3. Galileo - Le lune di Giove
Galileo Galilei (1564-1642) si può considerare il primo vero astronomo moderno, dato che fu il primo a compiere osservazioni dirette con un cannocchiale. La scoperta dei satelliti medicei, Io, Europa, Ganimede e Callisto, risale al 1610 quando egli pubblicò in un libriccino, il Sidereus Nuncius, le osservazioni della Luna, di Giove e, appunto, dei suoi satelliti principali, della Via Lattea, di Orione e delle Pleiadi, che lo rese famoso. Nel 1613, Galileo sostenne pubblicamente le idee di Copernico e del sistema eliocentrico ma tre anni dopo la Chiesa dichiarò eretica la teoria copernicana e Galileo fu ammonito di non diffonderla. Galileo obbedì alla Chiesa fino al 1623 quando divenne papa Urbano VIII che aveva mostrato simpatie per l'astronomo pisano. Galileo allora ottenne il permesso di pubblicare, nel 1632, una discussione sui meriti e demeriti dei due sistemi del mondo. Quando venne pubblicato il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo fu chiaro da quale parte Galileo si schierava e allora la Chiesa lo accusò definitivamente di eresia. Dopo circa 360 anni, il papa Giovanni Paolo II ha riabilitato Galileo ritrattando formalmente la sentenza dell'Inquisizione.



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