Cognizioni
C'ERA
UNA VOLTA CELESTE
ovvero
OPERAZIONE LUNA
di Nicola Onorati
Presentazione di Carlo Lizzani
Alcune pagine concesse gentilmente dall'autore
Il tema del
romanzo ruota intorno ad un'utopistica macchina del tempo,
oggetto, durante il lavoro di ricerca da parte di alcuni
scienziati, delle gesta di alcune bande criminali impegnate
nel commercio clandestino di scoperte e brevetti scientifici.
Nel romanzo si cita il sito dell'UAI, Unione Astrofili italiani,
consultato spesso dal protagonista che "...ne apprezzava
la vastità degli interessi e la portata degli approfondimenti."
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Leonardo
D'Avola non ha tempo né voglia di replicare, perché
la sua completa attenzione viene richiamata dallo schermo
che comincia a dare segni di vita. Non si tratta di immagini
definite, ma di strisce variopinte, puntinati grigi, onde
trasversali, alternanza di fondi marini e celesti, poi
ancora strisce rossastre, particelle galattiche, fumo,
molto fumo, zampilli, lingue di fuoco, nubi di gas, piccole
esplosioni, lampeggiamenti, materia smembrata, perturbazioni,
onde in subbuglio, filamenti brillanti, oscurità,
bolle piene, fitta nebbia, ammassi globulari, nebulose
a spirale, opacità, molecole vaganti, frammenti
di materia e gas, polveri, vortici di alta pressione,
macchie di vari colori, eruzioni, oggetti rocciosi, raggi
cosmici, nuclei atmosferici, nebulose planetarie...
E così avanti per minuti e minuti fino all' immagine
di una grandissima esplosione finale e conseguente tempesta
atmosferica, con apparizione caotica di un universo sconquassato,
in pieno cataclisma siderale, in preda a una specie di
epilessia cosmica, con crisi motorie spaziali, convulsioni
galattiche, eruttazioni primordiali, strabuzzamenti orbitali,
vomito di magma stellare, cadute di meteoroidi, tremiti
planetari, scosse spaziotemporali, esplosioni superstellari.
Uno scenario un po' discordante dalla versione diffusa
dalla cosmologia ufficiale, per giunta accreditata in
tutto il mondo. Una messinscena comunque capace di far
strabuzzare gli occhi e spalancare la bocca ad uno scienziato
come D'Avola, frastornato davanti ad un programma inatteso
ma sensazionale. Uno scienziato che, ammutolito, cerca
di riprendere il controllo delle sue emozioni e la capacità
di ragionare.
Di fronte all'evidenza che sullo schermo è andato
in onda un programma diverso da quello previsto, Clotilde
azzarda una domanda: "Ma questo che significa? Di
che si tratta? Non mi sembra il "passato" che
attendevamo!... Ma come è potuto accadere?"
"Il telecomando è impazzito!... Ha fatto precipitare
il selezionatore nella notte dei tempi e non riesco a
recuperarlo. Certamente un mio errore, perché ritenevo
di aver programmato gli ultimi tremila anni. Se non riesco
a riparare il dispositivo, che procede lentamente anno
dopo anno, ci vorranno alcuni miliardi di anni prima che
questa macchina del tempo arrivi a raccontarci le verità
storiche dei nostri tre miseri millenni", cerca di
spiegare lo scienziato, che ha seguito teso, pallido,
contrariato e confuso il susseguirsi delle immagini.
E prosegue con voce mortificata quasi lugubre: "Questo
è il Big Bang, l'esplosione primordiale... stiamo
assistendo alla nascita dell'Universo... questo è
il parto più complesso di tutti gli spazi e di
tutti i tempi... nascono madri e figli nello stesso momento..."
"E le pare poco. Secondo me, questa macchina del
tempo che parte dall'anno zero è una scoperta ancora
più sensazionale...", esclama Clotilde più
per rincuorare D'Avola che per convinzione. "Non
è l'obiettivo di ogni scienziato scoprire la verità
sulla nascita dell'universo?"
"Sono passati più di cento anni da quando
Wells ha inventato la sua macchina del tempo, sfidando
noi scienziati a costruire la nostra, quella reale. Ciò
che m'interessava maggiormente era costruire una macchina
capace di trasportarci nella vita e nella storia dell'uomo.
E noi siamo ancora qui, alla nascita dell'Universo. Non
riusciamo a sintonizzarci con il passato storico che ci
interessa. Noi non abbiamo il tempo per rivivere sullo
schermo i miliardi di anni che ci separano dalla nascita.
Sono deluso, Clo, molto deluso."
"Per me questo viaggio "nel" tempo è
piuttosto un viaggio "contro" il tempo, cioè
una perdita di tempo. Scusi il gioco di parole. E poi
trovo più affascinante viaggiare nel passato facendo
scavi archeologici con Harrison Ford alias Indiana Jones"
afferma Clotilde, cosciente di dire cretinate, ma convinta
di allentare l'atmosfera. Sovente la politica del ridimensionamento
di un problema, appiattendo il discorso su livelli di
superficialità, si rivela una buona terapia antidelusione.
Ma lo scienziato non l'ascolta nemmeno, perché
sullo schermo sta apparendo uno strano scenario che non
rientra in nessuna catalogazione astronomica. Si vedono
buchi neri in fermentazione, due in primo piano con attorno
un disco gassoso che emette particelle di varia grandezza.
A tempi irregolari si verificano esplosioni con formazione
di sassi cosmici che si perdono nello spazio, mentre le
nubi di materia interstellare cominciano a diradarsi.
Ed ecco che un'armata di corpi celesti, proveniente da
chissà quale lontano passato, avanza come un'orda
di barbari distruggendo e divorando ogni elemento fisico
e gassoso presente nello spazio. E' la conferma che il
cannibalismo galattico esisteva fin dai primordi. L'immagine
viene velocizzata da un'accelerazione improvvisa del tempo,
che continua a travolgere e sconquassare qualsiasi oggetto
fisico piccolo o grande che incontra nella sua avanzata,
provocando nello spazio cosmico fenomeni vibratori, vortici
da correnti, risucchi atmosferici, striature e macchie
variamente colorate, sfaldamenti di corpi luminosi. Ed
ecco l'apparizione confusa, da nere profondità
abissali, di blocchi rocciosi, grappoli di stelle, galassie,
meteore, comete, asteroidi, satelliti e pianeti, che rotolano
in precipitoso disordine verso ignote zone spaziali, certamente
fino a quando si assesteranno nella regolare disposizione
celeste dell'attuale nostro firmamento, dove troveranno
una collocazione finalmente stabile regolata dall'autoformazione
di inedite ma rigide leggi cosmiche.
E ora l'immagine si concentra su due grandi pianeti in
vorticoso movimento, vicinissimi tra loro, bombardati
dalle esplosioni che incontrano lungo il percorso e che
gli scaricano addosso miliardi di meteoriti, detriti,
pietruzze, polvere cosmica, lava, frantumi. Tutta sporcizia
atmosferica che ricopre l'intera superficie dei due pianeti
formando un consistente involucro. Sembra che uno dei
due pianeti soffra dell'appesantimento causato dall'involucro,
infatti il suo moto rotatorio è rallentato ed è
in rotta d'avvicinamento all'altro pianeta. La scena acuisce
l'attenzione di Leonardo D'Avola, che esclama: "Ma
quella è la Terra!... "
"Quale dei due pianeti?" dice Clotilde.
"Quello più in basso. Vedi che è dotato
di un campo magnetico? La sua forza gravitazionale sta
attirando l'altro corpo, appesantito da robaccia spaziale.
Attenta a quello che accade!"
"Ma l'altro è un corpaccio qualunque o un
vero pianeta?"
"Non sorprenderti, Clo, ma stai per assistere alla
nascita della Luna."
E proprio su questa affermazione dello scienziato, il
pianeta in avvicinamento compie un balzo come un pirata
all'arrembaggio e, pur continuando il suo processo di
rotazione su sé stesso, si aggrappa con veemenza
alla superficie terrestre, la penetra ripetutamente in
più punti, scaricandogli nelle viscere la totalità
dell'involucro esterno e una notevole quantità
della disintegrata consistenza corporea. Alleggerito nel
peso e ridimensionato nella forma, questo pianeta continua
la sua rotazione ma non naviga più affiancato alla
Terra. Infatti ora, trattenuto dalla gravità terrestre,
declassato da pianeta a satellite, compie la sua rivoluzione
intorno all'ex-compagno di avventure.
"Stupendo, Clo!... Abbiamo avuto il privilegio di
assistere per primi ad uno straordinario fenomeno di fisica
astronomica: l'impatto di un pianeta sulla Terra che ha
dato origine alla formazione della Luna!... Stupendo,
Clo!..." esplode D'Avola entusiasta, rinfrancato
come scienziato e scopritore.
"E i tremila anni di storia che attendevamo?"
"Attenderemo ancora, almeno fino a quando avrò
risolto il problema temporale. D'ora in poi saremo occupatissimi
con una serie di esami sul materiale che abbiamo appena
visto e registrato."
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Copertina ideata e realizzata da Franco Portone
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