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Astronomia

Mitologia


I fiori della Luna
366...E più fiabe raccontate da Gianni Padoan - Fabbri editore - 1986

La luna nuova e la luna vecchia
Fiaba africana

Tutti sappiamo che quando la Luna esce illumina il buio, e allora il buio se ne va via.
Poi spunta il Sole, che scaccia la Luna, scavandola a poco a poco con il suo coltello, finché le lascia soltanto la spina dorsale.
Allora la Luna torna a casa sua, tutta dolorante, ma, in pochi giorni, diventa una Luna nuova e si sente come se avesse messo una pancia nuova; allora riprende a camminare attraverso il cielo, finché diventa tonda e luminosa e ritorna il Sole per scacciarla un'altra volta.

Aldebaran e i cammelli celesti
Fiaba araba

Aldebaran, l'astro più luminoso della costellazione del Toro, si innamorò di Elettra, la stella più bella delle Pleiadi, e andò a chiedere la sua mano portandole in dono una mandria di cammelli; sennonché lungo la strada fu attaccato da un altro pretendente, Alcione.
La dura lotta non è ancora finita: ancor oggi nelle notti serene è possibile vedere l'azzurra Elettra inseguita dal rosso Alcione e da Aldebaran con la sua grossa mandria di cammelli celesti, che forma la costellazione delle Pleiadi.

I due carri del cielo
Jacob e Wilhem Grimm

Hans il giovane gigante era molto buono e servizievole. Si prestava volentieri a fare qualsiasi lavoro e, grazie alla sua forza enorme, faceva da solo più di una dozzina di uomini. Però poi esigeva che i patti fossero rispettati e, se qualcuno cercava di approfittare del suo buon carattere per imbrogliarlo, gli saltava la mosca al naso e diventava pericoloso.
Una volta un carrettiere cercò, con dei pretesti, di dargli molto meno di quanto era stato pattuito. Hans lo mise sul suo carro e lo scaraventò nel cielo; poi prese la moglie, la mise su un altro carro e scaraventò in cielo anche lei. Però la donna, siccome era più leggera, arrivò molto più in alto del marito. L'uomo si vide sorpassare, ma non potè fare nulla per fermare il carro della moglie.
Da allora i due, per non aver voluto pagare il giusto al giovane gigante, continuano a correre per il cielo senza mai potersi raggiungere. Gli astronomi li hanno chiamati il Grande Carro e il Piccolo Carro.

L'astronomo distratto
Esopo

Un astronomo era solito uscire di notte per osservare le stelle; ma una volta, mentre era tutto assorto dallo spettacolo del firmamento, non badò a dove metteva i piedi e finì dentro un canale.
Un passante udì le sue grida e accorse a tirarlo fuori.
""Come pretendi di scoprire cosa c'è nel cielo"" gli disse ""se intanto non sei capace di vedere neppure ciò che hai sotto il naso?""
Così tanti uomini, per inseguire i loro sogni, si dimostrano incapaci di affrontare la realtà.

I fiori della Luna
Leggenda trentina

Sulle Dolomiti viveva un principe che desiderava più d'ogni altra cosa andare sulla Luna, affascinato dal suo soave chiarore.
Riuscì a realizzare il suo sogno e, una volta lassù, scoprì che a emanare quella luce incantata era la bellissima figlia del re.
I due giovani si innamorarono, ma i loro mondi erano troppo diversi e presto dovettero separarsi. Lei gli diede come pegno d'amore uno di quei fiori vellutati che coprivano la Luna come neve: e fu quella la prima stella alpina.

Il Sole e la Luna
Leggenda araba

Un tempo, anche la Luna era come il Sole; ma così c'era sempre luce e gli uomini non potevano distinguere il giorno dalla notte. Ne succedevano di tutti i colori: la gente non sapeva quando alzarsi o mettersi a dormire. Il Signore se ne accorse e ordinò all'arcangelo Gabriele di allargare le sue ali e con esse velare la Luna, per smorzarne la luce.
I segni che si vedono sulla superficie lunare sono appunto i graffi lasciati dalle punte delle lunghe ali dell'angelo.


Perché il Sole e la Luna vivono in cielo
Fiaba africana

Tanto tempo fa il Sole e la Luna, che erano sposati, vivevano anche loro sullaTerra ed erano grandi amici del Mare. Un giorno, quando invitarono l'amico a casa loro, il Mare esitò temendo che in casa dei due non vi fosse abbastanza posto, ma gli sposi lo rassicurarono.
Il Mare andò, con i pesci e tutti quelli della sua famiglia, e subito l'acqua prese a salire sul pavimento della casa, così che il Sole e la Luna, per non annegare, dovettero rifugiarsi prima sul tetto e infine nel cielo, dove rimasero per sempre.


Giacomino e la cometa
Jerome K. Jerome

Giacomino era uno scolaro un poco tardo, ma in compenso era pieno di buona volontà e si interessava sempre di tutto. Quando il maestro a scuola parlò della cometa, lui fece un sacco di domande.
"Quando viene la cometa?"
"E' già venuta. Non l'hai vista?"
"No, signore, ma mi piacerebbe. Come posso fare per vederla?"
"La puoi vedere anche stasera, basta che tu esca nell'orto."
Il giorno dopo il maestro chiese al ragazzo se aveva visto la cometa, ma Giacomino scosse la testa:
"Macché! Sono andato nell'orto, ma non l'ho vista."
"Non avrai guardato bene" si stupì il maestro.
"No, signore" protestò Giacomino "ho guardato benissimo e almeno per mezz'ora"
"Possibile? Dove hai guardato?"
"Dappertutto!" affermò il sempliciotto. "Sotto gli alberi, nel pergolato, tra i cespugli di rosmarino; e se la cometa ci fosse stata l'avrei vista, tanto più che avevo preso la lanterna. Però…."
"Che c'è, Giacomino?"
"Temo di aver dimenticato di accenderla. E' per questo che non ho visto la cometa?"


Segnalazione di Tiziana Garofalo

Coordinamento: Pasqua Gandolfi
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