Rassegna stampa

Il Messaggero del 10 gennaio 2004

Prima pagina de Il Messaggero del 10 gennaio 2004

 

 Pagina 20 de Il Messaggero del 10 gennaio 2004


LETTERA APERTA SULLA ECCESSIVA DIFFUSIONE DELL'ASTROLOGIA

 Pagina 20 de Il Messaggero del 10 gennaio 2004
Solo testo

Il matematico Odifreddi: troppi ciarlatani su giornali e tv
Astronomi in guerra: "Basta con gli oroscopi"

di FEDERICO UNGARO - ROMA -


Fermate gli oroscopi e date maggior spazio alla divulgazione scientifica". E' questo in estrema sintesi l'appello dell'Unione astrofili italiani, l'Uai, che ha pubblicato una lettera aperta per "limitare l'inarrestabile diffusione dell'astrologia e di altre pseudoscienze". A far traboccare la goccia dal vaso degli amanti di stelle, comete e pianeti, è stata l'orgia di previsioni sul 2004 che alla fine dell'anno ha invaso giornali e programmi televisivi. "Cosa ancora più grave - si legge nella lettera - il martellamento di pronostici quest'anno è approdato persino nei telegiornali e nei giornali radio. E' aberrante creare confusione negli spettatori, mescolando notizie ed informazioni di carattere oggettivo con argomenti che non hanno alcun valore dal punto di vista della verità e della verificabilità". L'Uai però non si ferma qui. "Riteniamo gravemente diseducativo proporre al pubblico una forma di esibizione che premia così esplicitamente la diffusione di falsità", tuona. L'unico merito degli astrologi è "essere dei bravi affabulatori ed avere un approccio seduttivo nei confronti del pubblico, senza dover rispondere di quel che si afferma. Nessun importante evento del 2003 è stato predetto nelle trasmissioni televisive di un anno fa, eppure quest'anno tutti i volti noti delle scienze esoteriche sono stati propinati nuovamente al pubblico". Ecco allora i rimedi. Primo, niente oroscopi negli spazi destinati all'informazione. Secondo, sottolineare esplicitamente che l'astrologia non offre certezze, né fondamenti scientifici. "Un'iniziativa benemerita, che dovrebbe essere seguita e pubblicizzata il più possibile", commenta Piergiorgio Odifreddi, docente di logica matematica all'Università di Torino. Odifreddi non ha dubbi: l'astrologia non è una scienza. E non lo è per cinque buoni motivi. "Primo - dice il matematico - le costellazioni sono solo immagini costruite dall'uomo. In realtà non esistono: le stelle che le compongono sono lontanissime fra loro. Secondo, le costellazioni sono tantissime. Quelle classiche sono circa sessanta. L'astrologia occidentale ne considera solo dodici, quella cinese invece esamina quelle polari". Il matematico non si ferma qui. "Gli astrologi dovrebbero spiegare perché usano solo dodici costellazioni, mentre quelle sull'eclittica (il piano immaginario che passa attraverso il Sole) sono tredici. L'Ofiuco o Serpentario non serve a niente?". E ancora sottolinea come dal punto di vista astronomico non abbia senso pensare che nel corso di un anno il Sole rimanga fermo nelle costellazioni per un periodo di tempo definito. Ogni tanto sta di più in una costellazione e ogni tanto di meno in un'altra. "Infine - conclude - c'è il problema della precessione degli equinozi: ogni duemila anni lo Zodiaco si sposta di un segno. Gli astrologi ne tengono conto?".

Gli astrologi: sono gelosi,
in questo periodo tutti si rivolgono a noi
di ELENA CASTAGNI -ROMA -


L'oroscopo giornaliero, tanto contestato dagli astronomi, è vecchio come Margareth d'Inghilterra. Quando nacque la principessa, un illustre quotidiano del Regno Unito ne pubblicò il quadro astrale e il successo fu tale che i quotidiani dovettero inventarsi un modo per fare tutti i giorni le previsioni segno per segno. Non sono le cinque righe che illustrano quali saranno gli umori della giornata di ariete toro e compagnia il cavallo di battaglia degli astrologi più famosi. Non scenderebbero in piazza per difenderle. Loro parlano di quadro astrale, di "cielo" al momento della nascita, in relazione al movimento dei pianeti nell'anno in corso. "Le previsioni dei 12 mesi rappresentano il momento massimo di vendita del nostro mensile - spiega Rudy Stauder, direttrice di Astra - circa 500 mila copie che, in media, vengono lette da tre persone. Gli altri mesi ci "fermiamo" a centomila". Problemi per gli attacchi degli astronomi? "Figuriamoci - dice Sirio, conosciuta come l'astrologa dell'amore - saranno gelosi, visto che in questo periodo dell'anno si rivolgono tutti a noi". E risponde, punto per punto, alle contestazioni degli scienziati. "Ofiuco? E' fuori dal giro. Cioè, non è del tutto compreso nel cerchio zodiacale", dice. Ma c'è anche il fatto che "dodici" (i segni) non è un numero a caso: è "quattro", la Terra, per "tre", il Cielo. Un numero simbolico. Per quanto riguarda l'oroscopo cinese, Sirio non lo prende neanche in considerazione: "Si basa sull'anno di nascita, non sul giorno e l'ora. E' tutta un'altra cosa. Mentre la questione della grandezza delle costellazioni è indubbiamente vera: ognuna ha una propria dimensione e solo per convenzione sono state divise in dodici di 30 gradi ciascuna. Ma le effemeridi, cioè le tabelle che indicano il movimento dei pianeti, che usiamo per fare gli oroscopi sono le stesse che usa la Nasa". Non oppone resistenza alle contestazioni scientifiche degli astronomi Laura Tuan, astrologa di Astra. "E' vero - dice - le costellazioni sono state rappresentate a nostra immagine, da un'altra posizione nella galassia sarebbero diverse. Ma il nostro sistema è antropocentrico. Noi diciamo "il Sole passa in Pesci", ma sappiamo che non è vero. Utilizziamo le costellazioni solo come punti di riferimento per poter dire dove sono i pianeti: sono quelli che ci interessano, che influenzano...". E comunque, secondo gli astronomi, ora i Segni non sono più quelli. "E' vero anche questo. E l'astrologia indiana ne tiene conto, noi no. Ma se poi confrontiamo i risultati dei nostri studi, vediamo che le conclusioni, alla fine, sono sempre le stesse".

LETTERA APERTA SULLA ECCESSIVA DIFFUSIONE DELL'ASTROLOGIA