.
Bellissima cosa e mirabilmente piacevole, vedere il corpo
della Luna, lontano da noi quasi sessanta raggi terrestri,
così da vicino come distasse solo due di queste dimensioni;
così che si mostrano il diametro stesso della Luna
quasi trenta volte, la sua superficie quasi novecento, il
volume quasi ventisettemila volte maggiori che quando si
guardano a occhio nudo: e quindi con la certezza della sensata
esperienza chiunque può comprendere che la Luna non
è ricoperta da una superficie liscia e levigata,
ma scabra e ineguale, e, proprio come la faccia della Terra,
piena di grandi sporgenze, profonde cavità e anfratti.Quello
che in terzo luogo osservammo è l'essenza o materia
della ViaLattea, la quale attraverso il cannocchiale si
può vedere in modo così palmare che tutte
le discussioni, per tanti secoli cruccio dei filosofi, si
dissipano con la certezza della sensata esperienza, e noi
siamo liberati da sterili dispute.
La Galassia infatti non è altro che un ammasso di
innumerabili stelle disseminate a mucchi; ché in
qualunque parte di essa si diriga il cannocchiale, subito
si offre alla vista un grandissimo numero di stelle, parecchie
delle quali si vedono abbastanza grandi e molto distinte,
mentre la moltitudine delle più piccole è
affatto inesplorabile.
E poiché non soltanto nella Galassia si osserva quel
candore latteo come di nube biancheggiante, ma numerose
piccole aree di colore consimile splendono qua e là
di fioca luce per l'etere, se si volge il cannocchiale in
una qualsiasi di quelle ci s'imbatte in un denso ammasso
di stelle. E inoltre (meraviglia ancor maggiore) gli astri
chiamati finora dagli astronomi Nebulose son raggruppamenti
di piccole stelle disseminate in modo mirabile: e mentre
ciascuna di esse, per la sua piccolezza e cioè per
la grandissima distanza da noi, sfugge alla nostra vista,
dall'intrecciarsi dei loro raggi risulta quel candore, che
finora è stato creduto una parte più densa
del cielo, atta a riflettere i raggi delle stelle e del
Sole. Noi tra quelle ne osservammo alcune ed abbiam voluto
aggiungere i disegni di due.
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