di Emilio Sassone Corsi01/06/2012 12:16
Il titolo di questo articolo, senza il punto interrogativo, è
lo stesso di una famosa commedia di Peppino de Filippo del 1942,
che mi dà lo spunto per parlare di un’abitudine quotidiana
molto diffusa in Italia e nei Paesi di origine latina.
Chi di noi, svegliandosi la mattina o in auto
per raggiungere il posto di lavoro, non legge o ascolta di tanto
in tanto un oroscopo? Molti di noi non ci credono davvero però…non
si sa mai…È questa la trappola che gli organi d’informazione
e gli astrologi utilizzano per gradualmente abbindolarci. E noi
volentieri ci caschiamo nella convinzione che non siamo padroni
del nostro futuro e non tutto dipenda esclusivamente da noi.
Da molti anni alcuni canali televisivi la
mattina ci propinano in sequenza: le notizie del giorno (i dieci
o cento morti in Iraq o Siria), le condizioni meteo (devo portare
l’ombrello per andare al lavoro?), le condizioni del traffico (quanto
tempo ci metterò per raggiungere il posto di lavoro?), l’oroscopo:
quello che mi accadrà. In questa maniera la ricetta è
pronta e possiamo iniziare la giornata pensando che, se qualcosa
andrà storto, non sarà colpa nostra! In un mondo che
va sempre più di fretta, ultimamente, si sono anche aggiunte
le “minime astrologiche”: un voto a ciascun segno che in pochi secondi
ci descrive la giornata.
Per cercare di arginare questa spinta verso
l’irrazionalità l’Unione Astrofili Italiani e il CICAP da
molti anni hanno dato battaglia a questa sovraesposizione mediatica.
L’UAI, dal 2004, ha costituito una vera e propria commissione chiamata
“Astrologia? No, Grazie!” e ha presentato un disegno di legge in
Parlamento che, in maniera molto semplice, intende disciplinare
il settore imitando ciò che è avvenuto per la vendita
delle sigarette. “Il fumo nuoce gravemente alla salute” è
stampato in caratteri cubitali sui pacchetti di sigarette. In maniera
analoga l’UAI chiede di informare tutti gli utenti lettori o ascoltatori
degli oroscopi che questi non hanno alcuna validità scientifica.
In questi anni il CICAP ha fatto delle precise analisi sulla validità
degli oroscopi verificando che, per descrivere quel che accadrà
per un segno astrologico, un astrologo usa frasi così generiche
e contradditorie che vanno sempre bene.
La necessità di credere a qualcosa
che ci governa e che indirizza la nostra vita è ben descritta
nel libro “Nati per credere” scritto a più mani da
tre autori: Vittorio Girotto (insegna Psicologia Cognitiva all’Università
IUAV di Venezia), Telmo Pievani (insegna Filosofia della Scienza
all’Università di Milano Bicocca) e Giorgio Vallortigara
(insegna Neuroscienze Cognitive all’Università di Trento).
Attraverso una notevole quantità di esperimenti
scientifici, gli autori dimostrano che la mente umana sembra si
sia selezionata per credere (dall’esistenza di un Dio alla banale
credenza astrologica) e per fraintendere l’evoluzione darwiniana.
È per questo motivo che una sbirciatina
all’oroscopo magari la diamo, pur essendo convinti che non ci si
debba credere: non si sa mai…