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Fantascienza

LUCKY STARR E IL GRANDE SOLE DI MERCURIO
(LUCKY STARR AND THE BIG SUN OF MERCURY -1956-)

ISAAC ASIMOV

Questo romanzo fa parte di una serie avventurosa realizzata da Asimov negli anni Cinquanta. David "Lucky" Starr è un agente al servizio del Consiglio della Scienza che è chiamato a svolgere delicate missioni all'interno del sistema solare.
Nella prefazione Asimov dice di aver scritto il romanzo basandosi sulle conoscenze astronomiche degli anni 50, che sono state presto rese obsolete dalla successiva epoca di esplorazione spaziale. Una delle principali inesattezze, su questo dato si basa infatti tutta l'ambientazione, riguarda il periodo di rotazione di Mercurio che nel 1955, anno in cui fu scritto il romanzo, si riteneva fosse sincronizzato con quello di rivoluzione pari a 88 giorni.

<<Tuttavia nel 1965 gli astronomi studiarono la superficie di Mercurio con i raggi radar e si accorsero con grande sorpresa che le cose non stavano affatto così. Mercurio ruota sul suo asse in 59 giorni e quindi non ha un lato perpetuamente illuminato o in ombra. Ogni parte del pianeta conosce il giorno e la notte, e il Sole traccia un percorso alquanto complesso nel cielo di Mercurio, si ingrandisce e si rimpicciolisce e a volte torna indietro. Se scrivessi oggi questo romanzo terrei certamente conto di questi fatti… prego comunque di non dimenticare che il progresso scientifico può rendere superato anche il più coscienzioso scrittore di fantascienza e che le mie descrizioni astronomiche, almeno in questo caso, non sono più attendibili.>>


Il racconto inizia con l'arrivo di David "Lucky" Starr su Mercurio allo scopo di investigare e risolvere il caso di una serie di sabotaggi ad un programma scientifico per l'energia solare, particolarmente abbondante da quelle parti: il Progetto Luce. Subito Lucky viene fatto oggetto di un attentato mentre visita la superficie del pianeta, ma come ogni eroe che si rispetti se la cava ed inizia a dipanare il mistero con l'aiuto del suo amico marziano (di nascita) John Bigman Jones. In effetti Asimov pare si diverta a giocare con i nomi dei personaggi, Bigman è infatti di piccola statura (ma di temperamento infiammabile), Mindes è l'ingegnere che impazzisce (temporaneamente) e tenta di uccidere Lucky Starr, mentre il medico della stazione scientifica si chiama Gardoma e l'antipatico antieroe di turno è l'urtante investigatore Urteil.

LA CORONA SOLARE:
Una sezione dell'orizzonte si delineava nettissima contro un tratto di cielo perlaceo. Le scabrosità vi si stagliavano perfettamente a fuoco; subito sopra, il cielo era soffuso… da una morbida luminescenza che si attenuava via via verso l'alto e che proveniva da chiare, ondulate fasce di pallida luce. << Quella è la Corona, signor Jones>>…

LA CROMOSFERA E LE PROTUBERANZE SOLARI:
… E poi fu come se il paesaggio si fosse coperto di sangue… << Cosa è successo? >> domandò Bigman. << Il Sole è calato quanto basta perché rispetto alla cima della montagna, al di sopra dell'orizzonte restino solo la corona e le protuberanze solari. Queste sono getti di idrogeno che si sollevano per migliaia di chilometri sopra la superficie del Sole, e sono di un colore rosso vivo. Le protuberanze ci sono sempre ma la loro luce viene annullata da quella del Sole.>>

Nel sottosuolo di Mercurio si trovano delle forme di vita che si nutrono di energia termica, con grave danno per i pochi sventurati che vi si sono imbattuti, mentre sulla superficie "permanentemente" esposta al sole del pianeta Lucky Starr individua un robot che distrugge sistematicamente le installazioni del Progetto Luce. Il nostro eroe tenta di farsi dire dalla macchina chi gli abbia dato quell'incarico ma il robot, impazzito per le condizioni estreme a cui è sottoposto il suo delicato cervello positronico, tenta di ucciderlo nonostante Lucky si appelli vigorosamente alle famose tre leggi…

La storia si snoda rapidamente mentre i personaggi svolgono i propri ruoli secondo le loro caratteristiche psicologiche abbastanza stereotipate con una serie di colpi di scena nemmeno troppo originali, ma l'autore dedica anche molto spazio alla descrizione dell'ambiente mercuriano specialmente in termini astronomici, tutto sommato il romanzo è breve e non si fa a tempo ad annoiarsi…


I PIANETI:
… Venere e Terra dovevano essere sorte all'orizzonte. E difatti Venere era più in alto: una scheggia di diamante, luminosissima, più vivida di come appariva vista dalla Terra… Al momento Venere si trovava a 53 milioni di chilometri da Mercurio… un occhio acuto avrebbe individuato il pianeta nella forma di un piccolo disco… Individuò senza difficoltà anche la Terra… La luce di Venere era di un bianco purissimo: la Terra emanava un bagliore verde azzurro. Inoltre lì accanto, proprio a sfiorare l'orizzonte c'era la luminosità più piccola, dorata, del suo satellite, la Luna… Per quasi tutta la sua storia l'uomo aveva abitato la Terra. Chi poteva guardare il lontano puntino luminoso di quel pianeta senza un brivido di emozione?


Alla fine si assiste ad una resa dei conti degna di Agatha Christie che non voglio rivelare per non farvi perdere il gusto della lettura.

Fanno parte della serie:

1. Lucky Starr il vagabondo dello spazio
2. Lucky Starr e i pirati degli Asteroidi
3. Lucky Starr e gli oceani di Venere
4. Lucky Starr e le lune di Giove
5. Lucky Starr e gli anelli di Saturno

Segnalazione e commento di Maurizio Rovati

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