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stelle piccine

La Chiocciolina Briciola Briciolina
Le Novelle dell'Orsa di Giuliana Sansoni

Personaggi:
Briciola-Briciolina, la chiocciolina
Chiocciola Lola, la madre,
Ellin, la rondinella
la Stella Polare, la settima stella del Carro dell'Orsa Minore
le altre stelle Merak e Dubhe
le stelle del Carro dell'Orsa Maggiore

A Tommy, l'orsetto
perché possa trovare
tutte le sue buone stelle, dedico


10 agosto 2001, San Lorenzo
Illustrazioni di Giuliana Sansoni - Proprietà artistica e letteraria riservata a Giuliana Sansoni
e-mail: juliepicasso@gmail.com

finito di stampare nel novembre 2006



Ciao bambini!
Quante volte, durante le calde notti estive, osservando il bel cielo stellato, avrete osservato la Via Lattea, la lunga luminosa e spumeggiante scia che attraversa il nostro firmamento da est ad ovest? Moltissime volte, vero? Conoscete dunque la sua leggenda? No? Allora ve la racconterò io quella storia così come l'hanno narrata una sera d'estate Merak e Dubhe (che sempre il lingua araba vuol dire le due stelle più belle del Carro dell'Orsa Maggiore a cinque passi dalla Stella Polare. E Sapete che Merak in lingua araba vuol dire "Orso" e Dubhe nella stesa lingua vuol dire "i reni dell'Orso?


C'era una volta, tanto tempo fa, Briciola-Briciolina, una chiocciolina dalla splendida casetta di cristallo tinta dei bei colori del tramonto e guarnita con una finestrella con molti fiori.

La piccola viveva con la mamma Lola in un delizioso giardino pensile situato nel bel mezzo di un castello adagiato sulla cima di un'alta montagna.
Intorno a lei, per quella favorevole posizione, si scorgevano solo uccelli in volo, nuvole e nuvolette, e naturalmente, quando il tempo lo permetteva un immenso cielo turchino.

Lola, la madre, era molto orgogliosa di avere una figlia così graziosa, ma sapeva anche quanto fosse delicata, per questo spesso le raccomandava di sapersi guardare:

"Briciola-Briciolina, tu sei unica perché sei nata, a differenza dalle altre chiocciole, con una casetta tutta di vetro! Presta dunque attenzione a come ti muovi e non metterti nei pericoli!"

Invece la piccola chiocciola, come certi giovani della sua età, frequentemente disubbidiva e non le pareva vero di scorrazzare in lungo e in largo su tutti i muri, anche i più arditi del castello, o di giocare fra cespuglietti di vetriola e violaciocca in bilico su dei pericolosi pendii.


"Briciola-Briciolina se cadi da lassù ti rovinerai..." - le gridava la madre sempre pronta a tenerla d'occhio benché impegnata nei suoi lavori di chiocciola. - "Se cadi ti fracasserai tutta..."

Ma Briciola-Briciolina temeraria e molto curiosa non ascoltava certamente i consigli del genitore e preferiva far di testa sua.

Una sera d'estate, durante una delle sue solite intrepide passeggiate, raggiunse la cima più alta del castello, e lassù, da quell'altezza incredibile riuscì per la prima volta a scorgere il gran cielo e finalmente a contemplare le bellissime stelle. Rimase ammaliata da quello spettacolo e un giorno disse alla madre del suo desiderio.

"Voglio volare mamma Lola e perlustrare il cielo! Lo fanno tutti lassù: i falchi, le rondini, le colombelle, i passeri. E volano per lo spazio anche le coccinelle, le api, le libellule. Col volo potrei raggiungere le grandi stelle..."

"Che dici, figlia mia!" - le rispose la madre allarmata. - "Non penserai davvero di volare e raggiungere il cielo stellato? Tu non hai le ali! Per noi chiocciole è già tanto se possiamo arrampicarci su certi muri sconnessi. lo stesso possiamo considerarci fortunate perché abbiamo a disposizione un'abitazione tutta per noi; la tua poi tutta di vetro è così deliziosa!"

Quelle però furono parole dettate al vento perché appena qualche giorno dopo Briciola-Briciolina indomabile e determinata nel voler conoscere ad ogni costo lo spazio infinito, si portò pian pianino, sulla cima più alta del castello, proprio dove sventolava la bandiera e una volta lassù chiese alla rondine Ellin, che stava costruendo il suo nido d'insegnarle a volare.

"Vorrei perlustrare il cielo, vedere com'è fatto, contare le stelle e alla fine, scorgere anche il mare...tu insegnami a volare, pertanto!" - le disse.

La rondinella dopo averla guardata con pena le rispose che quello che domandava era impossibile:

"Tu non hai le ali, come puoi volare?" - le disse volando via.

La chiocciolina insoddisfatta da quella dichiarazione pensò che lo stesso doveva farcela da sola, così si portò lestamente sul bastione più alto del castello e da lassù, senza pensarci troppo, si lasciò andare nella bell'aria limpida proprio come aveva visto fare alle rondini.

"Volo... volo in poco tempo potrò sapere di quelle meravigliose stelle..." - gridò; e invece rotolava giù dal muro drammaticamente e rovinosamente rompeva la sua stupenda casetta.

Si svegliò fra le braccia della madre, strinta fra bende che tenevano insieme tutti i vetri della sua casetta quasi completamente rovinata.

"Finalmente gliel'hai fatta!" - le sussurrò la madre quando si accorse che la figlia cominciava a riprendersi.

- "Che spavento mi hai fatto prendere! lo stesso ce la farai a riavere anche la tua casetta come una volta! Certo dovrai startene ferma ferma per una settimana almeno."

Ma non trascorse la settimana di convalescenza perché Briciola-Briciolina per la sua gran volontà già al quinto giorno era completamente guarita e la sua casetta diventata più bella di prima. Al sesto giorno, poiché poteva camminare ormai come una lepre, si portò nuovamente sul muro della torre e da lassù, cercando di raggiungere il cielo infinito, incontrando nuovamente la rondine Ellin le confidò del suo desiderio di volare senza indugi.

"Voglio volteggiare intorno alle stelle e sapere come son fatte; e già che ci sono, voglio volare sopra il mare..."

La rondinella volandole vicino le rispose con pazienza che ciò non era possibile.

"Briciola-Briciolina, lo sai che non puoi volare! Non t'è bastato il capitombolo dell'altro giorno? Vuoi far morire di crepacuore tua madre?"

"Ti ho detto che voglio volare! Voglio volare!" - gridò la bella chiocciolina fra singhiozzi e pianti disperati. - "Desidero conoscere le stelle!"

"E va bene, chiocciola ostinata!" - riprese Ellin dopo averci pensato un po' su. - "Poiché per te è così importante volare, conoscere le stelle, e perché tu non metta insieme altri guai con quest'idea del volo ad ogni costo... beh, penso che potrei davvero far qualcosa!"

"Potresti far qualcosa per me? Davvero?" - fece subito Briciola-Briciolina: ormai le sembrava di essere già nel firmamento.

"Sì, potrei..." - continuò la rondine come se stesse per cantare. - "... potrei portarti io su per il cielo e farti volare con me! Che ne pensi?"

"Sarebbe fantastico! Accetto! Quando si parte?" - gioì la chiocciolina; e subito incominciò a serrare la porticina di casa come sua abitudine prima di una partenza.

"In ogni modo decolleremo solo al tramonto! Per il momento devo correre a completare il mio nido. tu intanto fatti bella e prepara delle provviste!" - fece Ellin in fretta prima di scomparire fra i bastioni del castello.


Al crepuscolo la rondine puntuale tornò dalla chiocciolina e dopo averla caricata sulle sue ali, partirono entrambe verso l'immenso spazio del cielo. La sera era stupenda, profumava, e i colori dorati del tramonto erano avvolgenti. La terra intanto diventava sempre più piccola e il cielo sempre più grande. Anche il mare le avvolse ed Ellin chiese a Briciola-Briciolina se l'aveva immaginato così esteso.

"Non l'avrei mai pensato; mai!" - esplose con impeto. "Ma il mare e il cielo sono la stessa cosa?"

La rondine sorrise e invece di risponderle continuò il suo volo puntando lo spazio sconfinato. La chiocciolina esultava:

"E' bello volare, il respiro si fa più leggero e i pensieri sembrano di spuma, il cuore canta.guarda la terra, è solo un puntino."

Improvvisamente una notte nera le avvolse completamente: cielo, terra, mare erano scomparsi e una pesante coltre scura prese a sommergerle. La chiocciolina coi primi accenni d'oscurità si spicciò a chiudersi nella sua casetta come faceva quando intuiva il pericolo e incitò la rondine a rientrare.

"Per questa volta ne ho abbastanza della tua passeggiata. Adesso voglio tornare subito a casa." - fece presa da un presentimento di imminente sventura. - "Torna subito verso casa, ho paura!"

Ma la rondine, malgrado vari tentativi, per il buio assoluto non riusciva ad individuare la vecchia strada, allora gridò la sua disperazione, mentre un gran pianto cominciava a prenderla tutta:

"Non riesco a vedere nulla! Non riesco a ritrovare la via giusta. ci siamo sperse davvero; non so da che parte andare!"

"Non puoi riportarmi a casa? Ma è terribile!" - gridò Briciola-Briciolina dalla sua casetta: ormai era consapevole del disastro ed era annientata dalla paura. - "Torniamo subito al castello, voglio la mia mamma, subito!"

Tuttavia i pianti e lo sgomento di entrambe apparvero inutili e tutto sembrava essere perduto per sempre, quando... quando all'improvviso la settima stella del Carro dell'Orsa Minore, la Stella Polare, che si trovava in quei paraggi, accorgendosi del disagio delle due naviganti corse in loro aiuto.

Lanciò allora nel cielo molta polvere di stelle che andò a depositarsi sulla lunga scia appiccicosa che la chiocciolina aveva lasciato dietro di sé durante il viaggio, infine invitò le altre sue compagne, tutte le stelle del carro dell'Orsa Minore, poi Merak e Dubhe, le due stelle più belle dell'Orsa Maggiore a fare altrettanto: le stelle non abbandonano che le ama.

Poco dopo il cielo era un solo bagliore e la striscia di Briciola-Briciolina, ormai colma di tanta polvere luminosa si era trasformata nella scintillante ed effervescente Via Lattea. La rondine Ellin esterrefatta ma anche incantata prese subito quella luminosa via e in un attimo si trovò in vista del castello.


Vieni fuori Briciola-Briciolina, corri a vedere cosa è accaduto!" - fece la rondine col grido allegro mentre il suo volo si faceva più ardito. - "Ammira la tua scia! Guarda che bella strada è diventata: percorrendola e guidati ancora dalla buona Stella Polare, raggiungere il nostro castello sarà una bazzecola! Certo non potremo dimenticare tutte le altre stelle del cielo!"

Briciola-Briciolina incoraggiata dal richiamo gioioso dell'amica, corse ad affacciarsi alla finestra e scorgendo l'incanto che la polvere di stelle aveva lasciato sulla sua scia, uscì all'aperto. Ormai quieta, esultante, si distese, e mentre la rondine la riportava con un volo sicuro al castello, si lasciò conquistare ancora una volta dal gran cielo stellato, e dell'intera bellezza della Costellazione del Carro dell'Orsa Minore che procedeva con lei. La ringraziò per il suo aiuto. Poi percepì l'aria sottile e profumata della sua terra: presto avrebbe ripreso la solita vita, ma chissà se un giorno avrebbe volato davvero? Si addormentò con quel desiderio, e intanto Ellin la depositava dolcemente fra i fiori del suo giardino pensile.

Quando si svegliò il sole già si trovava alto nel cielo e la madre, che le aveva appena preparato una saporita colazione, l'abbracciò con affetto.

"Dove sei stata tutta la notte? A cercare l'insalatina sui bastioni? Ti ho atteso..." - disse.

Briciola-Briciolina, felice di trovarsi nuovamente in famiglia, raccontò del meraviglioso viaggio e dell'avventurosa ricerca della Via perduta, infine dell'aiuto delle belle stelle dell'Orsa Minore e dell'Orsa Maggiore e della nuova strada, la Via Lattea appunto, che le permise di tornare a casa sana e salva.

La madre l'ascoltò con attenzione, ma pensò ad un nuovo sogno della figlia.

Finalmente con l'oscurità della sera la Chiocciola Lola vide uscire dalla porta aperta della casetta di vetro della figlia un abbagliante fascio di luce ed una miriade di Polvere di Stelle spargersi per il giardino e continuare verso il cielo per unirsi ancora alla Via Lattea. In quell'attimo l'anziana chiocciola comprese che la figlia aveva raccontato la verità.

"Ma non dimenticare!" - le disse abbracciandola poco dopo. - "Tu sei una chiocciolina, lascia il volo a chi ha le ali; è più sicuro." - disse Lola con forza.

Successivamente Briciola-Briciolina insieme alla rondine Ellin e alla madre, si distese sul prato fiorito a contemplare il cielo dell'estate.

"E' affascinante la Via Lattea, mamma, e sono belle le stelle." - sussurrò felice.


fine


Per gentile concessione dell'autrice Giuliana Sansoni

Stelline

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