E' considerato il primo
film di fantascienza, realizzato dal regista francese Georges Melies
(prestigiatore e direttore del teatro parigino “Robert Houdin”, nel
quale si rappresentavano spettacoli d’illusionismo) che fece tutto
da solo, sceneggiatura, fondali, costumi, direzione, fotografia, produzione
e... vi recitò pure. Trae ispirazione per la trama dal romanzo di
Jules Verne Dalla terra alla luna (1865) per i primi dieci quadri,
e da quello di H. G. Wells First Men in the Moon (1901) per quanto
riguarda il seguito, con i seleniti, curiosi abitanti della Luna aventi
forma di insetti.
Alcuni esperti i di cinematografia affermano che l'opera è un adattamento
cinematografico di uno spettacolo da fiera che aveva lo stesso titolo
e che era stato prodotto dallo stesso Méliès.
Il film è stato interamente
girato nello studio di Georges Méliès a Montreuil-sous-bois; si compone
di trenta quadri che utilizzano una scenografia dipinta a mano con
oggetti realizzati a trompe-l'œil. I seleniti furono interpretati
da alcuni giocolieri delle Folies-Bergère mentre le ragazze da danzatrici
dello Châtelet. I fondali e l'ambientazione scenografica del film
sono piuttosto piatti ma presentano tutte le caratteristiche che contraddistingueranno
poi il film di fantascienza: scienziati pronti a gettarsi nell'avventura,
il viaggio spaziale, effetti speciali ottenuti con le sovrapposizioni
di immagini, alieni in ambientazioni esotiche...
Soggetto: imembri del
Club degli astronomi presieduto dal Professor Barbenfouillis s'imbarcano
per la luna in un obice spaziale sparato da un cannone. Fatti prigionieri
dai Seleniti, sono condotti al palazzo del re della Luna. Riescono
a liberarsi e a raggiungere faticosamente il loro obice.
Al ritorno sulla Terra sono
accolti con tutti gli onori. Pubblicamente decorati esporranno un
prigioniero selenita che è rimasto attaccato all'obice.
Segnalazione di Paolo Volpini