Astrologia? No, grazie!

Famiglia cristiana


INCHIESTA
DIECI MILIONI DI ITALIANI VITTIME DELL’ASTROLOGIA

UN POPOLO DI CREDULONI

Maghi, riviste, libri e segni zodiacali che popolano perfino la Rai: un mercato che vale 5 miliardi di euro. I consigli degli esperti per sottrarsi alla schiavitù dell’oroscopo.

Dimmi che segno hai e ti dirò chi sei. Non c’è conversazione che non tiri in ballo l’oroscopo, soprattutto in questi giorni di passaggio da un anno all’altro. E così ben 10 milioni di italiani creduloni affidano alle stelle il loro futuro, anzi a circa 22.000 astrologi e maghi che attirano 25.000 "vittime" ogni giorno. Una moltitudine di donne (56 per cento), di uomini (40 per cento) e perfino bambini e ragazzini (4 per cento) che sperano di risolvere "magicamente" i loro problemi, molto spesso con effetti drammatici su tante famiglie (3 milioni in tutto) per i grossi debiti contratti per pagare costosi "consulti". Soldi che alimentano un gigantesco giro d’affari stimato in 5 miliardi di euro, per la maggior parte (98 per cento) "esentasse".

Si tratta ovviamente di stime al ribasso, perché, stando alla Lega consumatori (Acli), solo il 5 per cento delle vittime di questi raggiri sporge denuncia per reati che vanno dalla truffa alla circonvenzione d’incapace, dall’estorsione, anche aggravata, fino all’esercizio abusivo della professione medica e psicologica, per citarne solo alcuni. Senza dimenticare che basta fare un giro in libreria e cercare nel reparto "astrologia" o "esoterismo" per verificare che il mercato tira bene: sono infatti ben 40 gli editori che si occupano esclusivamente o prevalentemente di astrologia e che inondano gli scaffali con un migliaio di titoli (dei quali oltre 30 usciti solo nell’ultimo anno). Cui si aggiungono 15 riviste specializzate, ben infarcite di pubblicità che reclamizzano ogni sorta di indovini e maghi, per non parlare dei tanti oroscopi diffusi quasi in tutta la stampa e perfino nella Tv di Stato
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Dura la vita dell’aspirante giornalista. Se hai la fortuna di entrare in un giornale locale, devi adattarti a fare tutto, anche gli oroscopi. Matteo, 21 anni, studente universitario, da sei mesi collabora con un settimanale piemontese. Ufficialmente scrive la cronaca delle partite di calcio dei campionati giovanili, lavoro cui dedica le serate del sabato e della domenica. Al venerdì, invece, insieme con un altro giovane collega, cura la rubrica degli oroscopi.

Sei segni zodiacali ciascuno. Non è un lavoro complicato. «Basta scendere in archivio, prendere qualche vecchio numero del giornale e copiare pari pari gli oroscopi già pubblicati, avendo cura di assegnare a ogni segno una previsione diversa rispetto all’originale perché, non si sa mai, qualche lettore potrebbe avere buona memoria», spiega Matteo.
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ZICHICHI: LE STELLE CHE NON CI SONO

Chi ha sempre creduto di essere fantasioso e indipendente perché queste sono le caratteristiche dell’Acquario, dovrebbe guardare meglio dentro di sé: in realtà è testardo e riflessivo come un Capricorno. Gli astrologi, infatti, non considerano il terzo movimento della terra, in virtù del quale tutti i segni zodiacali andrebbero spostati indietro di uno. Come è possibile?

Lo spiega il professor Antonino Zichichi.«Le costellazioni dei segni zodiacali sono state codificate dai babilonesi. Ma Ipparco, nel secondo secolo avanti Cristo, scoprì il terzo movimento della terra che ogni 2.200 anni sposta indietro ogni costellazione. Il giorno dell’anno in cui il sole dovrebbe sorgere nell’Acquario, quindi, in realtà sorge nel Capricorno, e così via». «Ma non è questa la ragione principale per non credere agli oroscopi», sottolinea Zichichi. «Il primo motivo è che i segni zodiacali si basano sull’idea che esistano stelle fisse, mentre in realtà le stelle viaggiano alla velocità di un milione di chilometri all’ora. Dal momento che non esistono stelle fisse, non esistono nemmeno le costellazioni. E anche ammettendo l’esistenza delle costellazioni, nella porzione di cielo indicata dai babilonesi ce ne sono 13 e non 12».

E ancora: «Perché considerare solo le stelle che si vedono a occhio nudo? E tutti gli altri miliardi di stelle che non si vedono ma ci sono?
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UNA DURA CONDANNA ANCHE NEL CATECHISMO

Queste pratiche scavalcano l’ordine provvidenziale e favoriscono il disimpegno e la deresponsabilizzazione.

  L’astrologia rientra nelle numerose pratiche divinatorie (chiromanzia, spiritismo, ricorso a medium, cartomanzia, ecc.) a più riprese condannate sin dall’Antico Testamento: «Si presentino e ti salvino gli astrologi che osservano le stelle, i quali ogni mese ti pronosticano che cosa ti capiterà» (Is 47,13).

La condanna ecclesiale più recente si trova nel Catechismo della Chiesa cattolica (1992): «Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo. L’imprevidenza può costituire una mancanza di responsabilità». (n. 2115).

Le pratiche divinatorie «occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia e infine sugli uomini e insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo» (n. 2116).
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