Astrologia? No, grazie!

Commenti e interviste relative all'articolo comparso su Repubblica il 24 maggio 2005

Comunicati stampa UAI



29 dicembre 2005

7 gennaio 2005
7 aprile 2004
7 marzo 2004


Comunicato stampa del 7 gennaio 2005

 COMUNICATO STAMPA
29/12/2005
Si chiude l'anno della fisica, torna in auge l'astrologia.
Gli oroscopi riprendono la loro invasione, nonostante una nuova regolamentazione televisiva.

L'Unione Astrofili Italiani prosegue la sua campagna per il "bollino" sulle previsioni astrologiche.
L'Unione Astrofili Italiani continua a dire "Astrologia? No, Grazie!", proseguendo la campagna di sensibilizzazione del pubblico nei confronti di una disciplina che può sfociare in onerose truffe e veri e propri raggiri con abuso di credulità.

Il 2005 è stato l'anno mondiale della fisica: per 12 mesi si è parlato del progresso della scienza e dei grandi personaggi che hanno, con le loro scoperte, cambiato il mondo e le sue prospettive.
Ma evidentemente questo non è bastato a vincere lo strapotere della superstizione, che ritorna come sempre con prepotenza, a cavallo tra dicembre e gennaio, nelle previsioni astrologiche dei sedicenti "lettori del futuro", pronti a dirci cosa ci aspetta per il 2006 e come dovremo regolare i nostri comportamenti.

Secondo gli astrologi non siamo padroni del nostro futuro, perché esso ci viene indicato dagli astri attraverso una folta schiera di personaggi che in molti casi non esitano a far pagare salati i loro consulti: peccato che, come evidenziato anche quest'anno dal CICAP, le previsioni abbiano ben poco riscontro nella realtà dei fatti che accadono.
Nonostante questo, l'astrologia continua a essere considerata una "scienza", promovendo dalla leggenda alla concreta realtà la previsione del futuro: i termini "astrologia", "astronomia" e "astrofisica" vengono considerati sinonimi, a volte non soltanto nell'immaginario collettivo ma anche sui mezzi di informazione.

Contro il dilagare di una pericolosa forma di incultura che rischia di sfociare in vere e proprie truffe, anche l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha ritenuto opportuno intervenire sulla questione imponendo delle limitazioni alla trasmissione di televendite.
Dopo un pronunciamento del TAR del Lazio, dal 9 novembre 2005 le televendite di astrologia, cartomanzia e pronostici vari sono vietate dalle 7 alle 23, e non potranno più pubblicizzare numerazioni telefoniche come l'166 o l'899: purtroppo, allo stato attuale, questa limitazione imposta dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni risulta completamente disattesa.

Dopo la lettera aperta del 7 gennaio 2004, alla quale hanno aderito quasi 2000 persone, l'Unione Astrofili Italiani continua a porre il problema all'attenzione del pubblico e soprattutto dei media, il cui ruolo è fondamentale per la corretta informazione sulla netta classificazione dell'oroscopo come "attività di intrattenimento" e non certo come "sicura predizione del futuro".
Obiettivo concreto, sul quale sono già state coinvolte le istituzioni parlamentari, un "bollino" da affiancare alle previsioni astrologiche che indichi in maniera esplicita ciò che tutti dovrebbero sapere: che stanno leggendo qualcosa che ha a che fare con l'intrattenimento e il divertimento, e non certo con ciò che accadrà davvero nel loro futuro.
Nel frattempo, a luglio 2005 alcuni parlamentari hanno presentato una proposta di legge che integri nel Codice Penale italiano l'abuso di credulità popolare e alcune disposizioni per il divieto di trasmissioni televisive con la partecipazioni di cartomanti, indovini, taumaturghi e medium.
La campagna dell'UAI prosegue, le adesioni continuano numerose e i commenti rivelano che la necessità di "difesa" dall'eccessiva diffusione dell'astrologia e degli oroscopi è sentita in maniera sincera da molti cittadini che ritengono insopportabile che la pretesa di predire il futuro invada anche spazi destinati all'informazione.
Per gli aggiornamenti, si può consultare lo spazio web dedicato ad "Astrologia? No, Grazie!" sul sito UAI: http://astrologianograzie.uai.it


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Comunicato stampa del 7 marzo 2004

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COMUNICATO STAMPA del 7 marzo 2004

Oltre 1000 adesioni in due mesi
L'UAI prosegue nella sua sensibilizzazione per ridurre la diffusione dell'astrologia


Due mesi fa, il 7 gennaio 2004, l'Unione Astrofili Italiani ha inviato ai mezzi di informazione la sua "Lettera aperta sull'eccessiva diffusione dell'astrologia" (il testo completo è disponibile sul web all'indirizzo http://scis.uai.it/astrologia.htm), che in questo periodo è stata sottoscritta da oltre 1000 firmatari, tra i quali anche molti personaggi illustri del mondo scientifico e culturale italiano.
Anche il Telefono Antiplagio ha aderito all'iniziativa, che si propone di sensibilizzare opinione pubblica e mezzi di comunicazione affinché le previsioni astrologiche non invadano più gli spazi di informazione, fianco a fianco con le notizie vere e proprie senza alcun discrimine, e che risulti sempre chiaramente indicato che gli oroscopi non offrono certezze scientificamente provate.
L'astrofisica Margherita Hack ha commentato la campagna UAI affermando che "queste superstizioni secoli fa trovavano la loro giustificazione nell'ignoranza; nel 2004 è assurdo che i mezzi di informazione mettano insieme oroscopi e notizie."

La vera notizia, sottolinea Corrado Lamberti, che assieme alla Hack dirige la rivista Le Stelle, è piuttosto il fatto che "siamo il Paese più infestato di oroscopi e ciarlatani del Vecchio Continente; non vale la pena di farne una crociata, piuttosto facciamo sentire ridicoli, provincialotti e inadeguati ai tempi che viviamo i giornali e le TV che ospitano oroscopi, con un bonario compatimento." Anche perché, come fa notare l'antropologa Cecilia Gatto Trocchi, dell'Università di Roma Tor Vergata, "nessuno azzecca le previsioni: una donna astronauta avrebbe dovuto partorire nello spazio; O. J. Simpson, implicato in un assassinio, avrebbe dovuto farsi prete; Michael Jackson sarebbe dovuto diventare donna; in Palestina sarebbe dovuta arrivare la pace entro il settembre 2000, e Saddam Hussein sarebbe dovuto morire di infarto nel dicembre di quello stesso anno.

E come se non bastasse, molte di queste previsioni vengono fatte dietro congruo pagamento!"
Molti astrologi, dunque, vendono - spesso a caro prezzo - verità rivelate che tali non sono. Anche perché, spiega il matematico Piergiorgio Odifreddi, dell'Università di Torino, "i segni zodiacali sono invenzioni mitologiche e non oggetti astronomici", quindi gli oroscopi non si basano su delle realtà fisiche concrete. L'Unione Astrofili Italiani proseguirà, nei prossimi mesi, la sua azione di sensibilizzazione; l'obiettivo prefissato è quello di una concreta diminuzione della diffusione, oggi senza dubbio eccessiva, di oroscopi e previsioni astrologiche, soprattutto in quegli spazi che dovrebbero essere riservati esclusivamente all'informazione.

Il responsabile della campagna, Paolo Ferretti, può essere contattato all'indirizzo e-mail
antares.76@panservice.it

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Web Page http:astrologianograzie.uai.it
e-mail:
astrologianograzie@uai.it

 

Comunicato stampa del 7 aprile 2004
Prime significative prese di posizione ufficiali contro l 'eccessiva diffusione dell'astrologia

Altri importanti riscontri della campagna degli astrofili per tutelare l'informazione.

Concordano con l'UAI il Comitato televendite e la Direzione istruzione e cultura dell'UE.
Ciononostante, si fa ancora confusione tra scienza e non-scienza sui quotidiani nazionali

Prosegue la campagna di sensibilizzazione che l'Unione Astrofili Italiani ha iniziato tre mesi fa, il 7 gennaio, con l'invio ai mezzi di informazione della "Lettera aperta sull'eccessiva diffusione dell'astrologia". Sono ormai quasi 1.200 le adesioni sul sito: http:astrologianograzie.uai.it.htm , dove oltre al testo completo della Lettera, con la possibilità di aggiungersi ai firmatari, si può trovare anche una ricca rassegna stampa su quanto è accaduto intorno all'iniziativa.


Concorda con la posizione dell'UAI anche il Comitato di controllo sulle televendite, organismo del Ministero delle Comunicazioni; presieduto dal dott. Adalberto Baldoni, presidente della Commissione per l'assetto del sistema radiotelevisivo, il Comitato ministeriale ha recentemente approvato, in seduta plenaria, un ordine del giorno nel quale si evidenzia soprattutto il rischio che i mezzi di comunicazione possano esaltare la credibilità di determinate pratiche, con un conseguente danno culturale anche rilevante e si chiede un intervento del Ministro che solleciti le emittenti a compiere il loro lavoro con piena responsabilità nei confronti del ruolo sociale e culturale che rivestono.

Anche la Commissione Europea accoglie con favore la campagna contro l'eccessiva confusione tra informazione e pseudoscienze: in una lettera inviata al Presidente dell'UAI, Harald Trettenbrein, della Direzione generale istruzione e cultura, dipartimento Cultura, politica audiovisiva e sport, a nome del Presidente Romano Prodi, ricorda che esistono degli "standard minimi per le trasmissioni radiotelevisive nell'Unione europea" stabiliti dalla direttiva comunitaria "Televisione senza frontiere" e che tutti gli Stati membri dovrebbero "garantire i livelli di qualità della programmazione, in particolare per quanto concerne le emittenti di servizio pubblico."

Tuttavia, sui media italiani si fa ancora molta, anzi troppa, confusione: il più diffuso e letto quotidiano a diffusione nazionale ha affiancato a una notizia scientifica sulla scoperta di un nuovo corpo del sistema solare l'intervista a un astrologo che parla dell'influsso del nuovo pianeta sulle scoperte scientifiche delle scienziate donne. La credibilità che viene automaticamente tributata dai lettori a tali affermazioni ha delle pericolose ricadute sul livello culturale dei cittadini, ed è assurdo che in una nazione sviluppata, nel 2004, vengano proposti accostamenti tra scienza e non-scienza senza alcuna discriminante.

L'Unione Astrofili Italiani proseguirà, nei prossimi mesi, la sua azione di sensibilizzazione; l'obiettivo prefissato è quello di una concreta diminuzione della diffusione, oggi senza dubbio eccessiva, di oroscopi e previsioni astrologiche, soprattutto in quegli spazi che dovrebbero essere riservati esclusivamente all'informazione.
Il responsabile nazionale della campagna, Paolo Ferretti, può essere contattato all'indirizzo e-mail antares.76@panservice.it


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Emilio Sassone Corsi
Presidente Unione Astrofili Italiani
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