[...]Un mondo è
una parte circoscritta delluniverso, la quale abbraccia
astri, terra e tutti i fenomeni, che consiste in una sezione ritagliata
dallinfinito e che va a finire o in moto circolare oppure
in unassenza di moto, e con una configurazione rotonda o
triangolare o di qualsiasi altra forma. Può essere, infatti,
in tutti i modi, dato che nessuno dei fenomeni attesta il contrario
in questo mondo, nel quale non è possibile cogliere un
luogo in cui finisce.
È possibile comprendere che mondi siffatti sono infiniti
di numero, e che un mondo di tal genere possa anche prodursi in
un "altro" mondo oppure in un intermondo che
è il nome da noi attribuito a un intervallo tra più
mondi , in un luogo per lo più vuoto, ma non in un
luogo assolutamente grande e vuoto, come dicono certuni. E "questi
mondi si costituiscono" quando alcuni semi adatti scorrono
da un mondo o da uno o più intermondi, creando a poco a
poco aggiunte, aggregati e trasposizioni in un altro luogo
se si dà il caso , e poi, per ulteriori afflussi
da fonti adatte, raggiungendo alla fine la perfezione e la stabilità,
nella misura in cui le fondamenta gettate siano in grado di reggere.
Infatti, non basta che nel vuoto in cui un mondo deve prodursi
si verifichi meccanicamente unaggregazione o un vortice
grande quanto si voglia, fino a scontrarsi con un altro, come
sostiene uno dei cosiddetti fisici, perché
un tale evento è contraddetto dai fatti, quali appaiono.
E, in quanto al sole
e alla luna e agli altri corpi celesti, non è che prima
fossero indipendenti e che poi siano stati catturati da questo
mondo, ma subito furono plasmati e ricevettero incremento, grazie
alle aggregazioni e ai movimenti vorticosi di alcune nature costituite
da particelle sottili, o di genere ventoso, o infuocato, o di
entrambi: e infatti è la sensazione a suggerire così
queste cose.
E la grandezza del sole, della luna e degli altri corpi celesti,
relativamente a noi, è tale quale appare. Ma in se stessa,
in senso assoluto, può essere o più grande di come
la si vede, o un po più piccola, oppure della stessa
dimensione. Così, infatti, anche nella nostra esperienza
i fuochi osserviamo a distanza si rivelano in conformità
della sensazione. E ogni obiezione contraria sarà facilmente
smontata, se solo ci si attiene alle evidenze, come mostriamo
nei libri Sulla natura. E le levate e i tramonti del sole, della
luna e degli altri corpi celesti possono avvenire per accensione
e spegnimento, purché ci sia una situazione tale che i
suddetti fenomeni possano compiersi. In verità, nessuno
dei fatti che a noi appaiono depone in senso contrario. E gli
eventi suddetti potrebbero anche realizzarsi per il fatto che
"gli astri" compaiono sopra la terra e poi di nuovo
si occultano, dato che neppure in questo caso qualcuno dei fenomeni
depone in senso contrario.
E non è impossibile che i loro movimenti avvengano per
via del moto rotatorio dellintero cielo, oppure per la sua
quiete e il loro movimento, essendo il loro sorgere determinato
da una necessità originaria fin dalla nascita del mondo
la quale spinge alla levata: per leccessivo calore, <o
anche> per una certa dilatazione del fuoco, che sempre straripa
nei luoghi adiacenti. Le rivoluzioni del sole e della luna possono
avvenire in ragione dellinclinazione del cielo, così
legato a questi tempi; ugualmente, anche per la resistenza dellaria,
oppure perché una materia sempre predisposta a ciò
brucia continuamente, e quindi a un certo punto viene a mancare;
oppure, può essere anche che questo movimento rotatorio
sia stato impresso fin dalle origini in questi astri, cosicché
essi si muovono con un certo moto elicoidale.
Ebbene, tutte queste possibili spiegazioni e altre affini non
risultano discordanti rispetto a nessuna delle evidenze, qualora,
per questi casi particolari, ci si attenga sempre al possibile
e si riesca a ricondurre ciascuno di essi alla concordanza con
i fenomeni, senza lasciarsi intimorire dai grossolani artifizi
degli astronomi.[...]
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