Sono
i miei occhi la finestra per il cielo oppure è
Il cielo la finestra per i miei occhi? Chi sono.. cosa
vedo.. quanto vedo.. domande incalzanti che corrono con
l'uomo dalla notte dei tempi, da quando ha preso coscienza
della propria ombra, della propria immagine riflessa.
Momenti che ci assalgono soprattutto quando ci immergiamo
in qualcosa di grandioso, quando la natura ci emoziona,
quando ci sentiamo perfettamente integrati come fossimo
noi stessi "tutto ciò che ci circonda".
Ad ogni domanda possiamo dare una risposta, ma limitata
ad un piccolo spazio tempo, una piccola fessura sull'infinito
.
Mi rendo conto che sono un privilegiato in questo momento,
in un luogo davvero stupendo, una corona di cime maestose
tutto attorno e tanta incredibile armonia.
Sono partito da casa in fretta, un invito indiscutibile,
interiore, un posto unico sul palco d'onore, in scena
"l'Aurora Boreale". Non c'è scaletta,
non c'è orario; tutto a sorpresa.
Un piccolo assaggio della rappresentazione l'ho avuta
prima di partire, evanescenti colpi di luce colorata apparsi
a nord della nostra cittadina.
Mentre salgo, solo, lungo la pista da sci il gioco sembra
finito, c'è tanta luce ovunque nonostante sia una
notte senza luna, un chiarore che fa ben sperare. Arrivato
più o meno a metà strada ecco apparire qualcosa
a est, veli colorati arrivano a sfiorare le Pleiadi, sotto
a loro colorazioni sul verde, allo zenit colpi di luce
rossastra trafiggono la Via Lattea. Il tempo per scattare
due foto e via deciso verso la meta.
Lo spettacolo che si apre agli occhi, di notte, dai 2300
metri delle 5 torri è davvero entusiasmante, brillanti
costellazioni si alzano dietro ai giganti di pietra, zuccherati
dalla recente nevicata. Posso toccare la Via Lattea con
le mani, tantissime stelle unite in un flusso sfavillante,
continuo da est a ovest.
Non ho il tempo di cambiarmi con qualcosa di asciutto
che inizia lo spettacolo.
Non mi abituerò mai alla maestosa silhouette della
torre grande, attorno alla quale appaiono e scompaiono
sanguigni delicati acquarello, si muovono, danzano lasciandosi
attraversare dalla luce delle stelle.
Sono davvero estasiato non so dove guardare, a ovest il
monte Averau viene valorizzato da eteree colorazioni,
chiare, verdi, rosse.
Il cielo mi avvolge, mi abbraccia. Il tempo scorre velocemente,
non me ne accorgo. La danza di queste "entità"
solitamente riservate a latitudini polari incalza, ora
non vanno più via, non spariscono più, altre
ne arrivano, sfumature diverse, chiarori, bagliori, ormai
è un crescendo. Il cielo è infuocato. Sono
estasiato. Tutti gli attori sono in scena; siamo al gran
finale, da est a ovest il firmamento risplende di mutevoli
colorazioni, è uno spettacolo indefinibile con
una coreografia antichissima.
Si alzano fiamme di luce bianca in fusione con le diverse
tonalità più calde."Bolle colorate"
si muovono, non avrei mai immaginato di assistere ad un
tale spettacolo tra le Dolomiti. Sono tanti gli anni che
mi vedono la notte "solitario girovago" tra
i monti, mi meraviglio sempre, come se mi mancasse la
memoria e ogni cosa fosse vissuta per la prima volta.
Questa notte non ho parole, solo "devote"sensazioni.
Madre Natura mi ha regalato un momento, non penso agli
atomi eccitati da bombardamenti elettromagnetici, non
c'è sterile matematica, ma complesse equazioni
che producono poesia, cosi come da un "freddo"
pentagramma può nascere una sinfonia. Mi abbandono
in un grembo di colore. Guerra, terrorismo, paura, non
hanno senso in questo momento. L'uomo è nato dal
cielo, è nato per stupirsi nel guardare il cielo,
per creare il cielo, per tornare
a fondersi nel
cielo.
Giuseppe
Menardi - Rifugio Scoiattoli, (2.200 m.) - 20/11/2003
- ore 22:10 - 22:12