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Rainer Maria Rilke

 
fotografie di Paolo Volpini - 2012

L'Ange du meridien
Chartres

Im Sturm, der um die starke Kathedrale
wie ein Verneiner stürzt der denkt und denkt,
fühlt man sich zärtlicher mit einem Male
von deinem Lächeln zu dir hingelenkt:

lächelnder Engel, fühlende Figur,
mit einem Mund, gemacht aus hundert Munden:
gewahrst du gar nicht, wie dir unsre Stunden
abgleiten von der vollen Sonnenuhr,

auf der des Tages ganze Zahl zugleich,
gleich wirklich, steht in tiefem Gleichgewichte,
als wären alle Stunden reif und reich.

Was weißt du, Steinerner, von unserm Sein?
und hältst du mit noch seligerm Gesichte
vielleicht die Tafel in die Nacht hinein?

L'angelo della meridiana
Chartres

Nella Tempesta sulla cattedrale
forte che nega e sferza ogni pensiero,
in un attimo il tuo sorriso è tale
che a te ci attrae più dolce e leggero:

ridente Angelo, forma che si avverte,
una bocca che cento ne comprende:
non senti al tuo orologio che le intende
pieno, sfuggire le nostre ore incerte,sull’insieme

dei giorni sempre uguale,
vero in un equilibrio misterioso,
come ogni ora fosse piena e bella.

Che sai, Pietra, della vita reale
nostra? e mostri un aspetto più gioioso
se alla Notte rivolgi la tabella?



Die Sonnenuhr


Selten reicht ein Schauer feuchter Fäule
aus dem Gartenschatten, wo einander
Tropfen fallen hören und ein Wander-
vogel lautet, zu der Säule,
die in Majoran und Koriander
steht und Sommerstunden zeigt;

nur sobald die Dame (der ein Diener
nachfolgt) in dem hellen Florentiner
über ihren Rand sich neigt,
wird sie schattig und verschweigt -.

Oder wenn ein sommerlicher Regen
aufkommt aus dem wogenden Bewegen
hoher Kronen, hat sie eine Pause;
denn sie weiß die Zeit nicht auszudrücken,
die dann in den Frucht- und Blumenstücken
plötzlich glüht im weißen Gartenhause.



La Meridiana


Di brivido umido guasto talvolta
dall’ombra del giardino vien sentore
gocce senti cadere e un migratore  
uccello canta alla colonna, avvolta
di maggiorana e coriandolo in fiore
e mostra le ore estive tutte quante;

ma appena (col suo servo) la damina
col cappello di paglia fiorentina
si china un po’ sull’orlo del quadrante,
si fa ombra e svanisce in un istante

O se talvolta un temporale estivo
con moto altalenante è già in arrivo
dalle alte vette, lei si mette in quiete;
perché non sa indicare il tempo fuori
che nel giardino di frutti e di fiori
arde improvviso la bianca parete .


Segnalazione di Sergio D'Amico
http://quadrantisolari.uai.it

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