La
diffusione dellastrologia, e in particolare dei
banali oroscopi spacciati quotidianamente dai giornali
(in particolare nei famigerati supplementi) e dalla tv,
che talvolta vi dedica interi programmi, ha raggiunto
un livello impensabile per chi ignora il "pappagallismo"
da cui è affetta tanta parte dei mass media del
nostro felice Paese. Pappagallismo qui vuole significare
imitazione sistematica di ciò che ha, o si presume
che abbia, successo: per cui se qualcosa dà limpressione
di essere gustata dal grosso pubblico, ecco che tutti
si precipitano per la stessa via. Così fan tutti,
è la parola dordine generale e inderogabile.
Tutto ciò assicura unincredibile diffusione
- senza paragoni in Europa - agli oroscopi di turno, e
unimmeritata notorietà a unaccolita
di personaggi che campano sulla credulità del pubblico
e che ci guardiamo dal ricordare qui proprio per non gratificarli
di ulteriore pubblicità. E non è affatto
facile, dopo che ha parlato mamma tv, muoversi in controtendenza
come sta facendo oggi lUnione Astrofili italiani,
perchè non cè niente di più
difficile da smontare dei luoghi comuni e dei "codici"
non scritti dei mass media.
In verità, sarebbe elementare smontare gli oroscopi
quotidiani, quelli che tengono conto soltanto del segno
zodiacale, buono per tutte le latitudini e le stagioni:
basterebbe obiettare, tanto per muoversi sullo stesso
terreno dellastrologia, che non ha senso un oroscopo
che non tenga conto dellora esatta di nascita del
destinatario e di altre particolarità come lascendente,
di grande importanza se si vuol ricavare una previsione
secondo le regole.
Ma la considerazione che forse più tocca nel segno,
la più comprensibile, rimane quella legata agli
stessi "segni" che dovrebbero essere tredici
e non i dodici della tradizione, come si ricava da ogni
carta celeste che rechi la traccia delleclittica,
ossia del cammino del Sole e dei pianeti tra le costellazioni.
Questo cerchio celeste, dopo avere attraversato un breve
tratto dello Scorpione, solca unampia porzione di
quella contigua di Ofiuco, prima di entrare nellaltra
notissima del Sagittario. Ofiuco, ovvero il Serpentario,
perchè nellimmaginazione degli antichi era
un personaggio che reggeva un serpente, va quindi considerato
a buon diritto il tredicesimo "segno", anche
se la tradizione non ne reca traccia ( i confini delle
costellazioni furono fissati soltanto nel secolo scorso,
a cura dellUnione Astronomica internazionale).
Tenendo conto di questa realtà inconfutabile, alcuni
moderni e ben concepiti orologi solari di recente installazione
in Sicilia recano, attorno al quadrante su cui uno stilo
indica le ore del giorno, un cerchio di tredici e non
di dodici "segni" con i relativi simboli. E
stato soltanto necessario inventarsi quello di Ofiuco
che, richiamandosi ad Esculapio, divinità greca
della medicina, reca i bastoni e il serpente associati
a quel dio del pantheon classico.
Il primo orologio "provocatorio"è stato
quello della media "Galilei" di Grammichele,
una cittadina di buone tradizioni in provincia di Catania,
realizzatori i fratelli Franco e Ignazio Grosso che in
quella scuola insegnano o svolgono incarichi, con lapporto
entusiastico dei loro alunni e lesperta consulenza
del geometra Michele Trobia. Su un disco di marmo collocato
in orizzontale sono incisi il quadrante e le ore, nonchè
la retta equinoziale e le due "coniche" del
solstizio estivo e di quyello invernale; tutto attorno,
realizzati in eleganti formelle di ceramica, i tredici
segni del "nuovo" Zodiaco.
Un quadrante simile, con una elegante decorazione analoga,
è collocato nella villa dei Grosso; un altro è
stato preparato ancora dal geom. Trobia per la media "Monterosso"
di Catania. Questultimo realizzato su una lastra
lavica di un metro, rivestita di fine ceramica, che reca
incise le linee orarie delle ore e delle mezzore dalle
6 alle 17, la sinusoide dellequazione del tempo,
i dati geografici e gnomonici del luogo, nonchè
le piastrine dei 13 segni zodiacali.
Un quarto
orologio solare di grandi dimensioni è lornamento
di una piccola piazza nel vicino centro di Misterbianco,
a pochi chilometri dal capoluogo, che è attraversato
dal meridiano dellEuropa Centrale. Lo ha commissionato
il Comune, e il lavoro è stato eseguito dal geom.
Saglimbene; per lorologio, progetto e realizzazione
ancora di Michele Trobia, un esperto di grande competenza
nella gnomonica, che è la scienza delle meridiane
e degli orologi solari.
Va
notato che Catania possiede da quasi due secoli, nella
basilica di San Nicola, una delle più grandi e
perfette meridiane dEuropa, lunga 41 metri e opera
di von Waltershausen e Peters. Peccato che la chiesa sia
in grandi lavori, che limitano la fruizione (anche turistica)
di questo capolavoro, recentemente restaurato.