Nota
cura di Enrico Del Favero della Sezione
Quadranti Solari UAI
Il
22 marzo 2007 è stata inaugurata a Milano in Piazza
San Fedele 2 presso lo Spazio Culturale della banca francese
BNP PARIBAS, nelle immediata vicinanze di Piazza della
Scala, una mostra sugli orologi solari, o meridiane, portatili.
La mostra si articola in sei vetrine prospicienti alla
piazza e quindi sempre visibili dall'esterno dello spazio,
in cui sono stati esposti circa 120 quadranti solari quasi
tutti di tipo portatile sistemati su ripiani o appesi
alle pareti laterali delle vetrine. Si tratta di esemplari
di grande varietà e notevole pregio realizzati
fra il 1500 e il 1800 sopra tutto all'estero, in Germania,
Francia e Inghilterra.
Due delle sei vetrine della mostra viste dalla piazza
San Fedele
L'allestimento della mostra ha visto la preziosa collaborazione
dello gnomonista Silvio Magnani di Canneto Pavese (Pavia)
che ha curato anche la didascalie delle vetrine e dei
singoli orologi, nonchè un fascicolo di una trentina
di pagine che illustra in dettaglio i contenuti dell'esposizione.
Il fascicolo, da cui è stata tratta parte di questa
nota, riproduce in copertina una rara meridiana da tavola
in carta, con un piccolo stilo ripiegabile, utilizzata
da un monaco del XVII secolo per la determinazione del
tempo delle sue preghiere. Esso è a disposizione
degli interessati, fino a esaurimento delle copie, presso
la sede dello Spazio (tel. 02 72472012) retrostante alle
vetrine della mostra. La mostra è aperta al pubblico
dal lunedà al giovedà di ogni settimana
dalle 14 alle 18. Essa resterà visibile fino a
fine settembre 2007.
La copertina del fascicolo sulla mostra.
In alto è presente uno stilo ripiegato in carta
di forma triangolare.
Si ricorda che a Milano in via Manzoni 12, a breve distanza
da Piazza San Fedele, presso il Museo Poldi Pezzoli (ore
10-18, con chiusura il lunedà), è esposta
in una apposita sezione la collezione di oltre 200 orologi
solari portatili già di proprietà dell'architetto
Piero Portaluppi (1888-1967) cui è dovuta fra l'altro
la progettazione del Planetario Hoepli di Milano che risale
al 1930.
Gli
orologi solari portatili o le meridiane portatili, come
di solito vengono chiamate, sono presenti in Europa fin
dall'antichità. La mostra riguarda tuttavia il
periodo della loro massima diffusione che va dal XVI al
XIX secolo. All'inizio di questo periodo la meridiana
portatile veniva utilizzata in sostituzione o in abbinamento
all'orologio meccanico ancora molto costoso e impreciso.
Con il perfezionarsi dell'orologio meccanico e con il
suo diffondersi a costi sempre più concorrenziali,
la meridiana perde d'interesse come misuratore del tempo,
fino praticamente a scomparire all'inizio del XX secolo.
Molto
varia è la tipologia di queste meridiane: la maggior
parte ha lo stilo rivolto alla Stella Polare e utilizza,
per la determinazione dell'ora, l' "angolo orario"
che il sole genera nel suo movimento apparente (360 gradi
in 24 ore) attorno all'asse terrestre. Altre utilizzano
l' "altezza" del sole, altre ancora l' "azimut".
I
sistemi orari da esse utilizzati sono di solito due. Il
primo è quello delle cosiddette ore italiche, in
uso in Italia e nei paesi latini, che vedeva il giorno
di 24 ore iniziare al momento del tramonto del Sole e
terminare al tramonto del giorno successivo. Il secondo
è quello delle ore oltramontane, utilizzato cioè
al di là delle Alpi, o francesi, in uso nel resto
dell'Europa, con il giorno di 24 ore che iniziava e terminava,
come avviene oggi, alla mezzanotte
Tutte
indicano tuttavia il tempo vero solare locale che differisce
da quello segnato dai nostri attuali orologi meccanici,
il tempo medio del meridiano medio del fuso dell'Europa
Centrale ( brevemente il TMEC) per tre motivi:
- L'Equazione
del Tempo, differenza fra il tempo vero e quello medio,
dovuta principalmente alla diversa velocità della
terra nel percorrere la sua orbita ellittica attorno
al Sole nei varie periodi dell'anno. Può variare
nel corso dell'anno entro un massimo di più o
meno 15 minuti primi.
- La Costante
Locale, che è la differenza fra il tempo vero
solare locale in corrispondenza ad un meridiano di riferimento
(per il fuso dell'Europa Centrale è quello che
passa per l'Etna) e il meridiano che passa per il luogo
di calcolo dell'orologio solare. Vale 4 minuti primi
per ogni grado di differenza delle longitudini di detti
due meridiani. Per Milano per esempio è di circa
24 minuti primi costanti in tutti i giorni dell'anno.
- L'ora così
detta estiva o legale nel periodo, di circa 7 mesi,
in cui essa è vigente.
Vengono
di seguito esaminati, accompagnandoli con delle immagini,
i principali tipi di orologi solari presenti nella mostra.Â
Orologio
del pastore
L'orologio
è costituito da un cilindro, dotato di un piccolo
stilo ripiegabile. La superficie del cilindro riporta
una scala delle date e una scala oraria. Lo stilo deve
essere posizionato in corrispondenza della data dell'osservazione.
Il cilindro, mantenuto in posizione verticale, verrà
ruotato finchè l'ombra dello stilo sarà
anch'essa verticale. L'ora sarà letta sulla scala
oraria in corrispondenza dell'estremità dell'ombra
dello stilo. L'orologio del pastore è un orologio
d'altezza e funziona solo per la latitudine del luogo
per il quale è stato costruito.
Alcuni
tipi di orologi del pastore con gli stili ripiegabili
aperti in posizione orizzontale.
Orologio
ad anello
Questo
tipo di orologio, noto sin dal tempo dei romani, è
composto essenzialmente da una fascia metallica di pochi
millimetri di larghezza piegata ad anello. Sulla superficie
interna è riportata la scala oraria. Sulla superficie
esterna scorre un secondo sottile anello, adattabile alla
data, su cui è ricavato un piccolo foro. Il raggio
solare passante attraverso il foro colpisce con un bollo
di luce la scala oraria dell'orologio, indicando così
l'ora. Anch'esso è un orologio d'altezza ed è
costruito per il luogo dove viene utilizzato.
Tre orologi ad anello di varie dimensioni
Orologio
ad anello equinoziale
L'anello
equinoziale può essere associato alla famiglia
degli orologi di altezza; è "universale",
può cioè essere utilizzato a tutte le latitudini
e quindi adatto alle persone che frequentemente si spostavano
in località diverse. L'orologio è costituito
da due anelli. Quello esterno rappresenta il meridiano
del luogo e riporta la regolazione della latitudine. L'anello
interno rappresenta l'equatore celeste sulla cui superficie
interna è incisa la scala oraria.
Sul
primo anello, in posizione diametrale a simulare l'asse
terrestre, è fissato un ponte su cui scorre un
cursore, regolabile secondo la data di osservazione; sul
cursore è ricavato un piccolo foro. L'anello mantenuto
sospeso è fatto ruotare finchè il raggio
di sole che passa attraverso il piccolo foro colpisce
la scala oraria, indicando l'ora.
Per
facilitare l'uso al viaggiatore, spesso veniva incisa
sugli anelli la latitudine di diverse città europee.
Un
orologio ad anello equinoziale. Sulla destra dell'anello
più grande è visibile il punto di sospensione
dell'orologio variabile con la latitudine locale
Dittici
di Norimberga
Un
dittico è costituito da due tavolette incernierate
tra loro ed apribili a libro a 90 gradi. Su ognuna delle
due facce interne è disegnata una meridiana ad
ora "oltremontana", rispettivamente verticale
ed orizzontale. Le due meridiane sono collegate da un
sottile filo che funge da stilo per entrambe. Una bussola
posizionata sulla tavoletta orizzontale permette il corretto
orientamento dell'orologio sull'asse Nord - Sud. Molti
orologi hanno la possibilità di fissare l'estremità
superiore del filo in punti diversi corrispondenti alla
latitudine di vari luoghi.
I
dittici di Norimberga, realizzati generalmente in avorio,
furono particolarmente apprezzati dalla metà del 1500
fino a tutto il 1600.
Il
dittico spesso riportava anche la scala delle ore"italiche"
e "babilonesi" (l'ora "babilonese"
considera l'alba come inizio del giorno), la durata del
giorno di luce, la rosa dei venti e altro ancora. I dittici
di Norimberga erano spesso dotati anche di una "volvella
lunare": conoscendo l'età della luna (numero
di giorni trascorsi dall'ultimo novilunio) era possibile
convertire l'ora letta alla luce della luna nell'ora solare.
Un
dittico di Norimberga in avorio del 1636 di particolare
complessità dotato sul retro di volvella lunare.
Possiede anche quadranti ausiliari con piccoli stili verticali
per diversi sistemi orari.
Orologi
solari d'avorio di Dieppe
Molto
noti sono anche gli orologi solari detti di Dieppe, dal
nome della cittadina francese nella quale nacquero. Sono
simili ai dittici di Norimberga, ma si distinguono per
la caratteristica di essere "azimutali magnetici".
L'orologio
si utilizza nel seguente modo: si predispone la data dell'osservazione
su una apposita volvella; si orienta il dittico nella
direzione del sole; l'ora viene letta su una scala posta
all'interno del quadrante della bussola, utilizzando l'ago
magnetico come indicatore dell'ora. I dittici di Dieppe
furono costruiti per tutto il XVII secolo; il costruttore
più famoso fu Charles Bloud.
Un
orologio solare in avorio di Dieppe con ,sulla destra,
l'astuccio originale di cui è dotato.
Orologi
solari di Augsburg
Augsburg,
città del sud della Germania, posta in posizione
strategica per il commercio nel centro dell'Europa, era
famosa intorno al XVI - XVII secolo per la lavorazione
di oggetti in oro e argento, come pure per la costruzione
di complicati orologi meccanici. Le meridiane di Augsburg
più note, costruite dall'inizio del 1700, sono
del tipo "equinoziale universale".
Sono
costituite da una base metallica fornita di bussola su
cui è incernierato un anello che rappresenta l'equatore
celeste, con al centro uno stilo a spillo a simulare l'asse
terrestre; l'ombra dello stilo, proiettata sulla scala
oraria incisa sull'anello, indica l'ora. L'anello, incernierato
alla base, puòassumere diverse inclinazioni in
accordo con la latitudine del luogo, rendendo la meridiana
universale.
Tra
gli orologi costruiti ad Augsburg è particolare
quello con lo gnomone a filo. La base ottagonale ha al
centro la bussola circondata dalla scala oraria. L'ombra
del filo sulla scala oraria indica l'ora.
Un
orologio solare di Augsburg in argento del XVIII secolo.
Per la lettura dell'ora lo stilo a spillo va ripiegato
di 90 gradi in modo che esso risulti orientato come l'asse
terrestre.
Orologi
solari "Butterfield"
Tra
le meridiane francesi prodotte verso l'inizio del 1700
la più famosa è quella tipo "Butterfield",
che prende il nome dal suo costruttore più noto.
Realizzata in metallo, spesso in argento, di forma quasi
sempre ottagonale, riporta generalmente tre scale orarie,
corrispondenti a tre diverse latitudini. Lo stilo metallico
triangolare è regolabile secondo la latitudine
del luogo con un caratteristico indicatore a forma di
becco di uccellino. Una bussola completa la meridiana.
Per facilitare l'uso al viaggiatore spesso sono incise
le latitudini di diverse città europee.
Un
gruppo di orologi solari "Butterfield". In alto
i relativi astucci.
Meridiane
ad orientamento magnetico
Probabilmente
di origine inglese del tardo '700, questi orologi sono
di uso estremamente semplice. Una piccola meridiana orizzontale,
calcolata per una precisa latitudine, è montata
all'interno di una bussola su un supporto magnetico; la
meridiana si allinea automaticamente sull'asse Nord -
Sud, evitando all'utilizzatore regolazioni manuali.
Tre
tipi di meridiane a orientamento magnetico. Sono realizzate
con quadri in carta e su supporti in legno muniti di coperchio.
Orologi
solari azimutali analemmatici
Lo
stilo di queste particolari meridiane è verticale
e scorrevole lungo una feritoia a fianco della quale è
incisa la scala delle date; lo stilo viene posizionato
in corrispondenza della data di osservazione. L'ora viene
letta osservando l'ombra dello stilo su una scala oraria
di forma ellittica. Spesso la meridiana analemmatica veniva
realizzata in accoppiamento a una meridiana orizzontale
tradizionale. Il corretto orientamento viene raggiunto
senza utilizzare la bussola: si ruota lo strumento finchè
le due meridiane segnano la stessa ora.
Una
meridiana analemmatica accoppiata ad una orizzontale tradizionale
con stilo a vela
Notturlabio
Alla
famiglia delle meridiane può essere associato anche
il "notturlabio" che non utilizza il sole per
indicare l'ora, ma le stelle.
Congiungendo
idealmente Dubhe e Merak, due stelle dell'Orsa Maggiore,
alla stella Polare, otteniamo una grande lancetta di un
immaginario orologio astronomico. Si osserva la stella
Polare attraverso un piccolo foro al centro dello strumento
e si ruota il lungo braccio regolabile fino a farlo collimare
con le due stelle; l'angolo di rotazione del braccio ci
fornisce l'ora.
E'
noto che la rotazione apparente del cielo stellato intorno
alla stella Polare non è in sincronia con il moto
apparente del sole, ma si sfasa di circa un grado ogni
giorno; occorre quindi tenere conto della data in cui
si esegue l'osservazione. Un'apposita regolazione è
prevista sullo strumento.
Un
notturlabio in legno costruito in Inghilterra nel 1717
Meridiane
moderne di grandi dimensioni
Ancora
oggi vengono realizzate in tutto il mondo moltissime meridiane
di ogni tipo e materiale e delle più diverse dimensioni.
In Italia sono attualmente molto diffuse sopra tutto quelle
dipinte su pareti verticali di abitazioni civili o di
pubblici edifici, oltre a quelle orizzontali ubicate su
piazze o cortili per arredo urbano o per usi didattici.
Esse non hanno certo ai giorni nostri lo scopo primario
di farci conoscere l'ora esatta che ci è data,
ormai da molto tempo, dai moderni orologi e da diversi
mezzi di comunicazione.
Va
rilevato anche che l'attuale rinascita o riscoperta delle
meridiane, avvenuta verso la metà del 1900, dopo
un certo periodo di abbandono, si manifesta anche attraverso
tipologie costruttive completamente nuove, ottenute spesso
con i metodi di calcolo e costruzione consentiti dai moderni
calcolatori. Essa trova la sua motivazione di base, in
parte inconscia, nel fascino di queste "macchine-non
macchine"che si muovono silenziose senza consumi
energetici, mosse secondo precise leggi astronomiche,
solo dal Sole.
Meridiana
moderna universale in acciaio inossidabile e vetro
Come
esempio di un tipo non comune di meridiana moderna realizzata
anche mediante calcoli e materiali "sofisticati",
viene presentata nella mostra una meridiana, opera di
Silvio Magnani, che da direttamente, invece dell'ora vera
solare locale, l'ora civile dei nostri comuni orologi
meccanici, il TMEC, ed è regolabile anche, nei
mesi in cui è in vigore, secondo l' "ora legale
estiva".
Una
superficie metallica semicilindrica è stata intagliata
cosà da ottenere 12 linee curve sequenziali, denominate
"lemniscate". Le loro ombre costituiscono le
linee orarie della meridiana e sostituiscono, in questo
caso, quelle rettilinee delle meridiane a tempo vero.
Esse sono visibili in trasparenza su un vetro smerigliato
e si spostano concordemente al movimento del sole. Un
punto rosso disegnato sul vetro funziona da indicatore
dell'ora. Per una più facile lettura, il quadrante
della meridiana è sdoppiato: la parte superiore
si legge in Inverno e in Primavera, l'inferiore in Estate
e in Autunno.
La
meridiana moderna a tempo civile esposta alla mostra.
Un particolare supporto la rende universale adatta cioè
ad essere installata a diverse latitudini e su diverse
superfici.
E
per finire la rassegna delle meridiane portatili presentate
nella mostra milanese di Paribas, una visione ravvicinata
di una delle vetrine.
Una delle vetrine della mostra in cui si notano: sulla
sinistra un gruppo di quadranti solari del pastore, all'estrema
destra due esemplari di piccoli orologi ad anello e, nelle
vetrina centrale a specchi e nei ripiani superiori, orologi
ad anello equinoziali di varie dimensioni.