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UNIONE
di Veronica Grasso di Roma

Tienimi con te sotto questo cielo,

alziamo lo sguardo insieme e

sentiamoci parte di una stessa cosa


LA MIA LUNA
di Elisa Ferorelli di Bari

Adesso svela lo sguardo di calce

la luna pallida a lama di falce,

mentre sorvola vaga e smarrita

nembi di lana e di cera brunita.


Indifferente all’umano destino

percorre lenta l’antico cammino

nell’etere muto di bisso nero

che ne avviluppa e perpetua il mistero.


Qui la DIVINA, signora dei cieli,

dà stura ai giochi tra faci e veli

e civettuola occhieggia alle stelle

come può e sa la più bella tra belle.


Indi si cela, riappare, scompare,

dilata e chiude il profilo regale

e, cerchio puro, splendente a monte

scende a cavallo del buio orizzonte.


Disco di fuoco riattizza la brace,

s’accende di porpora e d’oro vivace,

incendia e scopre il segreto del mare,

poi nel suo argento si lascia cullare.


Infin si disfa nei mille riflessi

e, spenta, s’immerge e s’annega con essi

ma lascia in dono ai poeti e agli amanti

sprazzi di luce negli occhi sognanti.



STELLE

di Federico Porro - Andria

Quanti sguardi avete colto

stando lì ferme immobili

indifferenti come fari

a naufraghi distanti

che senso avete

quanti sogni vi son stati confidati

e quanti ne avete uditi

che ne è della vostra luce

serve solo per specchiarsi nei nostri occhi

siete solo delle puttane adulatrici

così è questo il vostro splendore

niente luce al buio che ci circonda

vostro e nostro

avete un disegno

o siete spazzate lì

come sabbia soffiata dal vento

come gemme abbandonate da un signore distratto

e quante notti potrò fingere di vedervi

prima d’essere ridotto in polvere

e cosa riceverete di me

dopo che avrò perso la memoria

e come potrò rispecchiarmi in voi

prima d’aver perso la vita


SILENTIUM LUNARE di Domenico Ienna di Roma


Carminis causa

Mihi puero in itinere,

alba tacita Luna

videbatur me sequi … 3

Prologus

Nova, dimidiata, plena,

clarissima, rubra, obscura:

nocte et etiam die

surgit/occidit unica Luna; 7


et per omnem caelestem cursum

istius, plenum/vacuum est Silentium

quod est in natura:

rerum, sed hominum etiam. 11


Incrementum

Si surgit Luna,

Silentium est, et Luna:

mirificum Silentium

quod circumdat Lunam. 15

 

Si dimidiata est Luna,

falcis ictus est Silentium,

decrescens/crescens

ut cornua Lunae. 19

 

Si nova est Luna,

tamen est Silentium suum,

sed vacatum obscurumque

ut facies Lunae. 23

 

Si plena est Luna,

plenitudo est Silentii:

clarissimum enim Silentium

quod venit ab Luna. 27


Si splendet Luna,

Silentiosa est Luna:

sed nostrum est Silentium

translatum in Lunam. 31

Visibilis facies Lunae

vultus monstrat aut animantes,

qui terrarum/marium nominibus

Silentio vasto appellantur; 35


sed solum sunt in Luna crateres, et aggeris clivi,

et rupes corrodentes

per frigoris calorisque impetum

et saxorum caelestium casum! 40

 

Defectio Lunae facit

horribile Silentium:

terribile ut faciei rubor

in umbra Terrae accensus. 44

 

Si occidit Luna,

post Lunam est Silentium:

vacuissimum ut horizon caecumque,

sine lumine Lunae. 48


Conclusio

Si Lunaticum opus est Silentium,

in facie occulta Lunae

illud extremissimum est,

ergo absolutum…

SILENZIO LUNARE (Traduzione, in linea di massima letterale e non poetica, in lingua italiana)

Perché questa lirica

Mentre camminavo, da piccolo,

bianca e silenziosa

sembrava seguirmi la Luna…

Introduzione

Nuova, falcata, piena,

splendente, rossastra, oscura:

di notte ma pure di giorno

sorge e tramonta unica, la Luna;


e in tutto il suo percorso celeste,

pieno/vuoto è il Silenzio

che natura è delle cose,

ma pure degli uomini.


Svolgimento (La levata)

Se sorge la Luna,

è il Silenzio e la Luna:

è il magnifico Silenzio

che circonda la Luna.

(Fasi decrescente e crescente)

Se falcata è la Luna,

colpo di falce è il Silenzio,

decrescente/crescente

come i corni della Luna.

(Luna Nuova)

Se nuova è la Luna

c’è comunque il Silenzio,

vuoto e oscuro però

come la faccia della Luna.

(Plenilunio)

Se piena è la Luna,

pieno pure è il Silenzio:

luminosissimo infatti è il Silenzio

che proviene dalla Luna.


Se risplende la Luna,

Silenziosa è la Luna:

ma pur nostro è il Silenzio

trasferito alla Luna.

(Il volto e la superficie della Luna)

La superficie visibile della Luna

mostra volti, e forme d’animali,

che con nomi di terre e di mari

in gran Silenzio vengono indicati;


ma sulla Luna ci stanno

solo crateri, e scarpate,

e rocce corrotte da freddo e caldo intensi,

e da meteoriti cadute dal cielo.

(L’eclissi di Luna)

L’eclissi di Luna

orribile fa il Silenzio:

terribile come il rosso

che accende la Luna quando Terra l’oscura.

(Tramonto della Luna)

Se tramonta la Luna,

dopo di essa il Silenzio:

vuotissimo e oscuro come l’orizzonte,

senza luce della Luna.


Conclusione

Se opera Lunatica è il Silenzio,

è nella parte nascosta della Luna

che quello più estremo alligna,

l’Assoluto…


CAVALLO ALATO
di Maria Giovanna Nitti di Casamassima

Sto lì a guardar una stella cadente.

Non faccio in tempo ad esprimere un desiderio,

che già passa un bizzarro cavallo bianco alato.

“Oh…bella fanciulla che assomigli a Venere

che fai ti incanti a guardar le stelle?

Salta sulla mia groppa

e ti farò sognare indimenticabili momenti”.

“No! …Ho paura, no, no!...”

“Dai vieni ti farò vedere le meraviglie del creato”.

Con un salto son già sulla sua groppa.

Mi aggrappo alla stupenda e lunga criniera

che svolazza nell’atmosfera

e incominciamo a volare, volare nel vasto universo.

“Guardo giù, c’è un grande abisso, si vede la bella

e sognante terra che gira, gira e mai si ferma”.

“Oh mio bel Pegaso, ho tanta paura, tremenda paura”.

“Non guardar giù perché lì fanno sempre guerre e non c’è più pace

ma guarda sempre in su, sarà meglio per te.

Vedrai l’emozione che ti aspetta, sarà tanto forte...

Fanciulla cara, vedi Orione da quante stelle e stelline è formata?”.

“Oh…com’è bella Orione!...Cavallino,

non puoi regalarmi una stella piccina piccina

così la porto giù con me per illuminare le menti

affinché non facciano guerre e vivano sempre in pace?

Il viaggio è stato stupendo, vedere Cassiopea vestita di giallo e arancio

come il tramonto, e le Pleadi, bianche colombe simbolo di pace...

L’emozione è stata bella nel cielo luccicante e pien di stelle.

Tacete o uomini, arrivo io con la mia scintillante stellina

che vi rischiarerà le menti

così in terra non ci sarà più odio

ma sempre serenità e pace”.



STELLE

di Rosella Mancuso - Bari

Stelle sparse nel cielo

vi guardo brillare

nella notte oscura,

voi siete la luce,

pupille aperte nel buio.

Per un attimo

vi vorrei nel palmo

della mia mano,

vorrei poter vedere

il vostro splendore

e vi chiedo,

luminose stelle,

frammenti di infinito,

esaudite i miei desideri:

sono piccoli, sono pochi,

vorrei soltanto avere un cuore grande

per potervi accogliere…il mondo.

Vorrei…

ancora non so cosa vorrei,

forse voi stelle lo sapete,

voi custodite i misteri

e i segreti più belli

dettati da tante persone

che non vogliono la luna,

ma il vostro splendore.



NOTTE di S.LORENZO
di Maria Brigida Pastore di Casamassima (BA)

che favola stupenda

incontrarsi fra le stelle

nella notte di S. Lorenzo!

Si rivivono ricordi,solo

quelli belli. . .

Si rincorrono chimere

germogliano speranze

vagheggiano veli bianchi

e odorosi fior d’arancio!

E. . un bel sogno rivivo

anch’io,così dolce,cosi antico:

tanto,tanto tempo fa

dalla spiga del mistero

scappò via un chicco d’oro!

Sulla scia luminosa

d’una splendida meteora

noi ancora siamo in onda. . .

Son più cari,son più amati

i desideri non passati

specie quelli che in attesa

“tra le stelle restano sospesi”.


CIELO MUTO
di Tinti Baldini di Grugliasco

In notte senza

stelle ridenti

le immagini

le disegni

e poi sali sul Carro

e cacci con Orione

percorri la Via Lattea

e poi cancelli

e le ridipingi

poi provi a contarle

nella mente

e t'accorgi che cerchi

qualcosa che qui

ancor non trovi.



ALLE STELLE
di Umberto Mascia - Casamassima (BA) Alle stelle

 

Piccole, lucenti, ardenti stelle

che molto a lungo in vero contemplai,

luce mi foste come tante facelle

per quel sentiero su cui m'inerpicai.

Quante volte cercai con le mie mani,

invano, al buio la Felicità,

con negli occhi la paura del domani

che senza di lei, per me, non ci sarà.

Come fuor dal suol natìo

l'emigrante si sente uno straniero,

così di questo mondo, senza l'Angiolo mio,

mi sento un eterno prigioniero.

Quanto lungo m’è il penar in questa vita

solitaria, che s'accompagna al mio muto martirio.

Oh! voi Altair, Mizar, Deneb, Sirio,

fredde compagne della mia ardua salita,

deh! indicatemi la strada di colei

che tanto amai nel vigor degli anni miei.



OLTRE OGNI MISTERO
di Pina Petracca - Surano (LE)

Hai guardato al cielo

sin dal primo albore,

sin dalla prima pietra

che sfregando in mano

diede luce al buio

ma non svelò l’arcano.

E guardi ancora al cielo

oltre ogni mistero,

vegli ancora l’Orsa,

fai un sorriso a Giove,

ammicchi poi a Saturno

finché immenso il Sole

non ti regala il giorno.

E oltre ogni mistero

dai voce a un madrigale

di musica e poesia

e a novembre volgi

il tuo sguardo errante

sulle attese Leonidi,

ma rapita da un sogno

ti tracolla una stella

su inappagati anèliti .

Poi vaghi ancora

etereo senza gravità

e brami in altri cieli

l’assioma prezioso

velato nei crateri.

E  cercando più d’Ulisse

nell’ignoto

hai convertito

miti in telescopi,

grifoni alati in Shuttle e Voyager.

Hai messo a fuoco

virus e bacilli,

inceneriti e poi manipolati,

latenti a lungo,

killer redivivi ricombinati,

ricchi di vigore,

quando tu credevi

d’aver toccato il Sole.

E allora va pure

oltre ogni mistero

oltre la luce

della tua ragione,

ma non scordare

l’Icaro che è in te

se ad ogni audace

volo d’aquilone

ti sfugge il filo

e vola via lontano

e tu resti a terra

col buco nero e vuoto

che deluso stringi

nel pugno della mano.


INCHIOSTRO DI STELLE
di Emanuela Ponzi - Maglie (LE)

Di parole dipingo

L’emozione per ciò che

Fisso sopra i miei occhi,

Si lascia scrutare dietro setosi veli.

Alzo al cielo lo sguardo.

Nel mio profondo

Un urlo devastante nel suo silenzio

Diventa la voce di una meraviglia

Che non sa esprimersi.

Su un prato d’erba secca

Da buio e quiete accarezzata

Lontana da ogni umana traccia

Resto distesa e ciò che vedo

Assottiglia il mio respiro.

Una Via bianca

Di stelle scolpita in quel vuoto cosmico

Mi è davanti e mi lascia dispersa

In un vuoto interiore

Dove la mia natura si perde.

E mi emoziono pensando

Che la vita è forse solo tutta qui

Ma per noi scontata.

Sono un foglio bianco

Nelle mani dell’universo

Che disegna su di esso

La poesia d’esistere

Con inchiostro di stelle.

 

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