Negli
ultimi anni della sua vita trascorsi a Princeton, Albert Einstein
stava cercando di realizzare il suo sogno: formulare una teoria
che unificasse leggi del mondo microscopico e leggi del mondo
macroscopico, senza però riuscirci.
Oggi,
i fisici teorici lavorano a modelli che tentano di descrivere
il comportamento fisico di tutte le particelle e delle interazioni
fondamentali in un insieme di equazioni matematiche.
La
ricerca del Santo Graal dei fisici teorici è la formulazione
di una teoria che descriva, in una singola equazione, tutto
quello che noi conosciamo, ossia una "teoria del tutto"
che si possa scrivere sottoforma di un'unica equazione da poter
essere stampata, come la famosa E=mc2, persino su una maglietta.Verso
la metà dell'Ottocento, elettricità e magnetismo sembravano
due forze separate, ma James Clerk Maxwell mostrò che in realtà
sono due facce della stessa interazione fondamentale, che noi
oggi conosciamo come elettromagnetismo.
Albert Einstein a Princeton - Credit: Keystone
Alla
metà del XX secolo, alla descrizione matematica dell'elettromagnetismo
sono state incluse le equazioni della meccanica quantistica
da cui è nata l'elettrodinamica quantistica che rappresenta
oggi una delle teorie di maggiore successo.
Negli
anni Sessanta, i fisici formularono una teoria matematica che
combina l'elettrodinamica quantistica e l'interazione debole.
Questa divenne nota come teoria elettrodebole che prevedeva
l'esistenza di tre particelle W e Z0 che furono scoperte da
Carlo Rubbia e Simon van der Meer tra il 1983 e il 1984 al CERN
di Ginevra.
Il
passo successivo verso la teoria del tutto dovrebbe spiegare
l'interazione nucleare forte che tiene le particelle nei nuclei.
Questo obiettivo non è ancora stato raggiunto anche se i fisici
hanno realizzato una descrizione intermedia che si basa sul
successo dell'elettrodinamica quantistica. Si ipotizza che l'interazione
forte derivi dallo scambio di particelle, dette gluoni, fra
i quark e poichè alcune proprietà dei quark sono note come "colori",
questa teoria viene chiamata cromodinamica quantistica.
Ci
sono tuttavia buone prospettive per cui la cromodinamica quantistica
possa essere unificata, per così dire, con la teoria elettrodebole,
ma ci sono serie difficoltà di includere in queste la quarta
interazione fondamentale: la gravità. Spesso si parla di Teoria
della Grande Unificazione, perchè essa dovrebbe descrive tre
delle interazioni fondamentali, l'elettromagnetismo, la forza
nucleare forte e quella debole, e si parla invece di Teoria
del Tutto quella teoria finale che i fisici teorici sperano
un giorno di dover scoprire per descrivere le particelle elementari
e le forze della natura, compresa l'interazione gravitazionale.
La
ricerca di onde gravitazionali
Le
onde gravitazionali sono previste dalla Teoria della Relatività
Generale e dovrebbero essere emesse da un corpo dotato di elevata
massa (ad esempio, una stella o un pianeta) quando viene accelerato,
allo stesso modo quando le cariche elettriche accelerate emettono
onde elettromagnetiche.
Le
onde gravitazionali dovrebbero propagarsi mediante una particella,
portatrice dell'interazione, detta gravitone. A tutt'oggi, nonostante
ricerche ed esperimenti, nè le onde gravitazionali nè il gravitone
sono stati osservati con certezza.
Esistono
due importanti esperimenti che danno la caccia alle onde gravitazionali.
Uno si trova in Italia, nei dintorni di Pisa, denominato VIRGO,
una collaborazione italo-francese, e l'altro si trova negli
Stati Uniti e si chiama LIGO.
A sinistra,
una veduta aerea dell''interferometro VIRGO (Credit: VIRGO
Team) e a destra l'interferometro LIGO nel sito di Hanford
(USA) (Credit: LIGO Team)
Test
moderni della Teoria della Relatività
Gravity
Probe B è un esperimento NASA e Università di Stanford che ha
lo scopo di verificare le predizioni della Teoria della Relatività
Generale.
L'esperimento
ha lo scopo di misurare, con elevata precisione, piccolissime
variazioni nella direzione dell'asse di rotazione dei giroscopi
a bordo del satellite e ci permetterà di capire come il "tessuto"
spaziotempo, rappresentato dalla griglia di color verde nella
figura, viene deformato e trascinato dalla forza di gravità
della Terra.
Questi effetti, sebbene trascurabili per le nostre esperienze
quotidiane, hanno delle implicazioni importanti per capire la
natura e la struttura dell'Universo.
Rappresentazione
artistica della missione Gravity Probe B con la distorsione
dello spaziotempo dovuto alla Terra
Credit:
James Overduin e Pancho Eekels.
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