Il non far niente lo irritava.
Se ci fosse stato dell'altro da cacciare, gli sarebbe piaciuto
andare per la campagna; ma per cacciare soltanto dei conigli,
preferiva rimanere a casa.
Senza sapere cosa fare, passeggiava come un lupo per quella
stanza.
Molte volte provò a smettere di leggere questi libri
di filosofia. Pensò che forse li irritavavano.
Volle cambiare lettura. Don Blas gli prestòun po'
di libri di storia.
Andrès si convinse del fatto che la storia era qualcosa
di vacuo. Credette, come Schopenhuaer, che colui che legge
con attenzione I nove libri di Erodoto, ha tutte le combinazioni
possibili di crimini, detronizzazioni, eroismi e ingiustizie,
bontà e malvagità che può offrire la
storia.
Provò anche uno studio poco umano e cominciò
a leggere un libro sull'Astronomia che aveva portato da
Madrid, "La guida del cielo" , di Klein, ma gli
mancavano le basi di matematica e pensò che non avrebbe
avuto la forza di dominare tale materia. L'unica cosa che
apprese fu la mappa stellare.
Orientarsi in questo infinito di punti luminosi, dove brillano
come Dei Arturo e Vega, Altair e Aldebaran, era per lui
una voluttuosità alquanto triste; rincorrere con
il pensiero i crateri della Luna e il Mare della Serenità
, leggere le ipotesi circa la Via Lattea e del suo movimento
intorno al supposto sole centrale che si chiama Alcione
e che si trova nel gruppo delle Pleiadi, gli dava le veritigini.
[..]
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