Sant'Agostino |
Il
Tempus animi "Che cos'è, allora, il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me ne chiede, non lo so [...] Se futuro è passato esistono, vorrei sapere qual è la loro sede. Se per ora non ci riesco, so però che, ovunque siano, non vi sono come futuro e passato, ma come presente; perché se anche là sono come futuro o come passato, o non vi sono ancora o non vi sono più. Quindi, ovunque siano, comunque siano, non vi sono che in forma di presente [...] Ciò che esiste è il presente, non il futuro. Perciò quando si dice che si vede il futuro, non si vede il futuro in se stesso, che non esiste ancora, ma si vedono forse cause o indizi suoi, già esistenti [...] Risulta dunque chiaro che futuro e passato non esistono, e che impropriamente si dice "Tre sono i tempi: passato, presente e futuro". Più esatto sarebbe dire: "Tre sono i tempi: il presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro". Queste ultime tre forme esistono nell'anima, né vedo possibilità altrove: il presente del passato è la memoria, il presente del presente è l'intuizione diretta, il presente del futuro è l'attesa. [...] Se possiamo farci un'idea del tempo, solo un punto può chiamarsi presente, quello che non si può più suddividere in parti, per quanto piccolissime: ma anche quel punto trasvola così rapido dal futuro al passato, da non avere estensione alcuna di durata. Perché, se l'avesse, sarebbe divisibile in passato in futuro: il presente non ammette estensione".
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