Questo
scritto, che trae spunto dall'apparizione di una cometa nei
cieli europei nel dicembre di due anni prima, rappresenta una
critica serrata dei pregiudizi che regnavano sovrani in tutti
gli aspetti della vita civile, francese e non, alla fine del
XVII secolo.
La lettura di questo testo risulta interessante anche alle soglie
del Terzo Millennio, in quanto dà la possibilità
di realizzare come, a distanza di oltre tre secoli, le tematiche
e le situazioni che uno scettico si trova a dover affrontare
siano rimaste ( purtroppo ! ) praticamente invariate.
Pertanto, è senza dubbio illuminante leggere alcuni brani,
particolarmente significativi, della suddetta opera e confrontarli
mentalmente con quanto scritto ed operato dai membri del CICAP
e di altre organizzazioni similari.
L'analisi
esposta qui di seguito è stata condotta sulla traduzione
italiana del manoscritto di Bayle, da cui provengono, altresì,
i brani riprodotti ( "Pensieri sulla cometa", Universale
Laterza n° 546 - 547, Editori Laterza, Roma - Bari, 1979
).
Analisi critica del fenomeno
Il
punto di partenza dell'analisi di Bayle è la spiegazione
razionale del fenomeno cometa secondo la teoria scientifica
allora più attendibile, e, cioè, quella cartesiana
( Newton non aveva ancora pubblicato i suoi studi sulla Gravitazione
Universale, e quest'ultima avrebbe incontrato molte resistenze
nel farsi accettare, soprattutto in Francia ). Secondo questa
teoria, le comete erano corpi celesti che, all'avvicinarsi al
Sole, perdevano parte della materia che le costituiva sotto
forma di fluidi che evaporavano, formando, così, la chioma
e la coda ( ipotesi, questa, non molto lontana dalla realtà
! ). Così facendo, Bayle spoglia di ogni aura di soprannaturale
questo fenomeno, ed ipotizza che tutte le eventuali influenze
che le comete possano avere sulle vicende umane siano dovute
ad interazioni fra gli esseri umani e gli "atomi"
emessi da questi oggetti celesti.
Tuttavia, il Nostro boccia decisamente quest'ultima ipotesi,
in quanto, per poter produrre effetti così complessi
su un numero elevato di persone, questi "atomi" dovrebbero
agire di concerto fra loro, neanche fossero dotati di una qualche
forma di intelligenza ; cosa, questa, decisamente assurda.
Ma, allora, stando così le cose, come mai le comete erano
universalmente ritenute annunciatrici di grandi sventure per
l'umanità ? Bayle articola la sua risposta su due punti
: innanzitutto, non è affatto vero che disgrazie come
guerre, inondazioni e carestie si verifichino puntualmente in
occasione delle apparizioni delle comete, e, in secondo luogo,
quando ciò accade, l'animo umano è pronto ad interpretare
come presagi delle semplici coincidenze :
Se
appariva una cometa nel momento in cui si voleva dichiarare
guerra a qualche principe confinante, era facilissimo indurre
gli astrologi a dichiarare che quella cometa minacciava in modo
particolare quel principe, o a dire con tutta serietà
ciò che Vespasiano affermò, forse scherzando,
di una certa cometa apparsa durante il suo regno : che "era
il re dei Parti con la sua lunga capigliatura a esserne minacciato
e non lui, che portava i capelli corti". ( Pag. 148 ).
(...) qualsiasi cosa si vorrà scegliere, è
altrettanto probabile che dopo alcuni anni accadano in qualche
luogo della terra grandi calamità, quanto è probabile
che in un ora di un qualsiasi giorno, un cittadino di Parigi,
affacciandosi dalla sua finestra sul ponte Saint - Michel, per
esempio, veda passare gente per la strada. Non per questo però
gli sguardi di questo signore eserciteranno una qualche influenza
sulle persone che traversano il ponte, che indubbiamente lo
traverserebbero anche se quello non si fosse affacciato alla
finestra. ( Pag. 57 ).
Come
si è visto, il nostro autore dà la responsabilità
della diffusione di queste false credenze all'astrologia, la
quale attribuisce agli astri proprietà che essi non hanno,
in nome di un'interpretazione arbitraria dell'aspetto della
volta celeste :
Se
una cometa ci appare in corrispondenza con certe stelle, chiamate
dagli antichi Vergine (...) le nostre donne dovrebbero essere
sterili, abortire o non trovare marito ?
(...) E' stato solo per un capriccio che si è rappresentato
questo segno con una figura di donna, perché in realtà
non somiglia più di un altro alla figura umana. (...)
Ed infine quand'anche fossimo in grado di far tutte queste sottili
distinzioni e sapere con sicurezza che un certo numero di stelle
sono disposte in maniera tale da formare una figura di fanciulla,
ne potremmo dedurre il fatto che esse comunicano a un corpo,
forse distante trenta milioni di leghe, un influenza sfavorevole
alla moltiplicazione del genere umano ? ( Pag. 45 ).
Se avessimo una giusta idea dell'universo, allora comprenderemmo
anche che la morte o la nascita di un principe è, nei
confronti dell'universale natura delle cose, un avvenimento
così piccolo da non disturbare il cielo.
( Pag. 155 ).
Critica dell'astrologia
Come si è appena visto, il principale bersaglio della
polemica di Bayle è rappresentato dall'astrologia, giustamente
considerata dall'autore come la maggiore responsabile delle
paure e del panico provocato fra la gente, anche di alto rango,
dal manifestarsi dei fenomeni celesti.
A questo proposito, il Nostro nega ogni validità al principio
del Vox Populi,Vox Dei , secondo il quale l'autorevolezza dell'astrologia
deriverebbe dal fatto che un gran numero di persone ne riconoscono
la validità :
"Il
mio scopo principale è infatti quello di screditare l'autorità
delle opinioni che si fondano soltanto sulla maggioranza dei
consensi, e il modo migliore per assolverlo è quello
di mostrare che l'astrologia, pur non essendo mai arrivata a
fondarsi su un principio che fosse almeno probabile, sia tuttavia
riuscita a infatuare di sé in ogni secolo la maggior
parte delle persone. Se ora guardiamo l'altra faccia della medaglia,
possiamo giustamente affermare che, nonostante il consenso concesso
da tanti all'astrologia, è falso e ridicolo aver fede
nelle sue predizioni (...) aggiungerò che, tenendo conto
dei molti errori generalmente diffusi, non c'è uomo che
non abbia il diritto di esigere che si ascoltino le sue idee,
anche se fosse il solo ad averle ; salvo, per coloro che lo
ascoltano, di sapersene difendere con un approfondito esame
e non con le prescrizioni o con il pregiudizio del loro numero" ( Pag. 56 ).
"D'altronde,
afferma Bayle, è facile riconoscere come questo diffuso
consenso verso l'irrazionale non derivi da un convincimento
maturato singolarmente da ciascuno, quanto, invece, da un ottuso
conformarsi alle idee di pochi :
Peccato
che non si possa vedere che cosa passi nella mente degli uomini
quando scelgono un'opinione ! Son sicuro che, se questo fosse
possibile, potremmo ridurre il consenso di un'infinità
di uomini all'autorità di due o tre persone, che, ritenute
profonde conoscitrici di una dottrina, sono riuscite a diffonderla,
grazie al pregiudizio che si aveva dei loro meriti : esse hanno
infatti convinto molti altri, e questi a loro volta molti altri
ancora, i quali, per pigrizia naturale, hanno preferito accettare
immediatamente a occhi chiusi tutto quello che veniva detto
loro, piuttosto che esaminarlo accuratamente (...) alla fine
non c'è stata altra scelta che credere in ciò
in cui tutti credevano per non passare per dei faziosi che vogliono
sempre saperne più di tutti e contraddire la venerabile
antichità ; come se fosse un merito non esaminare più
nulla e rimettersi semplicemente alla tradizione."
( Pag. 29
).
Ma
per quale motivo tanta gente, anche di notevole cultura, dà
tanto peso alle previsioni degli astrologi ? Il nostro autore
avanza la seguente ipotesi :
(...) la naturale inclinazione dell'uomo a preoccuparsi del futuro,
e la sua abitudine a trovare meraviglioso e misterioso tutto
ciò che non avvenga frequentemente. Questa sua insaziabile
curiosità rivolta al futuro ha prodotto non so quante
forme di divinazione, tutte chimeriche e ridicole, nelle quali
tuttavia gli uomini hanno sempre continuato a credere. Chi era
così malevolo da volersi approfittare della debolezza
umana e nello stesso tempo aveva abbastanza spirito per escogitare
mezzi adeguati per pervenire a questo suo scopo, non ha mai
mancato di approfittare di questa circostanza, vantandosi di
conoscere il futuro (...) bastava dunque un po' di danaro, perché
ognuno potesse sapere la sua buona fortuna (...) Altri poi,
prendendo spunto da questi esempi, si sono vantati di altri
generi di divinazione, per esempio la geomanzia, la chiromanzia
e l'onomanzia. Così, senza accorgersene, il mondo si
è trovato inviluppato nella superstizione, al punto di
credere che tutte le cose fossero presagi dell'avvenire."
( Pagg. 144 - 146 ).
Questo
spiega, secondo Bayle, la difficoltà incontrata dagli
scettici a dimostrare l'inconsistenza scientifica dell'astrologia
:
"Per
quanti sforzi si facciano per ragionare nel modo migliore possibile,
con persone che la pensano così non ci si guadagnerà
mai nulla. Tanto più le vostre ragioni tratte dalla filosofia
saranno convincenti, tanto più la gente penserà
che sono sottigliezze inventate a bella posta per prendersi
gioco della verità e per mettere in imbarazzo le anime
semplici. ( Pag. 4 )
Agli uomini piace essere ingannati, e per questo dimenticano
facilmente gli abbagli degli astrologi, per ricordarsi soltanto
di quei casi in cui le loro predizioni sono passate per vere.
(...) Se l'animo dell'uomo è così fatto, non si
deve trovare strano che gli astrologi, nonostante tutti i decreti
che di tanto in tanto venivano emanati contro di loro per bandirli
e nonostante i pessimi servigi che rendevano a se stessi, predicendo
cose che non si verificavano, siano riusciti a resistere ( Pag. 48 ).
D'altra
parte, questa situazione non era certo nuova, se già
nei testi compilati dagli storici dell'antica Roma si trovavano
mescolati con noncuranza eventi soprannaturali e non :
"Vi
trovereste eclissi, eruzioni dell'Etna, terremoti, inondazioni,
statue che parlano e che sudano, tombe che si lamentano, mostri,
apparizioni di fantasmi, invasati e molte altre cose di questo
genere." ( Pag. 118 ).
E già
in quell'epoca c'era qualcuno che pescava nel torbido, se è
vero che :
(...) non si tollerava che, spiegando i prodigi con una causa fisica,
venisse negata la loro funzione di presagi, e si togliessero
così al popolo tante vane fantasie di cui si nutriva,
e agli àuguri la maggior parte dei loro impieghi.
( Pag. 212 ).
L'opera
di Bayle vide un grande successo all'epoca della sua pubblicazione,
e fu molto apprezzata dai filosofi illuministi del secolo successivo,
in particolare da Voltaire, che riconobbe nel Nostro uno dei
suoi predecessori. E, per quanto si è detto, la sua opera
meriterebbe maggiore attenzione anche ai giorni nostri.