"Briciola-Briciolina se cadi da lassù ti rovinerai..."
- le gridava la madre sempre pronta a tenerla d'occhio benché
impegnata nei suoi lavori di chiocciola. - "Se cadi ti fracasserai
tutta..."
Ma Briciola-Briciolina
temeraria e molto curiosa non ascoltava certamente i consigli
del genitore e preferiva far di testa sua.
Una sera d'estate,
durante una delle sue solite intrepide passeggiate, raggiunse
la cima più alta del castello, e lassù, da quell'altezza
incredibile riuscì per la prima volta a scorgere il gran
cielo e finalmente a contemplare le bellissime stelle. Rimase
ammaliata da quello spettacolo e un giorno disse alla madre del
suo desiderio.
"Voglio
volare mamma Lola e perlustrare il cielo! Lo fanno tutti lassù:
i falchi, le rondini, le colombelle, i passeri. E volano per lo
spazio anche le coccinelle, le api, le libellule. Col volo potrei
raggiungere le grandi stelle..."
"Che
dici, figlia mia!" - le rispose la madre allarmata. - "Non
penserai davvero di volare e raggiungere il cielo stellato? Tu
non hai le ali! Per noi chiocciole è già tanto se
possiamo arrampicarci su certi muri sconnessi. lo stesso possiamo
considerarci fortunate perché abbiamo a disposizione un'abitazione
tutta per noi; la tua poi tutta di vetro è così
deliziosa!"
Quelle però
furono parole dettate al vento perché appena qualche giorno
dopo Briciola-Briciolina indomabile e determinata nel voler conoscere
ad ogni costo lo spazio infinito, si portò pian pianino,
sulla cima più alta del castello, proprio dove sventolava
la bandiera e una volta lassù chiese alla rondine Ellin,
che stava costruendo il suo nido d'insegnarle a volare.
"Vorrei
perlustrare il cielo, vedere com'è fatto, contare le stelle
e alla fine, scorgere anche il mare...tu insegnami a volare, pertanto!"
- le disse.
La rondinella
dopo averla guardata con pena le rispose che quello che domandava
era impossibile:
"Tu non
hai le ali, come puoi volare?" - le disse volando via.
La chiocciolina
insoddisfatta da quella dichiarazione pensò che lo stesso
doveva farcela da sola, così si portò lestamente
sul bastione più alto del castello e da lassù, senza
pensarci troppo, si lasciò andare nella bell'aria limpida
proprio come aveva visto fare alle rondini.
"Volo...
volo in poco tempo potrò sapere di quelle meravigliose
stelle..." - gridò; e invece rotolava giù dal
muro drammaticamente e rovinosamente rompeva la sua stupenda casetta.
Si svegliò
fra le braccia della madre, strinta fra bende che tenevano insieme
tutti i vetri della sua casetta quasi completamente rovinata.
"Finalmente
gliel'hai fatta!" - le sussurrò la madre quando si
accorse che la figlia cominciava a riprendersi.
- "Che
spavento mi hai fatto prendere! lo stesso ce la farai a riavere
anche la tua casetta come una volta! Certo dovrai startene ferma
ferma per una settimana almeno."
Ma non trascorse
la settimana di convalescenza perché Briciola-Briciolina
per la sua gran volontà già al quinto giorno era
completamente guarita e la sua casetta diventata più bella
di prima. Al sesto giorno, poiché poteva camminare ormai
come una lepre, si portò nuovamente sul muro della torre
e da lassù, cercando di raggiungere il cielo infinito,
incontrando nuovamente la rondine Ellin le confidò del
suo desiderio di volare senza indugi.
"Voglio
volteggiare intorno alle stelle e sapere come son fatte; e già
che ci sono, voglio volare sopra il mare..."
La rondinella
volandole vicino le rispose con pazienza che ciò non era
possibile.
"Briciola-Briciolina,
lo sai che non puoi volare! Non t'è bastato il capitombolo
dell'altro giorno? Vuoi far morire di crepacuore tua madre?"
"Ti ho
detto che voglio volare! Voglio volare!" - gridò la
bella chiocciolina fra singhiozzi e pianti disperati. - "Desidero
conoscere le stelle!"
"E va
bene, chiocciola ostinata!" - riprese Ellin dopo averci pensato
un po' su. - "Poiché per te è così importante
volare, conoscere le stelle, e perché tu non metta insieme
altri guai con quest'idea del volo ad ogni costo... beh, penso
che potrei davvero far qualcosa!"
"Potresti
far qualcosa per me? Davvero?" - fece subito Briciola-Briciolina:
ormai le sembrava di essere già nel firmamento.
"Sì,
potrei..." - continuò la rondine come se stesse per
cantare. - "... potrei portarti io su per il cielo e farti
volare con me! Che ne pensi?"
"Sarebbe
fantastico! Accetto! Quando si parte?" - gioì la chiocciolina;
e subito incominciò a serrare la porticina di casa come
sua abitudine prima di una partenza.
"In ogni
modo decolleremo solo al tramonto! Per il momento devo correre
a completare il mio nido. tu intanto fatti bella e prepara delle
provviste!" - fece Ellin in fretta prima di scomparire fra
i bastioni del castello.
Al crepuscolo
la rondine puntuale tornò dalla chiocciolina e dopo averla
caricata sulle sue ali, partirono entrambe verso l'immenso spazio
del cielo. La sera era stupenda, profumava, e i colori dorati
del tramonto erano avvolgenti. La terra intanto diventava sempre
più piccola e il cielo sempre più grande. Anche
il mare le avvolse ed Ellin chiese a Briciola-Briciolina se l'aveva
immaginato così esteso.
"Non
l'avrei mai pensato; mai!" - esplose con impeto. "Ma
il mare e il cielo sono la stessa cosa?"
La rondine
sorrise e invece di risponderle continuò il suo volo puntando
lo spazio sconfinato. La chiocciolina esultava:
"E' bello
volare, il respiro si fa più leggero e i pensieri sembrano
di spuma, il cuore canta.guarda la terra, è solo un puntino."
Improvvisamente
una notte nera le avvolse completamente: cielo, terra, mare erano
scomparsi e una pesante coltre scura prese a sommergerle. La chiocciolina
coi primi accenni d'oscurità si spicciò a chiudersi
nella sua casetta come faceva quando intuiva il pericolo e incitò
la rondine a rientrare.
"Per
questa volta ne ho abbastanza della tua passeggiata. Adesso voglio
tornare subito a casa." - fece presa da un presentimento
di imminente sventura. - "Torna subito verso casa, ho paura!"
Ma la rondine,
malgrado vari tentativi, per il buio assoluto non riusciva ad
individuare la vecchia strada, allora gridò la sua disperazione,
mentre un gran pianto cominciava a prenderla tutta:
"Non
riesco a vedere nulla! Non riesco a ritrovare la via giusta. ci
siamo sperse davvero; non so da che parte andare!"
"Non
puoi riportarmi a casa? Ma è terribile!" - gridò
Briciola-Briciolina dalla sua casetta: ormai era consapevole del
disastro ed era annientata dalla paura. - "Torniamo subito
al castello, voglio la mia mamma, subito!"
Tuttavia i
pianti e lo sgomento di entrambe apparvero inutili e tutto sembrava
essere perduto per sempre, quando... quando all'improvviso la
settima stella del Carro dell'Orsa Minore, la Stella Polare, che
si trovava in quei paraggi, accorgendosi del disagio delle due
naviganti corse in loro aiuto.
Lanciò
allora nel cielo molta polvere di stelle che andò a depositarsi
sulla lunga scia appiccicosa che la chiocciolina aveva lasciato
dietro di sé durante il viaggio, infine invitò le
altre sue compagne, tutte le stelle del carro dell'Orsa Minore,
poi Merak e Dubhe, le due stelle più belle dell'Orsa Maggiore
a fare altrettanto: le stelle non abbandonano che le ama.
Poco dopo
il cielo era un solo bagliore e la striscia di Briciola-Briciolina,
ormai colma di tanta polvere luminosa si era trasformata nella
scintillante ed effervescente Via Lattea. La rondine Ellin esterrefatta
ma anche incantata prese subito quella luminosa via e in un attimo
si trovò in vista del castello.
Vieni fuori
Briciola-Briciolina, corri a vedere cosa è accaduto!"
- fece la rondine col grido allegro mentre il suo volo si faceva
più ardito. - "Ammira la tua scia! Guarda che bella
strada è diventata: percorrendola e guidati ancora dalla
buona Stella Polare, raggiungere il nostro castello sarà
una bazzecola! Certo non potremo dimenticare tutte le altre stelle
del cielo!"
Briciola-Briciolina incoraggiata dal richiamo gioioso dell'amica,
corse ad affacciarsi alla finestra e scorgendo l'incanto che la
polvere di stelle aveva lasciato sulla sua scia, uscì all'aperto.
Ormai quieta, esultante, si distese, e mentre la rondine la riportava
con un volo sicuro al castello, si lasciò conquistare ancora
una volta dal gran cielo stellato, e dell'intera bellezza della
Costellazione del Carro dell'Orsa Minore che procedeva con lei.
La ringraziò per il suo aiuto. Poi percepì l'aria
sottile e profumata della sua terra: presto avrebbe ripreso la
solita vita, ma chissà se un giorno avrebbe volato davvero?
Si addormentò con quel desiderio, e intanto Ellin la depositava
dolcemente fra i fiori del suo giardino pensile.
Quando si
svegliò il sole già si trovava alto nel cielo e
la madre, che le aveva appena preparato una saporita colazione,
l'abbracciò con affetto.
"Dove
sei stata tutta la notte? A cercare l'insalatina sui bastioni?
Ti ho atteso..." - disse.
Briciola-Briciolina,
felice di trovarsi nuovamente in famiglia, raccontò del
meraviglioso viaggio e dell'avventurosa ricerca della Via perduta,
infine dell'aiuto delle belle stelle dell'Orsa Minore e dell'Orsa
Maggiore e della nuova strada, la Via Lattea appunto, che le permise
di tornare a casa sana e salva.
La madre l'ascoltò
con attenzione, ma pensò ad un nuovo sogno della figlia.
Finalmente
con l'oscurità della sera la Chiocciola Lola vide uscire
dalla porta aperta della casetta di vetro della figlia un abbagliante
fascio di luce ed una miriade di Polvere di Stelle spargersi per
il giardino e continuare verso il cielo per unirsi ancora alla
Via Lattea. In quell'attimo l'anziana chiocciola comprese che
la figlia aveva raccontato la verità.
"Ma non
dimenticare!" - le disse abbracciandola poco dopo. - "Tu
sei una chiocciolina, lascia il volo a chi ha le ali; è
più sicuro." - disse Lola con forza.
Successivamente
Briciola-Briciolina insieme alla rondine Ellin e alla madre, si
distese sul prato fiorito a contemplare il cielo dell'estate.
"E' affascinante
la Via Lattea, mamma, e sono belle le stelle." - sussurrò
felice.
fine
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