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Astronomia

Strumenti

Il foro astronomico di Nicola Cusano del Castello di Andraz (BL)

Giuseppe De Donà

Nicola Cusano. (Kues, Cappella dell’Ospizio di S.Nicolò)

Il grande teologo, filosofo e matematico tedesco Nicola Cusano (Kues 1401- Todi 1464), fu il primo pensatore del Rinascimento a sostenere una visione eliocentrica dell’Universo, a ipotizzare il moto della Terra, la relatività di ogni punto di osservazione, le orbite dei pianeti e l’abitabilità di altri mondi. Il professor Giuliano Romano nel testo: I primi giganti dell’astronomia moderna, da Cusano a Newton, Ed. Grafiche Antiga – Crocetta del Montello (TV), Ateneo di Treviso, 2010, pone Cusano a un livello altissimo. Romano afferma che le considerazioni sull’Universo contenute nell’opera più nota di Nicola Cusano, La dotta ignoranza, “hanno solamente una giustificazione filosofica e non mostrano nessun accenno a fatti sperimentali”. Aggiunge però che “la filosofia serviva al Cusano per giungere al concetto fondamentale, mentre la matematica, o meglio la geometria, lo aiutava nel precisare le nuove idee che andava esponendo nelle sue opere”. Per i suoi concetti modernissimi, secondo il professor Romano: “Nicola Cusano fu come un faro nella notte in un immenso deserto oscuro”.


Nell’estate del 1457 Nicola Cusano, allora Principe Vescovo di Bressanone, raggiunse il Castrum Sancti Raphaelis, oggi Castello di Andraz (BL), dove dimorò per lunghi periodi negli anni che precedettero la sua morte. In una parete della stanza che lo ospitò, è presente un foro di probabile funzione astronomica. Al recente XLIII Congresso Nazionale dell’Unione Astrofili Italiani svoltosi all’Osservatorio di Capodimonte a Napoli nei giorni 23, 24, 25 e 26 settembre 2010, Giuseppe De Donà ha presentato varie ipotesi sull’utilizzo del piccolo spiraglio; nella più suggestiva egli propone che esso sia stato progettato dal grande pensatore tedesco per correggere il Calendario Giuliano.

Nicola Cusano fu uno dei tanti studiosi che si interessarono alla riforma del calendario prima che essa fosse introdotta nel 1582 da Papa Gregorio XIII. Prima di lui, dal XIII secolo in poi, si interessarono al problema, Reiner di Padernborn, Conrad di Strasburgo, Roberto Grossatesta, Giovanni di Sacrobosco, Ruggero Bacone, Firmin de Belleval, Jean De Meurs, Pierre d’Ailly. Dopo di lui il tema della riforma interessò Johannes Muller (il Regiomontano), Paolo dal Pozzo Toscanelli, Paul di Middlelburg, Copernico, Ignazio Danti e infine i fratelli Antonio e Luigi Lilio e Cristoforo Clavio. Nel 1436, probabilmente sollecitato da papa Eugenio IV, Nicola Cusano pubblicò De Correctione Kalendarii, quale contributo da portare al Concilio di Basilea. Egli suggerì di eliminare una settimana intera, quella di Pentecoste del 1439. Cusano, che qualche anno prima aveva proposto esperimenti con la clessidra e con la bilancia, nell’esposizione si rammarica per la mancanza di strumenti per misurare le oscillazioni del tempo cosa che non permetteva una stima precisa dell’errore accumulato con l’uso del calendario Giuliano. Questo accadde nel 1436, vent’anni prima che Cusano si trasferisse ad Andraz; ma Nicola Cusano era uno studioso ostinato, uno che non si arrendeva facilmente. Nel 1444 acquistò tre strumenti astronomici: una sfera armillare, un astrolabio e un Torquetum, strumenti ancora conservati nella sua biblioteca a Kues, nella valle della Mosella. Congegni che erano necessari per capire i movimenti della sfera celeste, gli spostamenti dei pianeti rispetto alle stelle, i moti della Luna e del Sole. Le nuove conoscenze astronomiche, secondo l’ipotesi di De Donà, permisero a Nicola Cusano la progettazione del foro di Andraz, dispositivo con cui è possibile risolvere il problema dell’errore del calendario Giuliano.

Con quel foro si può, ora come allora, calcolare con precisione il giorno del solstizio d’inverno, quindi, a quei tempi, lo slittamento della data astronomica rispetto a quella canonica del 21 dicembre. Il foro di Andraz anticipa di qualche anno la prima grande meridiana a camera oscura costruita da Paolo dal Pozzo Toscanelli (1397-1482) a Santa Maria del Fiore a Firenze. Cusano e Toscanelli erano amici. Si conobbero studenti a Padova e, quando Cusano muore a Todi durante un viaggio, ha vicino a sé, proprio Paolo Dal Pozzo Toscanelli. Questa amicizia è, secondo De Donà, il tassello più importante per l’ipotesi sul foro di Andraz.

Il lavoro completo di Giuseppe De Donà sarà pubblicato sul n. 1/2011 della rivista “Astronomia

Castello di Andraz
Il Castello di Andraz (BL


Torquetum

Il Torquetum rappresentato da Hans Holbein il Giovane nel dipinto “Gli Ambasciatori”.


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