Cromosfera

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La zona di atmosfera che sovrasta i bassi strati fotosferici, densi rispetto rispetto ai sovrastanti, prende il nome di cromosfera. Questa zona ha uno spessore notevolmente superiore di quello della fotosfera: si estende infatti per circa 10 000 km, ma ciò nonostante emette molto meno radiazione della fotosfera perché la densità del gas è circa 100 000 volte inferiore a quella degli strati fotosferici. Per questa ragione non è possibile osservare in condizioni normali la cromosfera in quanto la sua debole emissione non riesce a distinguersi quando è immersa in quella assai più intensa della sottostante fotosfera. Solo durante i pochi attimi che precedono e seguono un’eclisse totale di Sole la cromosfera diventa osservabile come banda dal colore rossastro da cui il nome ( dal greco chroma = colore).

Lo spettro di questa parte dell’atmosfera solare, che è possibile riprendere durante un’eclisse e che è denominato spettro flash (flash spectrum), è ricco di righe di emissione dovute ad atomi fortemente ionizzati. La presenza di materia in alto stato di eccitazione indica che la temperatura della cromosfera è superiore a quella della fotosfera; ora viene fatto di chiedersi per quale ragione ciò accade dato che la fotosfera una regione a temperatura decrescente verso l’esterno e priva di energia capace di riscaldare il gas di cui è formata. La spiegazione del fenomeno, che presenta tuttavia alcuni aspetti ancora non completamente chiari, è da ricercarsi nella formazione di onde d’urto, onde che comprimono la materia con un meccanismo analogo a quello con cui un aereo supersonico comprime la materia che forma la nostra atmosfera. Queste onde d’urto nascono nella regione interna del Sole in cui sono presenti forti correnti convettive, si propagano nella fotosfera sotto forma di onde sonore e si trasformano in onde d’urto nella cromosfera, dove la densità del gas è ormai estremamente bassa.