Capitolo I°
Gli ultimi anni di Einstein
Negli ultimi anni della sua vita trascorsi a Princeton, in un
ufficio poco arredato situato nei pressi dellUniversità,
Albert Einstein stava lavorando assieme ai suoi collaboratori
alla formulazione di una teoria che, in modo elegante, potesse
unificare le leggi del piccolo e le leggi del grande.
Il sogno
di Einstein era quello di risolvere le incompatibilità
tra la meccanica quantistica e la sua teoria della relatività
generale quando si cerca di includere la forza gravitazionale
nei fenomeni fisici che appartengono al mondo delle particelle
elementari.
Einstein,
pensieroso, nel suo ufficio di Princeton
Einstein, che morì
nel 1955, non vide realizzato il suo desiderio e lasciò
una grossa eredità alle generazioni successive dei fisici
teorici nel tentativo di trovare una teoria unificata, chiamata
della gravità quantistica, una sorta di Sacro Graal della
fisica, che potesse essere rappresentata con una semplice equazione,
come la famosa legge di equivalenza tra massa ed energia, anche
sopra una maglietta.
Cosa sappiamo
oggi sulla struttura della materia e sullorigine dellUniverso
?
Capitolo II°
Particelle
Da sempre luomo
si chiede di che cosa è fatta la materia e cosa la tiene
insieme. Sin dai tempi più antichi, si pensava che quattro
fossero gli elementi fondamentali: laria, lacqua,
il fuoco e la terra. Oggi noi sappiamo che non è così.
Da quando la filosofia
moderna cominciava a sviluppare le prime idee nel VI secolo A.C.,
prima con Epicuro e Leucippo, e poi con Democrito, si consideravano
gli atomi, dal greco indivisibile, i mattoni fondamentali di cui
era composta la materia. Queste idee rimasero valide fino agli
inizi del XIX secolo finchè nel 1897 Thomson scoprì
lelettrone. Gli atomi perciò non erano più
i mattoni fondamentali della materia ma esistevano delle entità
più piccole, di carica elettrica negativa, che si muovevano
attorno ad un nucleo centrale, di carica elettrica positiva.
Nel 1911, Rutherford
formulava il primo modello dellatomo, una sorta di sistema
planetario in miniatura, dove al centro, la carica elettrica positiva
denominata protone, era circondata da un elettrone, nel modello
più semplice dellatomo di idrogeno.
Ma la prima vera teoria
della struttura della materia si ebbe due anni dopo quando Niels
Bohr, nel 1913, pubblicò una descrizione del mondo degli
atomi che si basava sui concetti quantistici già introdotti
da Max Planck allinizio del XX secolo sulla natura discreta
della materia.
Intanto, qualche anno
dopo, Chadwick scopriva quello che fu definito il protone neutro,
chiamato poi neutrone, che si trova nel nucleo atomico. Quindi
nel 1932, la struttura della materia era ben definita e latomo
non era più quel mattone fondamentale di cui gli antichi
filosofi greci pensavano fosse costituita la materia.
Agli inizi degli anni
Sessanta, ancor prima delle verifiche sperimentali, Murray Gell-Mann
introdusse il concetto dei quarks. In altre parole, protoni e
neutroni avevano una sottostruttura formata da una combinazione
di tre particelle, chiamate appunto quarks, ancora più
elementari.
Oggi noi sappiamo
che quarks ed elettroni sono le particelle più elementari
che conosciamo e non sappiamo se essi siano dotati o meno di una
ulteriore sottostruttura.
La
visione moderna della struttura atomica
Capitolo III°
Universo
Le idee poco sodisfacenti
di Tolomeo sullUniverso allora conosciuto furono rovesciate,
nel 1543, dal sistema eliocentrico di Copernico. Era il Sole,
e non la Terra, al centro dellUniverso, attorno al quale
orbitavano tutti gli altri pianeti inclusa la Terra.
Il sistema di Copernico
fu, per così dire, verificato alcuni anni dopo,
nel 1610, da Galileo che, utilizzando il suo famoso cannocchiale,
osservò Giove con i suoi quattro satelliti principali (Io,
Europa, Ganimede e Callisto). Le osservazioni di Galileo confermavano
il sistema di Copernico anche se la Chiesa ammonì più
tardi Galileo per eresia.
Una rivoluzione concettuale
che si può paragonare a quella copernicana si ebbe agli
inizi del XX secolo quando, nel 1905, Albert Einstein pubblicò
tre articoli importanti e tra questi la teoria della relatività
speciale dove i concetti assoluti di spazio e di tempo venivano
modificati a favore di una nuova descrizione relativa al sistema
di riferimento in cui ci si trova.
Dieci anni dopo, Einstein
generalizzò i concetti della relatività speciale
includendo in essi il campo gravitazionale. Nella teoria della
relatività generale, la gravità viene perciò
sostituita, per così dire, dalla deformazione
geometrica dello spazio-tempo dovuto alla presenza di corpi dotati
di grande massa (pianeti, stelle, buchi-neri, etc.).
Intanto, la costruzione
del telescopio più grande degli anni Venti, situato a Monte
Wilson negli Stati Uniti, permise ad Edwin Hubble, nel 1929, di
scoprire lespansione dellUniverso. Analizzando infatti
un insieme di galassie distanti, Hubble aveva trovato che tanto
più lontane si trovano e tanto più velocemente si
allontanano, formulando queste osservazioni in una legge diventata
famosa come la legge di Hubble.
Unaltra importante
scoperta arriva circa 30 anni dopo. Nel 1965, Arno Penzias e Robert
Wilson scoprono, in modo accidentale, la radiazione cosmica di
fondo, il residuo cioè della grande esplosione iniziale,
nota come Big-Bang, da cui sarebbe nato lUniverso circa
14 miliardi di anni fa. Questa radiazione è diffusa ed
è omogenea in tutte le direzioni dello spazio e ha una
temperatura caratteristica media di 2.7°K.
Le scoperte più
interessanti e significative dellultimo decennio sono state
conseguite grazie alle osservazioni ottenute con il Telescopio
Spaziale Hubble. Le spettacolari immagini di Hubble ci hanno dato
una nuova visione dellUniverso fornendoci numerosi dati
su cui gli scienziati potranno lavorare per diversi anni. Grazie
ad Hubble, abbiamo potuto studiare in dettaglio stelle, galassie
e buchi-neri galattici, scoprire nuovi sistemi extrasolari e cercare
di rispondere ad uno dei misteri dellastrofisica moderna
che è il fenomeno dei gamma-ray bursts, cioè delle
violente esplosioni di alta energia che si osservano in modo casuale
da tutte le direzioni del cielo. Ma una delle scoperte più
significative di Hubble è stata lo studio della luminosità
delle stelle supernovae distanti che ci ha permesso di capire
che lUniverso sarebbe permeato da una forza
misteriosa, a cui gli astronomi hanno dato il nome di energia
scura, che implicherebbe una sorta di accelerazione allespansione
dellUniverso e di cui ancora si ignora la sua natura.
Ma di che cosa
è fatto lUniverso ?
Oggi noi sappiamo
che solo il 5% della materia presente nellUniverso è
composta da materia visibile, formata cioè da protoni,
neutroni, pianeti, stelle, galassie, etc.; che il 30% è
materia non visibile, materia scura, formata, forse,
da particelle esotiche (neutrini, WIMPs), a cui anche i pianeti
gioviani, le stelle nane-brune o i buchi-neri possono contribuire
alla composizione; che il 65% della materia è sottoforma
di energia scura, una sorta di forza antigravitazionale,
si parla anche di quintessenza, che permea lUniverso determinando
una accelerazione allespansione e di cui gli astronomi attualmente
non sanno ancora dare un spiegazione.
MATERIA
VISIBILE 5%
|
Protoni, neutroni,
elettroni, quarks...
Pianeti,
stelle, galassie, ammassi
|
MATERIA
SCURA
(non visibile)
30% |
Neutrini,
WIMPs, particelle esotiche... (?)
pianeti
gioviani, stelle nane-brune, buchi-neri
|
ENERGIA SCURA 65% |
?
quintessenza ? |
Le
componenti fondamentali di cui è costituito lUniverso
Capitolo IV°
Controversie tra relatività e quanti
Abbiamo detto che
la meccanica quantistica, che descrive il mondo degli atomi, non
è compatibile con la teoria della relatività generale
quando si cerca di includere la forza gravitazionale su scale
microscopiche.
La teoria della relatività
generale tratta piani lisci e curvi e la forza di gravità
viene considerata come una deformazione della geometria del tessuto
spaziotemporale che si può descrivere come una curvatura
in presenza di masse. Se però andiamo su scale molto piccole,
che sono tipiche delle dimensioni degli atomi, il nostro tessuto
comincia a presentare delle deformazioni che si accentuano sempre
di più quanto più piccole diventano le dimensioni
che consideriamo.
Su scale via via sempre
più piccole, le fluttuazioni quantistiche diventano
importanti e la nostra trama dello spazio-tempo assume una struttura
alquanto irregolare e spigolosa. Su queste scale microscopiche,
la teoria della relatività generale cessa di essere valida
e la gravità non può essere descritta dalle sole
leggi della meccanica quantistica.
Rappresentazione
artistica della diversa natura dello
spazio-tempo nella relatività generale e nella meccanica
quantistica
Il principio dindeterminazione
di Heisenberg, che è il cuore stesso della teoria quantistica,
implica che su scale atomiche il vuoto sia, per così dire,
popolato da coppie particella/antiparticella che si formano spontaneamente
determinando una fluttuazione quantistica. Ora, poichè
lenergia associata a queste coppie è estremamente
grande ed essendo lenergia proporzionale alla massa stessa
delle particelle, lo spazio-tempo quantistico risulta
estremamente piegato e irregolare che la struttura stessa del
nostro tessuto spaziotemporale diventa spigolosa,
deformata come se fosse costituita da tanti mini buchi-neri
atomici.
Come possono
essere risolte queste divergenze tra meccanica quantistica e relatività
generale ? Esiste una teoria unificata che ci permette di descrivere
la gravità su scale atomiche ?
Capitolo V°
Particelle o stringhe?
Le prime idee sulla
teoria delle stringhe furono formulate alla fine degli anni Sessanta,
quando un fisico italiano al CERN di Ginevra, di nome Gabriele
Veneziano, stava studiando linterazione forte che avviene
tra i quarks.
Lidea base della
teoria delle stringhe sta nel fatto che il concetto di particelle
puntiformi, a dimensione nulla, della meccanica quantistica viene
sostituito con quello di stringa o corda,
a una dimensione, secondo il quale esiste una stringa fondamentale
che oscillando o vibrando, come la corda di un violino, emette
delle frequenze caratteristiche, le note musicali, che si manifestano,
a più bassa energia e su scale più grandi, sottoforma
delle particelle elementari che più comunemente conosciamo.
La stringa non è qualcosa nello spazio ma diventa essa
stessa lo spazio! La lunghezza tipica della stringa fondamentale
è di 10exp(-33) cm che è la minima dimensione ammessa.
La varietà delle particelle elementari è data dalle
diverse frequenze di oscillazione
o di vibrazione della stringa fondamentale
Lo spazio-tempo in
cui vive la stringa, non è più quello quadridimensionale
della relatività generale, costituito cioè da 3
dimensioni spaziali ed 1 dimensione temporale, ma è un
pò più complicato ed è formato, oltre le
quattro dimensioni spaziotemporali, da dimensioni extra
che sono, per così dire, arrotolate e si osservano
solo quando esploriamo scale molto piccole ad energie molto grandi.
Per funzionare, anche se non lo sappiamo del tutto, la teoria
delle stringhe ammette 6 dimensioni spaziali extra arrotolate
per cui lo spazio-tempo ha 10 dimensioni !
La teoria delle stringhe
rappresenta attualmente la teoria più completa perchè
prevede il comportamento della gravità su scale quantistiche,
risolve le incompatibilità tra la relatività generale
e la meccanica quantistica e sembra descrivere le condizioni estreme
al di sotto della barriera di Planck, quando cioè
lUniverso si trovava a meno di 10exp(-43) sec dallistante
di tempo iniziale t=0, dove tutte le forze della natura erano
unificate in ununica forza fondamentale.
Può allora
essere considerata la teoria delle stringhe come la teoria
del tutto ?
Oggi non possiamo
rispondere a questa domanda poichè non abbiamo prove sperimentali
che ci permettano di realizzare eventi su scale piccole a valori
di energia grandi da poter riprodurre le condizioni in cui si
trovava lUniverso nei primissimi istanti di vita. Forse,
tra qualche anno, la costruzione di acceleratori di particelle
sempre più grandi come il Large Hadron Collider del CERN,
ci forniranno, almeno in parte, le risposte che stiamo cercando.
Quello
che possiamo dire ora è che esiste una teoria ultima che
un giorno riusciremo a formulare oppure che non esiste una teoria
definitiva dellUniverso ma solo tante teorie approssimate
che lo descrivono.
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