Ascolta Space Winter durante
la lettura.
Questo brano vuole trasmettere la Pace, che tutto ciò
che facciamo si traduce in pace, che siamo liberi di osservare
le stelle, l’immenso Cosmo che ci ha creati. Ad un certo
punto però “esplode” un ritornello: il Mib+
si evolve scendendo in Do minore e poi sale di nuovo Lab maggiore
e poi ancora con la relativa minore Fa minore e infine il Sol
minore, poi tutto di nuovo d’accapo. E’ il respiro
dell’universo che si contrae e si espande all’infinito.
Ma osservando ancora meglio l’emozione proposta da questa
musica, si ode appunto la Pace, laddove il solito sottofondo
in Mib maggiore, che sembra voglia crescere donandoci un Lab
maggiore, scenda di nuovo in Mib maggiore senza evolversi come
nel ritornello, si rilassa e ci distende in questo meraviglioso
sogno spaziale, un freddo sogno spaziale, che congela all’infinito
un eterno viaggio.
I PROTAGONISTI DEL BRANO:
I 5 strumenti musicali utilizzati per comporre questa musica
sono i protagonisti di questo viaggio:
il Ganymed, un sintetizzatore FM appena percettibile che dona
un suono di energia calda ma al tempo stesso sintetica, vintage.
Questo strumento rappresenta la materia di energia del quale
è composto l’universo, quella invisibile ma che
sappiamo che esiste.
C’è il Contrabbasso che da imponenza e importanza,
rappresenta la grandiosità del cosmo e i corpi celesti.
L’organo è il viaggio, il punto di vista del fruitore
del messaggio, rappresenta colui che narra questo viaggio nello
spazio.
I violini rappresentano l’emozione, impalpabile che scorre
nel cuore di chi la prova, ma lei non si rivela mai apertamente
con le proprie caratteristiche, è stata lei a generale
il risultato della musica ma la sua sua presenza resta in sottofondo.
Le percussioni al 50% di sintesi di Vincenzo Flora rappresentano
la struttura, la logica, le sicurezze, le conferme di cui noi
abbiamo bisogno e cerchiamo per mezzo della scienza. Specificatamente
la cassa (il tom) è morbido, caldo e avvolgente, il clap
è soffice ma brillante, come l’hi-hat sottile ma
sempre morbido.
Ogni strumento successivamente è stato processato (mastering)
per enfatizzarne la stereofonia e la brillantezza.
Questo brano rispetta l’armonia a 432hz. La tonalità
(cioè le note che appaiono più spesso) fanno parte
dell’accordo di Mi bemolle maggiore, la triade (le tre
note dell’accordo) è Mi bemolle, Sol, Si bemolle;
le rispettive alterazioni nella scala di questo accordo sono
il Si, il Mi e il La in chiave bemolle (cioè le note
che vengono suonate nei tasti neri, le altre vengono suonate
nei tasti bianchi). La concatenazione armonica nella struttura
della musica è Mi bemolle maggiore, successivamente si
ode il Do minore, che tra l’altro è la sua relativa
minore, cioè un accordo che per essendo diverso ha la
stessa armonia ma in modo minore, cioè più triste
rispetto al Mi bemolle maggiore. Dopo il Do minore si ode il
La bemolle maggiore che ha una alterazione in più oltre
al Si, il Mi e il La che è il Re; poi la musica propone
di nuova la relativa minore del La bemolle maggiore che è
il Fa minore, e infine un Sol minore. Quindi la musica ha proposto
una armonia più sobria e logica possibile, un accordo
Maggiore affiancato a il suo identico accordo ma in modo Minore,
esempio il Mi bemolle maggiore è composto da Mib + Sol
+ Sib a seguire è stato proposto il Do minore che è
fatto Do + Mib + Sol quindi ha ben 2 note identiche all’accordo
precedente.
Vincenzo Flora è un compositore
contemporaneo di colonne sonore per video, cortometraggi e film.
Egli compone sentendo le emozioni nei propri sogni che si traducono
in melodia.
“E’ riduttivo e asettico definire la musica come
un insieme di suoni organizzati, ma più precisamente
è emozioneche si evolve in un intervallo di suoni suggeriti
dal pathos.”
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