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Astronomia

Avvenimenti

Il cielo sullo scoglio di Quarto alla partenza dei Mille
in una poesia di Giosuè Carducci.

Da Quarto al Volturno: Noterelle di uno dei Mille
di Giuseppe Cesare Abba

...
Quarto, presso la Villa Spinola. 5 maggio, a un’ora di notte.

Ho bevuto l’ultimo sorso.
Strana coincidenza di date! Partiremo stasera.
Chi fra quanti siamo qui non ripensa che oggi è l’anniversario della morte di Napoleone?

In mare. Dal piroscafo il Lombardo. 6 maggio mattino.

Navigheremo di conserva, ma intanto quelli che montarono sul Piemonte furono più fortunati.
Hanno Garibaldi. I due legni si chiamano Piemonte e Lombardo...

Lo Scoglio di Quarto
La stele che sorge sullo scoglio di Quarto e, sotto, la scritta ingrandita che riporta le parole:

la targa commemorativa delle aprtenza dei MilleDA QUESTO SCOGLIO
CAPITANATI DA GARIBALDI
S'IMBARCARONO I MILLE
PER LA SICILIA
LA NOTTE DEL 5 MAGGIO
1860

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Il nostro grande poeta Giosue Carducci, premio Nobel per la Letteratura nel 1906, che fu amico dello scrittore G. C. Abba, scrisse questa poesia per celebrare un evento che contribuì in gran parte all'Unita' d'Italia nel 1861.

SCOGLIO DI QUARTO
di Giosue Carducci

Breve ne l'onda placida avanzasi
striscia di sassi. Boschi di lauro
frondeggiano dietro spirando
effluvi e murmuri ne la sera.

Davanti, larga, nitida, candida
splende la luna: l'astro di Venere
sorridele presso e del suo
palpito lucido tinge il cielo.

Par che da questo nido pacifico
in picciol legno l'uom debba movere
secreto a colloqui d'amore
leni su zefiri, la sua donna

fisa guatando l'astro di Venere.
Italia, Italia, donna de i secoli,
de' vati e de' martiri donna,
inclita vedova dolorosa,

quindi il tuo fido mosse cercandoti
pe' mari. Al collo leonino avvoltosi
il puncio, la spada di Roma
alta su l'omero bilanciando,

stiè Garibaldi. Cheti venivano
a cinque a dieci, poi dileguavano,
drappelli oscuri, ne l'ombra,
i mille vindici del destino,

come pirati che a preda gissero;
ed a te occulti givano, Italia,
per te mendicando la morte
al cielo, al pelago, a i fratelli.

Superba ardeva di lumi e cantici
nel mar morenti lontano Genova
al vespro lunare dal suo
arco marmoreo di palagi.

Oh casa dove presago genio
a Pisacane segnava il transito
fatale, oh dimora onde Aroldo
sití l'eroico Missolungi!

Una corona di luce olimpica
cinse i fastigi bianchi in quel vespero
del cinque di maggio. Vittoria
fu il sacrificio, o poesia.

(Nota)E tu ridevi, stella di Venere,
stella d'Italia, stella di Cesare:
non mai primavera piú sacra
d'animi italici illuminasti,

da quando ascese tacita il Tevere
d'Enea la prora d'avvenir gravida
e cadde Pallante appo i clivi
che sorger videro l'alta Roma.

Scopriamo così che in cielo brillava una Luna "larga, nitida, candida". Pensiamo subito a una Luna piena. Infatti consultando un calendario che si riferisce al 1860 scopriamo che la fase lunare del 5 maggio corrisponde:

vedi ... http://astro.liceofoscarini.it/calendarmese.phtml?JD=2400537

Eppure qualcosa non torna. Accanto alla Luna, dice il Carducci, c'è un astro: " l'astro di Venere sorridele presso". Il conoscitore del cielo non può non accorgersi che qualcosa non va. Venere non può mai essere presente "vicino" a una Luna piena. Licenza poetica, si immagina... e perdoniamo al poeta questo errore.

Usando il planetario scopriamo l'aspetto del cielo del 5 maggio 1860. Dopo il tramonto erano presenti Venere, Giove e Saturno (doveva essere un bel cielo...), ma la Luna piena era lontana essendo sorta contemporaneamente alla calata del Sole.

cielo su Quarto il 5 maggio 1861

 

cielo su Quarto

Questo per correttezza scientifica.

(Nota) Ma una ragione simbolica giustifica questa licenza poetica: la "stella" Venere come risulta dai versi è la stella protettrice dell'Italia, la stessa stella che compare nell' emblema della nostra Repubblica, la Stella Veneris che guidò Enea verso le coste di Esperia, la terra che per i greci era a occidente, proprio nella direzione in cui compare il pianeta Venere quando come Espero brilla dopo il tramonto.

La stella rappresenta, come simbolo, le grandi imprese da perseguire tenacemente: in questo contesto le lotte che portarono all'Unità d'Italia.

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Grazie agli amici che hanno collaborato a questo articolo: Riccardo Balestrieri per l'immagine della stele, Paolo Bonavoglia per il calcolo della fase lunare , Paolo Turati per i consigli.


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